Tripla doppia di Victor Oladipo (28-13-10), 56% dal campo di squadra, sette giocatori in doppia cifra: Indiana travolge così Cleveland che regge un quarto d’ora e porta la serie a gara-7. Per LeBron James 22 punti e sette assist, rimasto a riposo per tutto il quarto periodo
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Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 121-87
L’interferenza tanto contestata del finale di gara-5 è già acqua passata. Victor Oladipo e i Pacers infatti si prendono la rivincita con gli interessi, travolgendo i Cavaliers in una sfida in cui erano spalle al muro e allungando così la serie fino alla decisiva gara-7. Oladipo mette a referto la prima tripla doppia ai playoff della sua carriera, autore di 28 punti, 13 rimbalzi, dieci assist e quattro recuperi, tirando 6/8 dall’arco e facendo saltare il piano difensivo di Cleveland. Il terzo giocatore nella storia dei Pacers a chiudere in tripla doppia una partita di post-season dopo Mark Jackson nel 1998 e Paul George nel 2013. Una sfida in equilibrio per un quarto d’ora, prima che la differenza di intensità, voglia e forza venisse fuori, portando così Indiana nel momento di massima necessità a vincere con il margine più ampio fatto registrare nella serie. Per Cleveland è la seconda peggior sconfitta nella storia della franchigia ai playoff, sotto di 20 punti dopo tre quarti e definitivamente profondata dopo che LeBron James è rimasto seduto per tutta l’ultima frazione, provando a ricaricare le batterie in vista del match decisivo di domenica sera. Lo stesso n°23 dei Cavs in carriera ha incassato un ko più pesante di questo nella post-season soltanto in una gara di finale contro San Antonio nel 2013 e contro Washington in una sfida del primo turno nel 2008 (in entrambi i casi perdendo di 36 punti). Una sconfitta che porta con sé soltanto pessime notizie per i vice-campioni NBA, che hanno avuto a disposizione un Kevin Love a mezzo servizio; rallentato da un colpo al polso sinistro a seguito di una caduta a metà secondo quarto e costretto poi a fare dentro/fuori dal parquet nel resto della gara. Alla sirena finale sono 22 punti per James (con sette assist e cinque rimbalzi), unico a realizzarne più di 13 in una squadra che manda soltanto tre giocatori in doppia cifra (13 Jeff Green e 12 Rodney Hood, entrambi in uscita dalla panchina). Indiana invece chiude con sette giocatori oltre quota dieci, in una partita in cui i Pacers tirano con oltre il 56% dal campo e il 50% dall’arco (15/30). Una volta piazzato il parziale da 12-2 a inizio secondo quarto, tirando con percentuali del genere, per i Cavaliers è stato impossibile rimettere il naso avanti.
James e il rischio eliminazione al primo turno
Una gara in cui va tutto storto a Cleveland, che resta con il fiato sospeso quando sul finire di primo tempo vede James accasciarsi a terra dopo un colpo subìto al sopracciglio sinistro. Il suo tentativo di penetrazione infatti si conclude contro il gomito di Thaddeus Young, senza che gli arbitri fischino fallo, ma senza conseguenze che vadano oltre l’utilizzo di un cerotto. Ne servirebbero un bel po’ per tappare i buchi della difesa degli ospiti, battuti per punti in area (58-32) e per canestri in contropiede (35-12) – incapaci sia di correre (contro una delle peggiori squadre per gioco in transizione dell'intera lega), che di presidiare l’area. Per James inoltre è una sconfitta a suo modo storica, visto che in 15 anni di carriera non aveva mai avuto così tanti problemi nel superare un primo turno di playoff: nei 12 tentativi precedente, LeBron ha sempre superato il primo turno e mai ha giocato al primo turno una gara in cui rischia l’eliminazione: "Il terzo quarto è quello che ha fatto la vera differenza - sottolinea James -, loro hanno segnato, noi no. Non siamo riusciti a contrapporci e a fermare il loro attacco e lì la gara ci è scappata di mano". Per Cleveland è la prima sconfitta in un closeout game (una partita che, se vinta, garantisce il passaggio del turno) dal 2009 a oggi, interrompendo così una striscia di 13 vittorie in fila in situazioni del genere. E l’elenco dei record negativi potrebbe andare avanti ancora un bel po’, senza cambiare la sostanza: Cleveland è chiamata a giocare un’altra decisiva partita tra meno di 48 ore e noi a goderci un’altra gara-7 con LeBron James sul parquet. Poteva andarci decisamente peggio.