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Playoff NBA 2018, Boston-Cleveland 107-94: super LeBron non basta, vince ancora Boston

NBA

LeBron James segna 21 punti nel primo quarto, chiude in tripla doppia con 42-10-12, ma Cleveland si fa rimontare nella terza frazione e perde di nuovo al TD Garden: i Celtics sono avanti con merito 2-0, grazie a un quintetto (più Marcus Smart) tutto in doppia cifra

IL TABELLINO DEL MATCH

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Boston Celtics-Cleveland Cavaliers 107-94

Che sarebbe stato un LeBron James diverso, lo avevano pronosticato e immaginato in molti. E l’allenamento intenso tenuto al TD Garden con nove ore d’anticipo rispetto alla palla a due era il segno di come il n°23 non volesse sbagliare per nulla al mondo una sfida in cui è partito con le marce altissime. Forse troppo, visto il fuori-giri che lo ha poi costretto a rallentare, tirare il fiato e forzare con enorme frequenza nel momento cruciale del match. James segna 21 punti in un primo quarto d’onnipotenza cestistica in cui Boston non può far altro che ammirare, oltre che restare in scia grazie a un Jaylen Brown da 14 punti nella frazione d’apertura. LeBron però non può tenere quel ritmo e soprattutto quell’efficienza dal campo, ma quando va a sedersi per recuperare energie, ci pensa Kyle Korver a tenere avanti Cleveland: 11 punti nel solo secondo quarto per l’ex giocatore degli Hawks, tre triple e vantaggio dei Cavaliers che supera la doppia cifra. I Celtics restano aggrappati alla sfida grazie a Jayson Tatum, che chiude 11 punti all'interno di una partita positiva nonostante gli alti e bassi. LeBron James è la costante, ma ogni quarto le due squadre trovano dei protagonisti nuovi: nel terzo è il turno di Kevin Love da una parte (11 dei suoi 22 punti totali arrivano nella frazione dopo l’intervallo) e soprattutto di Terry Rozier; redivivo dopo una gara-1 incolore. Scary Terry segna 14 dei suoi 18 punti nel terzo periodo, regalando a Boston il primo vantaggio dopo il 3-2 con cui si era aperta la partita. I Celtics a quel punto non si voltano più indietro, facendo della solita intensità e applicazione difensiva le armi per imbrigliare Cleveland. James prova a dare linfa ai suoi con un’ultima fiammata, ma a far impazzire di gioia il TD Garden ci pensano i due uomini simbolo di una squadra operaia come quella biancoverde: Marcus Smart e Al Horford. Il primo ruba palloni, raccoglie improbabili rimbalzi d’attacco e fa la guerra con tutti (in particolare con J.R. Smith nel finale, dopo un brutto fallo dello spaesato giocatore dei Cavs); il lungo invece piazza la zampata, la stoppata e i tre canestri più pesanti della gara. James chiude con 42 punti, dieci rimbalzi e 12 assist; terza tripla doppia in carriera ai playoff oltre quota 40 (il giocatore che ne ha messe di più a referto in post-season, con un record di 1-2). Boston però è avanti 2-0 e nei 37 precedenti in cui si è trovata nella storia in questa situazione di punteggio nella serie, non ha mai perso. Mai.

Il parziale nel secondo tempo e la difesa di Morris su James

Per Cleveland adesso la situazione diventa particolarmente complessa, tenendo conto del fatto di essersi giocati già il primo “bonus” James, che in gara-2 sta sempre cambiando marcia in questi playoff (44.5 punti di media rispetto ai 21 .7 raccolti nelle sfide d’apertura delle serie). I dati di LeBron sono impressionanti, così come quelli del cambio di marcia dei Celtics, che negli ultimi 20 minuti abbondanti di gara hanno messo la museruola ai Cavaliers e piazzato il parziale da 55-33. Cambio di marcia frutto soprattutto della difesa: nella ripresa Boston ha tentato ben 20 tiri “aperti” (ossia con il difensore molto lontano), contro le sole tre conclusioni di questo tipo concesse ai vice-campioni NBA. Merito anche del trattamento particolare che Marcus Morris sta riuscendo a riservare a James; unico in grado di abbassare il ritmo e la resa del n°23. Nel primo quarto, durante l’eruzione del vulcano LeBron, il fratello gemello di Markieff era in marcatura su Tristan Thompson (la novità nel quintetto schierato da Tyronn Lue), lasciando a Tatum e più in generale agli esterni il compito di vedersela con James. Coach Stevens poi ha deciso di cambiare, preferendo farsi battere dagli altri (tanti i canestri facili al ferro di Love, più alto del suo avversario diretto) piuttosto che continuare a lasciare spazio al Re. Marcato da Morris, James tira 4/14 nella serie, raccogliendo soli 11 punti in 56 possessi. Nei restanti 80 in cui ci hanno pensato tutti gli altri giocatori dei Celtics, LeBron ha realizzato 41 punti con 16/28 dal campo. Una gran bella differenza, come quella che c’è stata nell’apporto dato in fase realizzativa dai due back-court titolari scesi sul parquet: da una parte Brown-Rozier da 41 punti e 16 canestri, dall’altra Hill-Smith con tre punti totali e un solo bersaglio. Con queste cifre i Cavs non vanno da nessuno parte e di certo non alle Finals NBA.