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Playoff NBA, undici giorni consecutivi senza partite equilibrate: è record

NBA

Per ben undici giorni di calendario le partite dei playoff sono finite tutte con più di 10 punti di scarto, raggiungendo il picco nel +63 combinato tra gara-2 e gara-3 di Golden State e Houston che stanotte tornano in campo

I playoff NBA sono solitamente sinonimo di grandi prestazioni, ma soprattutto di partite tiratissime e di grandi giocate che le decidono destinate a passare alla storia. D’altronde lo diceva anche uno slogan di qualche anno fa: “NBA Playoffs, where legends are born”. Eppure se ci pensate bene è diverso tempo che non si vede una partita tirata fino all’ultimo, più precisamente dalla gara-5 che ha chiuso in cinque partite la serie tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers. Quella è stata l’ultima partita finita con uno scarto inferiore ai 10 punti prima di quella di questa notte, facendo passare agli appassionati ben 11 giorni di calendario senza una gara tirata. Questa “astinenza” di quasi due settimane è un record assoluto per quanto riguarda i playoff NBA che non coinvolgano le Finals e i giorni di pausa che le precedono, visto che il massimo mai toccato nella storia della NBA era di 9 giorni, successo nel maggio del 1992 e nell’aprile del 1971. Anche lo scorso anno, quando il problema della competitività era già emerso, erano stati otto i giorni senza una partita arrivata all’ultimo possesso. La striscia è stata interrotta stanotte dai Boston Celtics, che però hanno avuto bisogno di una schiacciata a partita già ampiamente conclusa di Jaylen Brown per chiudere a -9 sul 102-111, quindi di fatto si è trattata di un’altra gara non-competitiva. Ora tocca a Houston Rockets e Golden State Warriors cercare di invertire la rotta in gara-4, anche se pure loro due si sono rese protagoniste di un record curioso durante la loro serie: la differenza di punteggio di 63 punti da gara-2 a gara-3 (+22 Houston nel secondo episodio, +41 Golden State nel terzo) è il disavanzo più ampio negli ultimi dieci anni in due partite consecutive, nonché il quarto più alto di sempre dietro solo ai 66 punti tra Cleveland e Washington nei playoff del 2008, i 64 di Lakers e Warriors nel 1973 e gli altrettanti tra St. Louis e Detroit nel lontano 1958.

Davvero i playoff non sono più competitivi?

Insomma, la non-competitività sembra essere un tema ricorrente in questi anni di playoff. Una motivazione potrebbe stare nella “grandezza storica” di Golden State e Cleveland, che con due vittorie a testa potrebbero incontrarsi per le quarte Finali consecutive, una cosa mai successa nella storia della lega e aggiungendo un ulteriore capitolo alla già inedita trilogia delle ultime stagioni. Un’altra motivazione che spiega il record degli 11 giorni sta nel fatto che cinque di essi (tre dopo la fine del secondo turno e altri due tra le gare-2 e le gare-3 delle finali di conference) sono stati “imposti dalla lega” in modo da arrivare alle Finals con pochi giorni di distacco dalle finali di conference. Un altro ancora, invece, sta nella particolare strutturazione delle serie playoff: giocando ogni 48 ore, nel momento in cui una squadra vede di essere sotto “di tanto” può decidere di lasciar perdere la partita e concentrarsi su quella successiva, tenendosi gli eventuali aggiustamenti tattici per una gara non compromessa. E comunque rispetto allo scorso anno in cui Warriors e Cavaliers combinarono per una sola sconfitta combinata in due prima delle Finals, quest’anno sono già 8 quelle accumulate dalle due rivali storiche, tre per quelli della Baia e cinque per quelli dell’Ohio. In ogni caso, tutto può cambiare nel giro di qualche giorno: già gara-5 tra Boston e Cleveland sarà “pivotal” per i destini della serie, visto che chi vince in situazione di 2-2 la stragrande maggioranza delle volte finisce per passare il turno; e anche i Rockets in gara-4 dovranno dare il massimo per evitare di finire sotto 3-1 e tornare a Houston davanti allo spettro dell’eliminazione. Insomma, le partite potranno anche non essere state tirate, ma i motivi per continuare a seguire questi playoff 2017-18 non mancano comunque.