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NBA, scherzano o litigano? Il trolling infinito tra Lonzo Ball e Kyle Kuzma piace poco ai Lakers

NBA

Sembrava tutto iniziato come una divertente sfida a trollarsi sui social, ma i continui attacchi reciproci tra le due matricole gialloviola hanno finito per piacere poco ai Lakers, che avrebbero consigliato sia a Kuzma che a Ball di farla finita. Ecco perché

Lonzo Ball e Kyle Kuzma hanno rispettivamente 20 e 22 anni, sono amici, compagni di squadra ai Lakers e freschi reduci dalla loro prima stagione NBA. Per tutto l’anno le due matricole gialloviola hanno fatto notizia — oltre che per le loro prestazioni in campo — per essersi scherzosamente insultati e presi in giro su tutte le piattaforme social possibili, abitudine comunissima tra tantissimi ragazzi della loro età. Una litania quasi infinita di battute, frecciatine, commenti e simpatici insulti che però alla lunga ha finito per infastidire qualcuno ai piani alti della dirigenza Lakers. Come inizialmente riportato dalla giornalista di ESPN Ramona Shelburne, “il continuo scambio di battute e insulti tra i due giovani Lakers è stato divertente finché innocente. Ultimamente però il limite è stato superato e nessuno è felice della cosa”, il tweet della giornalista solitamente vicina a molte fonti interne a L.A., dove quel nessuno fa ovvio riferimento alla dirigenza gialloviola. E difatti, neppure 24 ore dopo, ecco la notizia — ovviamente non confermata dalla franchigia — di un colloquio che ha visti protagonisti sia il rookie da UCLA che quello da Utah, redarguiti in maniera abbastanza diretta e invitati a metter fine in fretta a quella che i media americani hanno già ribattezzato Lakers Troll War, la guerra dei troll. I motivi di preoccupazione — visti dalla parte della franchigia californiana — sono facili da intuire, essendo i Lakers alla vigilia di un’estate importante che li vede in lizza per poter attrarre in città free agent di grandissimo calibro, a partire da LeBron James per continuare con nomi come quelli di Chris Paul o Paul George. Dare l’idea di uno spogliatoio spaccato, di malumori interni o di dissidi tra il nucleo giovane (e promettente) della squadra potrebbe allontanare potenziali superstar da Los Angeles, rischio che ovviamente a El Segundo non vogliono neppure correre. Sempre i Lakers, infatti, ricordano benissimo un’altra disavventura social interna al loro spogliatoio, quella occorsa nel 2016 tra D’Angelo Russell e Nick Young, con il primo a filmare di nascosto e postare online un video in cui il neo-campione NBA con la maglia degli Warriors confessava la propria infedeltà con la fidanzata del tempo (Iggy Azalea). Non a caso epurati in tempi rapidi entrambi i giocatori, i Lakers oggi vorrebbero stroncare sul nascere lo spiacevole ripetersi di simili dinamiche, visto che lo scambio scherzoso di commenti iniziali è sembrato aver assunto toni sempre più personali e sgradevoli, portando qualcuno all’interno dell’organizzazione gialloviola a ritenere giunto il momento di intervenire.

Breve timeline della guerra di troll Ball-Kuzma

Interrogati al riguardo già durante la stagione, i due — apparsi sempre divertiti e mai infastiditi dal reciproco trolling — sembrano neppure ricordarsi l’inizio della loro personalissima guerra online. “Ha iniziato lui — assicura Kuzma — ma non mi ricordo quando, forse durante una trasferta a Oklahoma City [il 17 gennaio, ndr]. Da lì in poi io ho iniziato a replicare”. La matricola n°0 dei Lakers è però fuori strada. Le prime avvisaglie della loro rivalità online spuntano già a metà ottobre, quando l’account Twitter di UCLA pubblica un video di alcune spettacolari schiacciate di diversi ex Bruins. C’è anche Lonzo Ball, impegnato però in un lay up. Kuzma — rivale nella Pac-12 con la maglia degli Utes di Utah — non si lascia scappare l’opportunità di farlo notare a tutti. A metà dicembre, poi, i due tornano a punzecchiarsi online, ed è ancora Kuzma — fresco del premio di rookie del mese della Western Conference per il periodo ottobre/novembre —  a fare la prima mossa, con un paio di commenti sulla felpa indossata da Lonzo Ball al Madison Square Garden (con il suo viso al posto di quello di Nas sulla copertina del celebre album “It was written”) e per il costo esorbitante del merchandising Big Baller Brand (“Davvero paghereste 600 dollari per questo cappellino?”, la domanda pubblicata su una sua Instagram story — anche se sul sito BBB il cappellino più caro viene venduto a 50 dollari). Una settimana dopo Ball risponde prendendo in giro Kuzma per la tuta grigia con cui spesso si presenta alle partite; la replica del n°0? “Hai bisogno di un nuovo taglio di capelli”. Il 14 gennaio, un giorno prima della ricorrenza del Martin Luther King Day, è ancora Kuzma ad attaccare online Ball su Twitter: “Gli ho chiesto chi fosse Sojourner Truth [donna chiave nella lotta per l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti, ndr] e mi ha risposto ‘La nipote di Paul Pierce’. Mi sa che è meglio farlo tornare sui banchi a UCLA”. Passa un mese e stavolta Kuzma trova un alleato in Andrew Bogut: l’australiano aveva chiesto un set di emoji targate BBB a Ball, che per risposta gli aveva mandato un link dove scaricarle a pagamento: “Questo rende l’idea di quanto disgustoso sia @ZO2_. Fa pagare il mio amico @andrewbogut per le sue emoji. Bogues, non posso crederci”, il suo tweet di accusa al compagno. Pochi giorni dopo — mentre UCLA e Utah si affrontano in campo — i due sono di nuovo uno addosso all’altro: Kuzma dice di non voler scommettere con Ball perché il n°2 gialloviola non ha mai pagato una precedente scommessa persa [per la vittoria di UCLA dell’11 gennaio, ndr] e così ne approfitta per insultarlo via social: “You’re a bum”, sei un buffone, un pagliaccio. A maggio si ricomincia: Kuzma si cimenta nel paintball e su Instagram scrive: “Di sicuro giocare a Fortnite mi ha aiutato a essere ancora più forte a paintball”. “Ma tu a Fortnite fai schifo”, la pronta replica di Lonzo, a cui stavolta Kuzma risponde per le rime: “Tutta la tua vita fa schifo”. Solo pochi giorni dopo, arriva anche Isaiah Thomas a dar man forte a Ball commentando una foto di allenamento pubblicata dal rookie ex Utah Utes su Instagram: come una ragazzina adolescente, Kuzma viene accusato sia da Ball che da Thomas di aver immediatamente postato sulla piattaforma la foto neppure cinque minuti dopo averla scattata. E così si arriva all’ultimo episodio.

Il premio, il video, l’intervento della madre

Quando a fine maggio il sito Bleacher Report inaugura la prima edizione dei Sauce Awards, premi assegnati online, Kuzma si porta a casa il premio di Player hater of the year (categoria inventata ancora nel 2003 dal comico Dave Chappelle), recitando in un video che lo vede nuovamente prendere di mira il suo compagno in gialloviola. “La faccia di Lonzo sembra una fetta di pizza con il salame piccante”, dice ironizzando sull’acne della point guard dei Lakers in apertura della clip, che si chiude con un’altra battuta delle sue: “La fidanzata di Lonzo fa shopping da Forever 21 [una catena di abbigliamento per ragazze adolescenti, ndr]: ma le uniche cose che può comprare sono per Lonzo”. Stavolta la risposta di Ball arriva, puntuale e soprattutto forte, addirittura sotto forma di una canzone disponibile su iTunes intitolata Kylie Kuzma, nel cui testo il n°2 di L.A. torna a prendere in giro il suo compagno fin dalla strofa iniziale: “Chi saresti senza ZO2? Solo un altro tizio con un sacco di tatuaggi”. Ci sono riferimenti a episodi passati (“Anch’io mi alleno ogni giorno, ma non pubblico le foto sui social / e non fermerei mai un allenamento per pubblicare una foto”), al gioco (“Tiriamo entrambi a canestro / la sola differenza è che tu non la metti mai”, anche se le percentuali direbbero il contrario…) e alle ambizioni del giocatore (“Vorresti essere Russell Westbrook / sei solo una honorable mention”, e anche qui in realtà Kuzma potrebbe opporre la sua presenza nel primo quintetto dei rookie, a fronte di quella di Ball nel secondo). Ma l’attacco più duro — quello che forse ha portato all’intervento dei Lakers — arriva quando Lonzo canta la strofa “Don’t know who your daddy is”, un diretto riferimento al fatto che Kuzma non ha mai conosciuto il suo padre biologico ed è stato cresciuto a Flint soltanto dalla madre. Madre che infatti, per non farsi mancare nulla, è intervenuta anche lei via Twitter nella questione, con un messaggio che sembra in linea con quello lanciato dalla franchigia alle due giovani stelle: “OK, vi siete divertiti, ora però tornate al lavoro”. Perché lo scherzo è bello quando dura poco, si dice, e sono in tanti ora a pensare che la guerra di troll tra Ball e Kuzma sia già durata fin troppo.