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NBA, il riassunto dell’estate (n°3): Boston è la nuova favorita a Est

NBA

La partenza direzione Los Angeles di LeBron James lascia un vuoto nella Eastern Conference che i Celtics sono pronti a riempire: a Boston faranno affidamento sui rientri di Irving e Hayward, sulla crescita di Tatum e Brown e la conferma di Smart

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In un’estate in cui tanti giocatori hanno cambiato squadra, in cui l’assetto e la sproporzione tra Est e Ovest sembra aver aumentato la sua forbice, i Boston Celtics hanno deciso di confermare in blocco il roster avuto (parzialmente) a disposizione negli ultimi 12 mesi fa. A guardare con attenzione però, il recupero completo dei vari Kyrie Irving e Gordon Hayward potrebbe valere ben più di qualsiasi aggiunta ulteriore in squadra. Irving è rimasto fuori duranti i playoff, costretto a lasciare spazio e responsabilità ai vari Terry Rozier e Marcus Smart; eroici fino alle finali di Conference combattute e perse contro James. LeBron adesso non c’è più, mentre Boston è pronta a riabbracciare il n°11 a cui una tribù di Sioux ha dedicato una festa: nonna e bisnonni della point guard dei Celtics sono cresciuti all'interno della riserva occupata dalla tribù di Standing Rock, che ha ricevuto il supporto di Irving per sostenere alcune battaglie contro la costruzione di un oleodotto in Dakota. Sul parquet nel frattempo tutto è tornato a posto, come raccontato anche da Gordon Hayward che - ancora alle prese con l'infortunio dello scorso ottobre - non ha dubbi: “Ho recuperato al 100%, sarò in campo fin dal via”. Musica per le orecchie dei tifosi bianco-verdi che nel frattempo si sono goduti la definitiva consacrazione di Jaylen Brown e Jayson Tatum; un bel gruppo di guardie che farà felice Brad Stevens che spera di non dover più raschiare il fondo del barile. Brown è stato tra i primi a commentare la partenza di LeBron, dicendosi quasi arrabbiato per la sua decisione: “Ci ha tolto l’opportunità di farlo fuori dai playoff dopo 8 anni”, mostrando un’ormai consolidata sicurezza nei suoi mezzi. Tatum invece ha colto la palla al balzo e – dopo i consigli arrivati da Bryant durante i playoff – ha iniziato ad allenarsi con Kobe durante l’estate: “Quanto conta tutto questo per te”, scrive il n°0 su Instagram. La risposta ormai è chiara a tutti.

Il rinnovo di Marcus Smart e i nuovi (sbadati) rookie

Sul mercato dunque la vera trattativa è stata quella legata al rinnovo di Marcus Smart, protagonista di un prolungato tira e molla con quella che negli anni è diventata la sua seconda pelle: un duro scontro con la società in cui si era detto “ferito e disgustato” dall’atteggiamento di Danny Ainge, sottolineando come dal suo punto di vista “il cuore non ha prezzo”. Alla fine però tutto ha trovato la quadra dopo 20 giorni d’attesa: quadriennale da 52 milioni, una cifra che permette a Boston di restare ancora in equilibrio con i conti a cinque anni di distanza dalla rapina del secolo. L’altro rinnovo estivo è quello di Aron Baynes: biennale da 10.6 milioni, alternativa sotto canestro per avere un centro che all’occorrenza faccia a sportellate nei pressi del ferro (e che negli ultimi mesi ha iniziato a tirare dalla lunga distanza). “Non tutti i giovani però riescono col buco”, verrebbe da dire, visto che in squadra dal Draft non sempre arriva un talento fatto e finito come Tatum. In casa Celtics infatti ormai da un anno stanno facendo i conti con le sparate di Jabari Bird, che oltre al cognome sembra avere davvero poco in comune con i bianco-verdi, nei giorni scorsi obbligato a “prendersi del tempo per sé stesso, per dedicarsi ai suoi problemi legali e medici”, seguenti all’aggressione a una donna che lo ha denunciato a inizi settembre. Discorso diverso invece per Robert Williams, diventato in poco tempo “lo sbadato” dei Celtics: dopo essersi addormentato prima di una conference call decisiva prima del Draft, il lungo è riuscito nell’impresa di perdere il portafogli per due volte in due giorni, mancando poi all’appuntamento con un aereo che lo avrebbe riportato a Boston per l’allenamento. Bisognerà lavorare certamente sulla testa del ragazzo, ma Brad Stevens è riuscito a portare a termine imprese ben più complicate.