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NBA, da Enes Kanter a LeBron James: le migliori dichiarazioni dai media day

NBA

Nessuno ha fatto più ridere del turco dei New York Knicks (che "sogna" di giocare i playoff) ma da Los Angeles a Houston sono state tante le dichiarazioni interessanti emerse dal "primo giorno di scuola" NBA. Eccole riassunte

FOTOGALLERY: TUTTE LE IMMAGINI PIU' BELLE DAI MEDIA DAY NBA

I MEDIA DAY NBA MINUTO DOPO MINUTO

Il media day è una sorta di primo giorno di scuola. C’è entusiasmo, ci sono i soliti proclami (trenta squadre su trenta si dicono fiduciose di poter fare i playoff… 14 resteranno necessariamente deluse) e ci sono ovviamente dichiarazioni destinate a far parlare più di altre. L’attenzione di tutti ovviamente era su Los Angeles, per sentire le prime parole di LeBron James da giocatore dei Los Angeles Lakers sui Los Angeles Lakers (dopo il suo passaggio a L.A. aveva parlato solo durante l’inaugurazione della sua scuola a Akron). Ma anche dalle altre sedi dei vari media day in giro per America si sono fatte sentire le voci di alcuni tra i principali protagonisti della prossima stagione, da chi – come LeBron – ha appena cambiato maglia (DeMar DeRozan agli Spurs, Carmelo Anthony ai Rockets) a chi invece ha visto tutto restare uguale, come a Golden State dove – squadra che vince non si tocca – a parte l’arrivo di Cousins i vari Curry, Durant, Thompson, Green e Kerr si sono ritrovati per l’ennesimo giro di giostra (con l’obiettivo di sempre: il titolo). Ecco le quotes più importanti emerse dal primo giorno ufficiale della nuova stagione NBA.

LEBRON JAMES (Los Angeles Lakers): “Ne abbiamo di strada da fare prima di poterci anche solo preoccupare dei Golden State Warriors”

LUKE WALTON (Los Angeles Lakers): “Guardando LeBron oggi ho visto quello sguardo che ho visto tante volte in passato negli occhi di un mio ex compagno con cui ho giocato tanto assieme. Chi? Ronny Turiaf!”

STEPH CURRY (Golden State Warriors): “Come penso di guidare il nostro quintetto con 5 All-Star? La mia idea era provare a giocarci per 50 ore con NBA2K. Ma ormai ho tre figli, per cui non c’è modo che ci riesca…”

KLAY THOMPSON (Golden State Warriors): “Se sono curioso di sondare le acque della free agency? In realtà no. Quando qualcuno è free agent cerca esattamente una situazione come quella in cui mi trovo io. Io qui sono contento”

STEVE KERR (Golden State Warriors): “Più che la pressione, vorrei che i ragazzi sentissero l’importanza di poter vincere ancora, visto che potrebbe essere l’ultima volta in cui vedremo questi Warriors, visto la free agency e i soldi che circoleranno quest’estate. Non sappiamo cosa succederà, per cui perché non godercela?”

Enes Kanter e i suoi capezzoli...


ENES KANTER:
"Quando sento parlare di playoff, i miei capezzoli diventano duri"

DEMAR DEROZAN/1 (San Antonio Spurs): “Non vedo l’ora di tornare a giocare a Toronto, ma non per forza con astio. Ho visto come hanno trattato Vince Carter quando è tornato in Canada: voglio vedere la reazione dei miei ex tifosi”

DEMAR DEROZAN/2 (San Antonio Spurs): “Questa è senza dubbio la sfida più grande della mia carriera”

GREGG POPOVICH/1 (San Antonio Spurs): “All’inizio ho provato a trasformare LaMarcus Aldridge in John Havlicek: credo di averlo confuso. DeMar [DeRozan] è già un All-Star: voglio provare a migliorare alcuni aspetti del suo gioco se lui è disposto a lavorarci, ma non gli salterò addosso come ho fatto con LaMarcus”

GREGG POPOVICH/1 (San Antonio Spurs): “Ai giocotori della panchina dico sempre che dipende da loro se giocano o no: costringetemi a farvi giocare. Fatemi apparire un totale idiota se non vi metto in campo”

KYRIE IRVING (Boston Celtics): “Ci sono volte in cui mi fermo a pensare che vorrei vedere il mio n°11 tra le maglie ritirate”

PAUL GEORGE (Oklahoma City Thunder): “Carmelo [Anthony] ci mancherà come ci manca un compagno di squadra, un fratello. Ma se qualcosa non funziona, non funziona. Oggi lui è in contesto migliore per lui”

CARMELO ANTHONY (Houston Rockets): “Credo che quando Mike [D’Antoni] ha provato ad applicare il suo sistema offensivo a New York non fosse il momento giusto – è qualcosa che entrambi abbiamo riconosciuto. Oggi io sono più maturo e lui pure: sono felice che sia stato in grado di realizzare che ognuno si merita una seconda chance e noi qui abbiamo la possibilità di riscrivere la nostra storia”

MIKE D’ANTONI/1 (Houston Rockets): “Io e Carmelo [Anthony] non abbiamo mai avuto nessuno scontro, di certo non ci odiamo. ‘Melo è un bravo ragazzo, semplicemente non voleva giocare secondo la mia visione di gioco. Per questo ci siamo scontrati e non siamo riusciti a superare quell’impasse

MIKE D’ANTONI/1 (Houston Rockets): “Non so ancora se Anthony partirà in quintetto o dalla panchina. Vediamo come si adatta a questo gruppo, vediamo come i giocatori si trovano a giocare assieme”