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NBA, i risultati della notte: Denver sorprende Golden State, Westbrook va ko al debutto

NBA

Terza vittoria in fila per i Nuggets, che resistono alla rimonta dei campioni in carica e strappano il successo grazie alla stoppata decisiva di Juancho Hernangomez. Sacramento rovina il debutto stagionale di Russell Westbrook vincendo a Oklahoma City. Atlanta batte Cleveland e mette in mostra il talento di Trae Young: 35 punti e 11 assist per il rookie

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Denver Nuggets-Golden State Warriors 100-98

Se i Denver Nuggets torneranno a giocarsi i playoff alla fine di questa stagione, la vittoria di questa notte potrebbe essere stata il primo passo. Battere i Golden State Warriors, pur nella seconda serata di un back-to-back in trasferta, non capita esattamente tutti i giorni: merito dei 28 punti di Gary Harris, miglior marcatore dei suoi insieme ai 23 con 11 rimbalzi di Nikola Jokic, ma anche della giocata decisiva di Juancho Hernangomez. L’ala spagnola è infatti riuscita a stoppare da dietro il sottomano di Damian Jones a pochi secondi dalla fine che avrebbe pareggiato la sfida, regalando ai Nuggets la terza vittoria consecutiva per aprire la stagione come non succedeva dal 2009-10. Merito soprattutto della difesa, tenendo gli avversari al 24% da tre punti e forzando 18 palle perse, pur sbagliando ben 18 tiri liberi di cui 6 nell’ultimo quarto. Golden State ha provato a rimontare nel finale spinta dai 30 punti di Steph Curry (6 triple a segno, superato Paul Pierce al sesto posto nella storia NBA) e dai 20+11 di Kevin Durant, tanto da avere la possibilità di pareggiarla sul 99-99 con un libero di Draymond Green a 9.6 secondi dalla fine. Il suo errore ha però permesso a Jamal Murray di mantenere le distanze con un altro 1/2 dalla lunetta e hanno apparecchiato la tavola per la giocata di Hernangomez, che si candida a un posto da titolare dopo che Will Barton si è infortunato gravemente all’anca: una stima esatta dei tempi di recupero sono previsti dopo gli esami della giornata di oggi.

Oklahoma City Thunder-Sacramento Kings 120-131

Sembrava tutto apparecchiato per la prima vittoria stagionale degli Oklahoma City Thunder: dopo le sconfitte sui campi di Warriors e Clippers, OKC aveva una partita sulla carta “facile” in casa contro i Kings. Soprattutto, aveva ritrovato Russell Westbook di nuovo in campo per la prima volta in questa stagione, dopo aver saltato tutta la preseason e le prime due gare per un’infiammazione al ginocchio destro. Invece ad avere la meglio sono stati gli ospiti guidati da un redivivo Iman Shumpert (26 punti di cui 16 nel primo quarto: non segnava così tanto dal 2 gennaio 2014) e da altri sei giocatori in doppia cifra, tra cui i 22 di De’Aaron Fox e i 17 dell’idolo di casa Buddy Hield, accolto dagli applausi per i suoi quattro anni all’università di Oklahoma State. La loro performance offensiva ha rovinato il debutto di Westbrook, autore di 32 punti, 12 rimbalzi e 8 assist in 35 minuti e accompagnati dai 29 di Paul George. Peccato che a mancare siano stati gli altri: le due stelle hanno tirato 23/41 dal campo, mentre tutti i compagni assieme hanno chiuso con 23/63, tra cui spicca in negativo il 5/16 di Dennis Schröder dalla panchina.

Cleveland Cavaliers-Atlanta Hawks 111-133

Nella notte un altro prodotto di Oklahoma State ha vissuto una serata memorabile: si tratta del rookie Trae Young, che ha dominato la sfida sul campo dei Cleveland Cavaliers segnando 35 punti e distribuendo 11 assist — cifre che non si vedevano da otto anni, quando a realizzarle fu… il suo idolo Steph Curry. E dire che Young aveva anche cominciato male, sbagliando i primi cinque tiri della sua partita: da lì in poi però ne ha messi 13 su 18 tentati tra cui sei delle 22 triple segnate dagli Hawks (10 solo nell’ultimo quarto), che hanno avuto anche 23 punti da Kent Bazemore e altri quattro giocatori sopra quota 14. Per i Cavs invece si preannuncia una stagione molto lunga se non riescono a battere neanche gli Hawks in casa: i giocatori in doppia cifra sono sei guidati dai 16+17 di Kevin Love e dai 19 di Jordan Clarkson, ma è la difesa a non essere degna di una squadra della NBA. Nelle tre sconfitte raccolte finora gli ex compagni di LeBron James hanno concesso 121.4 punti su 100 possessi, superati solamente dai Dallas Mavericks che però, quantomeno, sono riusciti a vincere una partita grazie al quarto miglior attacco della lega. Già dalla prossima gara interna contro i Brooklyn Nets qualcosa dovrà cambiare.