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Elezioni USA, Beto O’Rourke fa il pieno di preferenze (ma solo in NBA)

NBA

Il candidato democratico in Texas ha perso lo scontro (impossibile da vincere) con Ted Cruz per il Senato, ma la sua campagna elettorale ha scosso buona parte dell'opinione pubblica e anche il mondo NBA. Tanto da lanciare già la prossima sfida: "Beto 2020"

NEGLI STATI UNITI NON È FACILE AVERE ACCESSO AL VOTO

LEBRON JAMES SI SCHIERA CON BETO O'ROURKE

Alle volte una sconfitta può avere anche il sapore della vittoria. E in un periodo storico in cui la Sinistra incassa di continuo batoste elettorali in giro per il mondo, un seggio combattuto fino all’ultimo dove per decenni non hai mai avuto alcuna possibilità di farcela può essere più di un segnale positivo. È quanto accaduto in Texas nelle scorse ore, dove il candidato democratico Beto O’Rourke è stato protagonista di una lenta e inesorabile risalita contro Ted Cruz; uno dei volti principali del partito repubblicano. Una distanza abissale in uno stato da sempre schierato a destra, rosicchiata grazie a una grande esposizione mediatica e una faraonica campagna elettorale. Uno sforzo enorme, che tuttavia non ha permesso a Beto (come lo chiamano i suoi elettori) di strappare uno dei due seggi al Senato: 50.6 Cruz, 48.7 O’Rourke. La sua ascesa però ha lasciato comunque il segno, riaccendendo la speranza in un popolo rimasto orfano di Barack Obama e smarrito dopo il trionfo di Donald Trump. Una storia che anche l’NBA ha deciso di abbracciare, schierandosi con molti dei suoi protagonisti apertamente dalla parte del democratico. Il primo è stato LeBron James, arrivato alla partita di San Antonio (la prima trasferta stagionale in Texas) con il capellino con la scritta ‘Beto’: “È un’elezione molto importante, un giorno in cui mettere in piedi un possibile cambiamento. Se si vuole cambiare bisogna permettere alla gente di andare a votare e poi tutti devono farlo. È un grande giorno”, ha commentato il n°23 dei Lakers a poche ore dall’apertura delle urne. Non solo lui ha indossato il berretto, ma anche Gregg Popovich in allenamento, un’altra figura che non ha mai tenuto nascoste le sue preferenze politiche: “Siamo stanchi di queste divisioni becere e figlie di bugie: una situazione che ci stranisce, mentre quando penso a Beto e a quello che dice, sento che è ciò che l’America deve pensare di essere. È un uomo di classe, è intelligente e soprattutto una persona civile”.

La provocazione di Steve Kerr

Una candidatura che ha ricevuto l’appoggio anche di artisti legati a doppio filo al mondo NBA come Beyonce - che aveva “posato” in un servizio fotografico con il cappellino – e dall’allenatore degli Warriors Steve Kerr, in passato già accostato con Popovich a un’improbabile quanto divertente candidatura alternativa targata NBA.  E proprio il coach di Golden State aveva scherzosamente twittato, riprendendo il video di un comizio di Beto a San Antonio, accostando il suo nome a quello del collega degli Spurs. Alla fine però tutto questo supporto ha portato a una sconfitta, con Ted Cruz che si è tenuto stretto il suo seggio in un Senato che non ha cambiato orientamento ed è rimasto nelle mani dei repubblicani. L’esperienza di O’Rourke però potrebbe generare un’onda lunga ben più imponente, tanto che lo stesso Kerr ha subito fissato sui social il prossimo obiettivo: “Beto 2020”. Una lunga corsa, in cui l’NBA continuerà a recitare un ruolo di primo piano.