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NBA, LeBron James schiaccia, Tyson Chandler stoppa: i Lakers battono Atlanta

NBA

I losangelini si complicano la vita nel quarto periodo e vincono in volata grazie alla giocata difensiva del nuovo arrivato: Tyson Chandler stoppa il tentativo Trae Young sulla sirena, dopo che il n°23 dei Lakers aveva realizzato i due punti del sorpasso per farsi "perdonare" altri due liberi pesanti sbagliati

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Los Angeles Lakers-Atlanta Hawks 107-106

Tre indizi fanno decisamente una prova: uno come Tyson Chandler serviva più di ogni altra cosa ai Lakers; felici di JaVale McGee, ma monchi nella rotazione dei lunghi alla quale mancava una riserva di livello. L’arrivo del centro dei Suns ha cambiato le cose, ridato fiato all’ex campione NBA degli Warriors e soprattutto garantito una diversa dimensione difensiva. E se all’esordio i due rimbalzi d’attacco consecutivi contesi da Chandler avevano garantito ai Lakers gli extra-possessi necessari per battere i T’wolves, contro Atlanta è arrivato il sigillo definitivo, al termine di un finale in volata che i Lakers avrebbero voluto evitare. Sopra anche di 15 punti a un quarto d’ora dalla fine, i padroni di casa permettono agli Hawks di rientrare (guidati da un Trae Young in grande spolvero) e si ritrovano così un punto sotto a 20 secondi dalla sirena. In casa Lakers il pallone finisce come da pronostico nelle mani di LeBron James, che viene mandato in lunetta con i due liberi per riportare avanti di una lunghezza i Lakers. Il n°23 però sbaglia entrambi i tentativi a cronometro fermo (1/6 quest'anno dalla lunetta nell'ultimo minuto, quello che ne ha sbagliati di più in tutta la NBA), ma sul pallone vagante si avventa Kyle Kuzma, che recupera dalla spazzatura della gara il possesso più pesante del match, tira, ma si ferma sul secondo ferro. A quel punto LeBron ha qualcosa da farsi perdonare e, approfittando della smarrita difesa degli Hawks (che nel finale giocano senza un vero 5 di ruolo), corregge l’errore con una schiacciata (primo canestro della vittoria in carriera per James in schiacciata) che lascia ad Atlanta l’ultimo possesso. Quindici secondi di lunga attesa col pallone nella mani del già citato Trae Young, che si butta in penetrazione al ferro, batte il suo uomo, ma viene respinto al mittente proprio da Chandler. Non fa in tempo a rimettere i piedi a terra che la panchina lo travolge: Stephenson e McGee iniziano a spintonarlo, poi arriva LeBron ad abbracciarlo. “Welcome home, Tyson”, urla il telecronista losangelino per celebrare il successo. È quello che ha pensato tutto lo Staples Center.

Lonzo Ball in panchina nel finale

E i dati, le statistiche, i parziali? Ci sono anche quelli. James chiude con 26 punti e sette rimbalzi (e un eloquente +22 di plus/minus), alla guida di un quintetto tutto “in positivo” rispetto al bilancio generale della squadra. Ai suoi si aggiungono i 18 di Kyle Kuzma (in questo primo mese, il più affidabile e continui tra i giovani al fianco del n°23) e i dieci di Brandon Ingram. Lonzo Ball parte ancora una volta in quintetto, chiude con otto punti e 11 assist, ma guarda il finale della sfida dalla panchina, così come JaVale McGee – mossa che, visto il risultato, ha funzionato. I Lakers restano a lungo avanti nel punteggio nonostante le 22 palle perse, in parte bilanciate dai 17 rimbalzi d’attacco. Dall’altra parte sono 20 punti e 12 assist per Young, 23 per Taurean Prince e 21 di Kent Bazemore; apporto convincente in termini di punti dei tre migliori realizzatori di squadra, ai quali è mancato soltanto l’acuto finale. L’ultimo canestro per Atlanta lo segna Vince Carter, in schiacciata al 48esimo minuto nonostante i 41 anni. Tra lui e Chandler sembra di essere tornati indietro almeno di un decennio, con buona pace per i rookie che avranno tempo di trovare il loro spazio un'altra volta.