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NBA, i risultati della notte: Philadelphia fa 9 in fila in casa, i Kings rovinano il ritorno di Westbrook

NBA

Guidati dai 33 punti con 17 rimbalzi di Joel Embiid, i Sixers conquistano la nona partita su nove in casa, rimanendo l’unica imbattuta tra le mura amiche. Nella notte vincono tutte le squadre impegnate davanti al proprio pubblico: Sacramento rovina il ritorno in campo di Russell Westbrook, Memphis aggancia il primo posto a Ovest battendo Dallas, successi per Milwaukee, Detroit e Indiana

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Philadelphia 76ers-Phoenix Suns 119-114

I Sixers stanno ancora cercando di definire perfettamente i contorni della loro identità, ma se non altro possono contare su una cosa: il pubblico di casa. Dopo quella ai danni dei Phoenix Suns, sono diventate nove le vittorie consecutive dei Sixers al Wells Fargo Center, unico campo imbattuto di tutta la NBA. Il grosso del merito va ancora una volta a Joel Embiid, autore di 19 dei suoi 33 punti nel secondo tempo a cui ha aggiunto anche 17 rimbalzi (undicesima partita da 30+10 in stagione). A seguirlo c’è la tripla doppia sfiorata da Ben Simmons (19 punti, 11 rimbalzi e 9 assist), la prova solida di Jimmy Butler (16 punti con 4/9 al tiro), il solito contributo di tiro di J.J. Redick (17 punti con 6/13 dal campo) e quello dalla panchina di un utilissimo Mike Muscala (19 con 5 rimbalzi). La novità più importante della rotazione di coach Brett Brown è il sorpasso di T.J. McConnell nei confronti di Markelle Fultz, tenuto in campo solamente per sette minuti nel primo tempo prima di passare tutta la ripresa in panchina. Per gli ospiti, che non hanno ancora vinto in trasferta, ci sono soprattutto i 37 punti di Devin Booker, schierato come point guard di fatto in un quintetto tutto in doppia cifra, tra cui ci sono anche i 21 di T.J. Warren e i 17+9 di un Deandre Ayton alle prese con Embiid. “È stato divertente giocare contro di lui: ruberò il suo modo di utilizzare il corpo” ha detto la prima scelta assoluta dopo la partita. “Lo ringrazio per avermelo insegnato”.

Sacramento Kings-Oklahoma City Thunder 117-113

Non era questo il ritorno che si aspettava Russell Westbrook, rientrato in campo dopo cinque partite di assenza e la nascita delle sue due gemelle, ma i Kings di quest’anno non sono più la vittima sacrificale delle ultime stagioni. Ne sanno qualcosa i Thunder, puniti nell’ultimo quarto da tre triple consecutive di Buddy Hield (miglior marcatore con 25 punti) e dalla prima doppia doppia in carriera di Marvin Bagley (15+13), oltre che dai 23 di Iman Shumpert (21 solo nel primo tempo, entrambe le prestazioni da 20+ punti di questa stagione sono arrivate contro OKC), dai 16 di Bogdan Bogdanovic e dai 13 assist di De’Aaron Fox. È la seconda volta che i Kings battono i Thunder in questa stagione, con OKC che non è riuscita a festeggiare il ritorno di un Westbrook da 29 punti, 13 rimbalzi e 7 assist e il solito Paul George da 27 con 9 rimbalzi, oltre alla doppia doppia di Steven Adams con 11+15. Il centro dei Thunder si è anche preso un fallo tecnico nel terzo quarto a seguito di un acceso diverbio con Willie Cauley-Stein, irritato da un fallo duro di Westbrook da dietro nel tentativo di mandarlo in lunetta: entrambi i lunghi delle due squadre sono stati puniti con un fallo tecnico.

Memphis Grizzlies-Dallas Mavericks 98-88

Il momento positivo dei Mavericks si ferma contro quello ancora migliore dei Grizzlies, vincitori in sei delle ultime sette partite grazie alla solita coppia formata da Mike Conley e Marc Gasol. I 28 punti del primo e la doppia doppia da 17+15 del secondo hanno fatto la differenza nella sfida contro Dallas, potendo godere anche dei 13 punti di Jaren Jackson Jr. e dei 12 di Garrett Temple per confezionare un parziale da 10-0 a metà ultimo quarto. In una gara equilibrata con 15 parità e 17 avvicendamenti nella guida del punteggio, i Mavs sono stati tenuti per la prima volta in stagione sotto i 100 punti segnati, guidati dai 19 punti di Dennis Smith Jr. (leader di un quintetto tutto in doppia cifra) ma tenuti al 34% al tiro dalla soffocante difesa di Memphis, che ha messo la museruola anche a Luka Doncic (15 punti e 10 rimbalzi con 6/20 al tiro e 3/9 da tre). Con questa vittoria Memphis aggancia le squadre con il miglior record a Ovest, formando un quartetto con Portland, L.A. Clippers e Golden State con una partita di vantaggio su OKC.

Milwaukee Bucks-Denver Nuggets 104-98

Solamente due settimane fa i Denver Nuggets sembravano a un passo dal prendersi il primo posto nella Western Conference, tenendo il passo dei Golden State Warriors meglio di chiunque altro. Poi però sono seguite sei sconfitte nelle successive sette gare, l’ultima delle quali è arrivata facendosi rimontare 17 punti di vantaggio dai Milwaukee Bucks. Dopo aver chiuso il primo tempo avanti di 10, i Nuggets sono stati ripresi dai 29 punti e 12 rimbalzi di Giannis Antetokounmpo e i 22 di Eric Bledsoe, autore di due triple nel parziale dell’ultimo quarto che ha creato la separazione decisiva tra le due squadre. I Nuggets, guidati dai 17 punti, 8 rimbalzi e 9 assist di Jamal Murray, si sono riportati fino al -2 a meno di un minuto dalla fine, ma la prima e unica tripla di Khris Middleton della serata su otto tentativi ha spento definitivamente le speranze di rimonta degli ospiti.

Detroit Pistons-Cleveland Cavaliers 113-102

Ora è ufficiale: quando i Cleveland Cavaliers accoglieranno di nuovo LeBron James alla Q Arena, lo faranno con il peggior record di tutta la NBA. La tredicesima sconfitta su 15 partite disputate è arrivata sul campo dei Pistons e non è mai stata in discussione, visto che i padroni di casa hanno chiuso il primo quarto sul 38-27 tirando con il 74% e hanno immediatamente segnato i primi 11 punti del secondo quarto. La squadra di coach Casey, che aveva chiesto ai suoi una partenza sprint per questa partita, ha chiuso il primo tempo avanti di 20 e toccando anche il +30 nella terza frazione, prima che un parziale da 18-2 dei Cavs rendesse più accettabile lo scarto finale. Tre sono i giocatori dei Pistons ad aver chiuso sopra quota 20 punti (Andre Drummond 23+16, Blake Griffin 21+12 e Reggie Bullock 21 con 4/7 da tre), mentre per Cleveland i migliori sono Collin Sexton con 18 punti e Jordan Clarkson con 16.

Indiana Pacers-Utah Jazz 121-94

Da quando è arrivato a Indianapolis, i Pacers non erano mai riusciti a vincere una partita senza Victor Oladipo; nella prima gara stagionale senza la loro stella, la squadra di coach McMillan ha realizzato la prestazione più completa dell’anno, spazzando via gli Utah Jazz. Con gli ospiti all’ultima fermata di una lunga trasferta ad Est di cinque partite, i Pacers hanno approfittato subito della stanchezza degli avversari costruendo un vantaggio di 20 lunghezze nel primo tempo, riuscendo a gestirlo nonostante il ritorno in partita degli ospiti spinti da un Ricky Rubio da 28 punti (massimo stagionale pareggiato). Sei giocatori in doppia cifra guidati dai 21 di Bojan Bogdanovic e i 19 a testa di Aaron Holiday e Domantas Sabonis hanno però permesso di mantenere sempre un cuscinetto in doppia cifra nel secondo tempo, meritandosi i complimenti dell’allenatore contento dei 35 assist di squadra e delle 18 palle perse forzate contro le sole 3 commesse.