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NBA, LeBron James vs. Dwyane Wade: l'ultima volta insieme su un parquet NBA

NBA

La sfida tra Lakers e Heat di questa notte vedrà per l'ultima volta insieme in campo i due All-Star, amici fraterni e protagonisti delle storiche cavalcate con Miami a inizio 2010: quattro Finals NBA consecutive, due titoli e tantissimi ricordi

LEBRON E WADE CELEBRANO LA FOTO SIMBOLO DELLE LORO IMPRESE AGLI HEAT

L’ultima volta insieme sul parquet non si scorda mai. LeBron James e Dwyane Wade ci staranno pensando da un po’ a questa partita, al loro personale “Ultimo ballo”, citando il nome che lo stesso n°3 degli Heat ha dato al suo tour in giro per le arene NBA. Una stagione d’addio che lo vedrà per l’ultima volta in campo contro i Lakers, che da quest’anno hanno reclutato anche il suo amico fraterno LeBron: “È un momento amaro e dolce al tempo stesso – sottolinea il n°23 giallo-viola - la parte piacevole sarà quella di poter condividere per l’ultima volta il parquet con una persona a me cara come lui. È dal 2003 che me lo ritrovo attorno, che la nostra relazione va avanti. Se mi fermo a pensare però che sarà l’ultima volta che me lo ritroverà davanti in un’arena NBA mi viene un po’ il magone”. Partiti insieme dallo stesso Draft (LeBron numero uno, Wade chiamato invece alla cinque), al netto dei due anni di differenza – il giocatore degli Heat al college con Marquette ha sfiorato il titolo NCAA – è chiaro come a sorprendere sia la diversa tenuta fisica: mentre Wade arranca e stringe i denti per chiudere al meglio la sua carriera, James sembra un 25enne nel pieno delle forze e pronto a sobbarcarsi un’ennesima sfida titanica come quella di (ri)portare i Lakers al successo: “Non so quale sia il segreto per restare sempre competitivo al vertice, è una cosa che non posso spiegare. Sono felice di essere cresciuto con molti amici attorno: Carmelo lo ricordo dai tempi del liceo, così come Chris Paul. Fratelli ben oltre il parquet e le sfide in campo. Io, Carmelo e  Wade siamo tra i pochissimi a portare avanti ancora la classe del 2003 (Zaza Pachulia e Kyle Korver sono gli altri due ancora nella Lega) e farò di tutto per continuare a tenere alta la bandiera dei vecchietti ancora per un po’”.

L’elisir dell’eterna giovinezza di LeBron James

Difficile infatti comprendere fino in fondo quanto stia durando l’epopea LeBron, protagonista assieme a Wade di tante battaglie e costretto come il n°3 a incassare un bel po’ di colpi in oltre 15 anni di carriera. Dopo una continua serie di battaglie di quel tipo, è normale immaginare di ritrovarsi come il n°3 degli Heat: acciaccati, non più affidabili e intermittenti nell’entrare e uscire dal parquet. James invece sta viaggiando a 28.7 punti di media, 7.6 rimbalzi e 6.8 assist, mantenendo un’efficacia e una continuità da far invidia alla sua versione da MVP degli anni di Miami. Il tutto confermato proprio davanti a Wade nella sfida “d’andata” chiusa con 51 punti e un dominio sulla partita clamoroso all’American Airlines Arena. E il chilometraggio con lui smette di avere un senso: l’All-Star degli Heat infatti ha toccato da poco le 1000 partite in carriera, mentre il contatore di LeBron ha superato il 1169 partite, tutte eccetto una con il Re in quintetto. L’unica gara che lo ha visto entrare dalla panchina risale al 10 dicembre 2007: Cleveland-Indiana, James torna dall’infortunio ed entra in campo a metà primo quarto, chiudendo con 17 punti in 25 minuti. Dei 24 giocatori impiegati quel giorno, LeBron è l’unico rimasto ancora in attività nella Lega: per gli altri è passata una vita, dal suo punto di vista sembra trascorsa una settimana. Giusto quella per organizzare l'ultimo ballo a un amico fraterno.