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NBA, il ritorno di “Swaggy P”: Denver firma Nick Young, mentre Houston pensa a J.R. Smith

NBA

Denver corre ai ripari dopo gli infortuni a Gary Harris e Paul Millsap: il campione NBA in maglia Warriors potrebbe esordire già contro i Thunder. Mentre da Houston rimbalza una suggestione affascinante: il tiro di J.R. Smith sugli scarichi di Chris Paul e James Harden?

J.R. SMITH SI COMPLIMENTA CON NICK YOUNG: "FRATELLI SENZA MAGLIA"

Con un titolare come Will Barton in infermeria dall’inizio della stagione, i recenti infortuni ad altri due pezzi forti del quintetto come Gary Harris (fuori per 3-4 settimane per un problema all’anca) e Paul Millsap (almeno un mese di stop per una frattura al dito del piede destro) e il rookie Michael Porter Jr. “parcheggiato” in attesa di guarigione ai suoi guai alla schiena, i Denver Nuggets si sono ritrovati con un roster drasticamente accorciato. Per rimediare la franchigia del Colorado ha scelto di mettere sotto contratto un volto ben conosciuto ai tifosi NBA, quello di Nick Young che, dopo aver vinto un titolo con i Golden State Warriors lo scorso giugno, non era riuscito a trovare una squadra in questo avvio di campionato. Grazie all’eccezione salariale concessa dalla lega alle squadre alle prese con diversi infortuni, i Nuggets hanno così scelto di assicurarsi un realizzatore di esperienza come Young, che in 11 stagioni NBA ha viaggiato a oltre 11 punti di media (11.4 il dato esatto, un filo sotto i 18 a sera nella sua annata più prolifica, la prima in maglia Lakers nella stagione 2013-14) giocando già per cinque franchigie diverse (Wizards, Clippers, Sixers, Lakers e Warriors. “Qualsiasi maglia abbia indossato, ha sempre dimostrato di saper segnare: è un ottimo tiratore”, le parole con cui coach Michael Malone lo ha accolto a Denver. Nella sua ultima apparizione sui parquet NBA, lo scorso anno in uscita dalla panchina di Golden State, Young ha assicurato il 37.6% da tre punti su oltre 4 triple a sera, una potenza di fuoco che non può non far gola a dei Nuggets così in difficoltà dal punto di vista del personale a disposizione. Ad aiutare “SwaggyP” anche un rapporto di vecchia data con il general manager di Denver, Tim Connelly, che faceva parte della dirigenza degli Wizards quando Washington decise di chiamare al Draft 2007 il talento di Southern California con il pick n°16: “Mi ha chiamato il mese scorso, per essere sicuro che fossi in palestra a lavorare”, ha dichiarato Young, che in linea col suo personaggio non ha mancato di raccontare anche un aneddoto simpatico della telefonata. “Mi ha chiesto: ‘Dimmi la verità: quanto pesi? 110 chili? 115?’ Gli ho risposto che non doveva preoccuparsi, che mi ero tenuto in forma: sarei stato pronto nel momento stesso in cui avesse avuto bisogno di me”. Quel momento è arrivato, e ora la prossima gara contro i Thunder potrebbe già essere quella dell’esordio in maglia Nuggets.

Esperienza e tiro da tre: i Rockets cercano J.R. Smith

Nick Young non è l’unico protagonista delle ultime finali NBA a tornare di attualità in queste ore: da Houston infatti rimbalza la notizia di un interessamento dei Rockets per J.R. Smith, come confermato da Marc Stein sul New York Times. Per il giocatore dei Cavs, attualmente fuori rosa e ancor più fuori ruolo nel nuovo corso di Cleveland (che dà spazio ai giovani e penalizza i veterani), il general manager dei texani immagina un ruolo simile a quello da lui svolto accanto a LeBron James a Cleveland, di tiratore mortifero sugli scarichi, sfruttando le attenzioni degli avversari sulle superstar dei Rockets, James Harden e Chris Paul. Capace di segnare col 43% da tre nelle finali del 2016 – quelle concluse con il titolo dei Cavs – e addirittura col 50% in quelle del 2017 – Smith è un giocatore dal carattere rivedibile ma di grande esperienza, come testimoniano le 130 gare disputate in carriera nei playoff e la partecipazione alle ultime quattro finali NBA. La sua mira da tre, in una squadra che sta tentando oltre 42 triple a sera (n°1 in tutta la lega), potrebbe essere un’arma in più per cercare di dare una svolta decisiva alla stagione fin qui deludente dei texani.