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NBA, Denver batte anche OKC e si tiene stretto il 1° posto a Ovest

NBA

I Nuggets si godono un super Nikola Jokic e soprattutto la vetta della Western Conference, vincitori in un delicato scontro diretto. I Thunder invece lottano fino alla fine, ma non riescono ad avere la meglio nonostante i 32 punti di Paul George e i 26 di Steven Adams 

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Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder 109-98

È questione di decimali di percentuale, di uno zero virgola in più o in meno (no, non stiamo parlando della manovra economica del Governo) che con due terzi di regular season ancora da giocare contano davvero il giusto. Ossia, poco. Ma i Nuggets, nonostante tutto, a due mesi esatti dall’inizio della regular season sono la prima squadra in classifica della Western Conference, in una data dal senso profondo per i ragazzi di coach Malone. Il 15 dicembre di due anni fa infatti, il giovane allenatore si rassegnò non solo al fatto che il suo quintetto di Denver non poteva funzionare con due lunghi, ma che Nikola Jokic non poteva in alcun modo essere sacrificato sull’altare di Jusuf Nurkic. E così lo staff tecnico dei Nuggets scelse di mettere in panchina il bosniaco (poi scambiato con Portland) e di liberare quello che oggi è uno dei migliori giocatori NBA. Uno di quelli che può farti vincere uno scontro al vertice come quello di questa notte contro i Thunder, in una partita chiusa da Jokic con 24 punti, 15 rimbalzi e nove assist (non voleva farci scrivere “tripla doppia”, una chiara provocazione), metronomo infallibile di un attacco che chiude con oltre il 50% dal campo contro la miglior difesa della Lega. Una partita complicata per OKC, costretta a lungo a inseguire (e per di più ad alta quota) un avversario volato in doppia cifra di margine nel terzo quarto. Paul George però è l’ultimo a mollare la presa ed è una sua tripla a rimettere solo tre punti di distanza tra le squadre con 200 secondi ancora da giocare. L’energia dei Thunder però è finita: parziale da 10-2 per chiudere il match firmato Denver e seconda vittoria in fila. Quella che conferma il primo posto a Ovest.

Partita difficile per Westbrook, che perde anche le staffe

Una sconfitta dei Thunder arrivata anche a causa di un Russell Westbrook nervoso e appannato (e nonostante questo vicino ancora una volta alla tripla doppia, con 14 punti, 13 rimbalzi e otto assist), protagonista di un deprecabile siparietto con Jamal Murray, litigiosi in campo e finiti quasi alle mani nel finale di partita. Uno scontro in cui Jokic ha provato a fare da paciere, ricevendo in cambio offese e finendo pure lui per scontrarsi con il n°0 dei Thunder. E pensare che lo scontro vero, quello sotto canestro, OKC lo stava vincendo grazie a Steven Adams. Il neozelandese ha giocato una gara dominante nel primo quarto, chiuso con 17 punti a referto e con Jokic chiaramente in affanno su di lui (magari offeso dalla gag vista qualche ora prima in cui Adams dimostrava di non conoscere il suo nome di battesimo). Poi le cose sono cambiate, Denver è riuscita a limitarlo e soprattutto a rispondere colpo su colpo in attacco. Con buona pace delle vendette personali che arriveranno la prossima volta.