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NBA, i risultati della notte: Harden show contro Memphis, Boston si ferma a Detroit

NBA

Tripla doppia da record per il Barba nel successo contro i Grizzlies, i Celtics interrompono a otto la striscia di vittorie consecutive, battuti dai Pistons. Phoenix vince ancora e batte Minnesota, Utah perde contro Orlando nella sfida di Città del Messico

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

LEBRON-LONZO SERATA DA RECORD: BATTUTA CHARLOTTE

GALLINARI&BELINELLI, 45 PUNTI IN DUE, MA ARRIVANO DUE SCONFITTE

Memphis Grizzlies-Houston Rockets 97-105

Basta dirlo primo, in fondo: chiediamo a James Harden di fare una vagonata di triple doppie da record e i problemi dei Rockets sono risolti. Houston infatti vince anche a Memphis grazie alla seconda tripla doppia in fila del Barba oltre quota 30 punti segnati (32, con 12 rimbalzi e dieci assist). La quarta volta in carriera che riesce in gare consecutive a mettere a referto cifre del genere (contro i Lakers ne sono addirittura arrivati 50 di punti), un record che gli permette di superare in un colpo solo sia Michael Jordan che LeBron James. Davanti a lui in questa speciale classifica restano solo Westbrook (che ci è riuscito cinque volte) e Oscar Robertson (con 16, un bel po’ diciamo). Houston anche grazie a lui fa il vuoto nel primo tempo e regge nella ripresa alla rimonta di Memphis, che non torna mai definitivamente in partita nonostante i 22 punti di Mike Conley e i 17 di Marc Gasol. I Rockets non fanno nulla di eccezionale dalla lunga distanza – sono passati i bei tempi del biennio scorso – ma le 13 triple a segno sono più del doppio delle misere cinque con cui Memphis è riuscita a rispondere. Tra gli ospiti ci sono anche 26 punti e dieci rimbalzi con 10/14 dal campo di Clint Capela e dieci punti e dieci assist di Chris Paul. Houston porta così a casa il terzo successo consecutivo, a due gare di distanza dalla zona playoff e da Memphis scivolata al settimo posto a Ovest.

Detroit Pistons-Boston Celtics 113-104

A meno di 90 secondi dal termine, con Boston sotto di nove lunghezze e alla disperata ricerca di un’ultima scossa per rimettersi in carreggiata, Jayson Tatum attacca il ferro approfittando di una situazione di mezza transizione e convinto di poter accorciare lo svantaggio. No, Andre Drummond ha idee diverse e con una sola mano respinge indietro tutta Boston, sigillando un successo meritato dai Pistons che interrompe una striscia di otto vittorie dei Celtics, ripartiti dopo il primo mese complicato di regular season. Alla sirena finale sono 19 punti, 20 rimbalzi e cinque stoppate per Drummond, a cui si aggiungono i 27 punti, otto rimbalzi e sei assist di Blake Griffin (che superà così quota 12.000 punti in carriera) a guidare un quintetto tutto in doppia cifra. Una vittoria che dà morale ai padroni di casa, reduci da due settimane in cui c’erano state soltanto sconfitte (sei in fila). A fare la differenza, il parziale da 13-0 con cui Detroit si è presa la testa del match senza più mollare la presa. Dall’altra parte invece sono 26 punti con 25 tiri per Kyrie Irving, a cui si aggiungono i 21 di Marcus Smart (ormai titolare inamovibile) che commenta così la gara: “Siamo rimasti sorpresi dal fatto di trovarci di fronte a una squadra che sa come colpire, che ci ha mollato un pugno in pieno volto e noi non abbiamo dimostrato di saper reagire”.

Orlando Magic-Utah Jazz 96-89

Non deve dispiacere affatto il clima messicano agli Orlando Magic: si conclude con due vittorie su due gare disputate la trasferta a Città del Messico della squadra della Florida, che dopo aver sconfitto i Bulls ha la meglio anche sugli Utah Jazz, nonostante per la seconda serata consecutiva il pubblico locale si schieri sempre con gli avversari, prima la Chicago che con Jordan e Pippen ha conquistato uno spazio nel cuore dei tifosi di tutto il mondo, e poi con la Utah resa celebre dalla coppia Stockton&Malone (o forse anche solo per la maglia della nazionale messicana indossata da Donovan Mitchell prima del via). A Orlando però interessa poco: quel che conta è che grazie ai 24 punti di Evan Fournier, ai 19 con 8/9 al tiro in uscita dalla panchina di Terrence Ross e alla doppia doppia da 15 punti e 19 rimbalzi di Nikola Vucevic la squadra di coach Steve Clifford conquista una vittoria che la mantiene tra le prime otto squadre a Est. Terzo ko nelle ultime quattro gare invece per i Jazz, nonostante i 24 punti di Mitchell, i 21 con 8 rimbalzi di Derrick Favors e i 15 (ma con 3/14 al tiro) di Ricky Rubio: nessun altro giocatore di Utah raggiunge la doppia cifra, in un serata chiusa complessivamente con il 31% al tiro.

Phoenix Suns-Minnesota Timberwolves 107-99

I Suns festeggiano con un successo (una rarità, visti i tempi) la trade finalmente conclusa con Washington che ha portato in dote Kelly Oubre Jr. e Austin Rivers. Per ovvie ragioni di tempo i due non erano a disposizione di coach Kokoskov, a differenza di Devin Booker, rientrato sul parquet dopo l’infortunio subito contro i Lakers un paio di settimane fa. Per il n°1 dei Suns sono 28 punti a referto, con sette rimbalzi e sette assist, 10/16 al tiro, tre triple e tutta l’energia che tanto è mancata a Phoenix. Oltre a lui, doppia doppia d’ordinanza per Deandre Ayton da 18 e 12 rimbalzi, i 21 del solito letale TJ Warren in un gruppo rinfrancato e rigenerato da due vittorie consecutive che, dato il contesto, appaiono come una striscia da record (non accadeva dal 26-29 dicembre 2017, per intenderci). Dall’altra parte sono 28 i punti raccolti da Karl-Anthony Towns, che ne mette a referto soltanto sette nel secondo tempo in cui i padroni di casa allungano in maniera definitiva. Da sottolineare poi i 25 punti con 11/16 al tiro in 33 minuti di Derrick Rose, ormai la costante in uscita dalla panchina dei T’wolves. Non più un’eccezione, ma una piacevole certezza su cui Minnesota continua a fare affidamento.