Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, LeBron ha finito la benzina: i Lakers si schiantano contro Wall e gli Wizards

NBA

Il n°2 di Washington chiude con 40 punti e 14 assist, travolgendo già nel primo quarto gli ospiti mai in partita. James per una volta dimostra di essere umano, mette a referto il suo minimo stagionale (13 punti) e dimostra come questi Lakers senza la sua energia non hanno possibilità di restare a lungo in partita

FRYE SBAGLIA IL PASSAGGIO, LEBRON LO PRENDE IN GIRO

BEASLEY LONTANO DAL GRUPPO PER STARE CON LA MAMMA MALATA

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

Washington Wizards-Los Angeles Lakers 128-110

In attesa di accogliere in squadra Trevor Ariza, gli Washington Wizards giocano la miglior partita della loro regular season, trascinati da un John Wall extra-lusso che ritrova per 48 minuti la brillantezza che raramente è riuscito a mostrare negli ultimi due mesi. I capitolini si lasciano così alle spalle una striscia di quattro sconfitte in fila grazie ai 40 punti e 14 assist del n°2, conditi con passaggi no-look, giocate in mezzo alle gambe degli avversari e canestri sulla sirena. A questo poi si aggiungono i 25 punti e 12 rimbalzi di Bradley Beal e i 20 a testa di Jeff Green e Sam Dekker, in una gara in cui la rotazione di coach Brooks è stata inevitabilmente ridotta a causa delle partenze (Rivers e Oubre) e degli infortuni (Howard). Tutti però concordano sul fatto che a trascinare gli Wizards sia stata soprattutto la difesa; grande assenza in questo inizio stagione: “Abbiamo reso complicate le cose a LeBron, ha sbagliato un paio di tiri comodi all’inizio e poi non è riuscito mai a salire di colpi. È solo una partita, ma capiamo bene che siamo sulla strada giusta”. Ragionamento opposto rispetto a quello in casa giallo-viola, dove il vero problema è stato proprio quello di arginare Wall. Nessun adattamento ha dato i suoi frutti, permettendo agli Wizards di volare sul +18 nel primo quarto e sul +27 nel terzo. Un approccio e un impatto totalmente diverso sulla sfida, come raccontato da un dato sorprendente: mentre Wall aveva già messo a referto 28 punti, tutto il quintetto titolare di L.A. – James, Ball, Hart, Kuzma e Chandler – ne aveva racimolati in totale sei complessivi in meno. Una partenza che ha permesso a Wall di chiudere in bellezza il match e diventare assieme a Gilbert Arenas uno dei due giocatori ad avere più di una partita in carriera con la maglia di Washington (Bullets o Wizards che siano) avendo messo a referto 40+ punti e 10+ rimbalzi.

James con il fiato corto: per lui minimo in stagione

Pronti, via e i Lakers hanno dunque preferito alzare bandiera bianca, reduci dalla vittoria con triple doppie da record contro Charlotte di 22 ore prima. Nel mezzo di un tour a Est che dopo il (breve) giorno di riposo li riporterà in campo contro i Nets, i losangelini hanno fatto una scelta che in una regular season da 82 partite sei costretto in qualche modo a prendere: “Siamo una squadra che è stata costruita sull’energia e la profondità: non abbiamo avuto entrambe questa volta”, chiosa senza fronzoli James, autore di 13 punti (il suo minimo stagionale) conditi con sei rimbalzi, tre assist e raccolti tirando con 5/16 dal campo, con il quarto periodo passato a guardare i compagni dalla panchina. Quella che per Wall è stata una scelta vincente della difesa in realtà potrebbe trasformarsi in una decisione presa dallo stesso LeBron: “Per questa volta restiamo con il freno a mano tirato”. Al suo fianco hanno provato a dare la scossa (tardi) Kyle Kuzma che chiude con 20 punti e il 60% al tiro e Kentavious Caldwell-Pope, il miglior realizzatore dei Lakers con 25 punti e 9/12 al tiro in uscita dalla panchina. Lui è forse l’unica persona davvero felice nel roster dei giallo-viola per il mancato arrivo di Ariza. Ma per dimostrare di meritare maggiore attenzione e fiducia dovrà confermare queste cifre anche in momenti più competitivi di gara.