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NBA, Lonzo prima sbaglia, poi si riscatta: i giovani Lakers sorridono all'OT contro i Thunder

NBA

Lonzo Ball, Kyle Kuzma e Ivica Zubac trascinano i giallo-viola al successo in trasferta a Oklahoma City, dopo aver rischiato di rovinare tutto nel finale dei regolamentari. Westbrook tira tanto e segna poco, condannando i Thunder al quinto ko nelle ultime sei

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Oklahoma City Thunder-Los Angeles Lakers 128-138 OT

Ci hanno messo cinque minuti in più del previsto, ma i Lakers alla fine sono riusciti a portare la nave in porto anche senza LeBron James contro un avversario difficile come i Thunder. Il protagonista del finale è Lonzo Ball, che prima combina un disastro – facendo fallo sul tiro dall’arco di Westbrook, regalando così al n°0 di OKC i tre liberi che rimettono in parità la sfida a meno di tre secondi dalla sirena – per poi dominare a livello fisico e tecnico i cinque minuti del supplementare, facendosi ampiamente perdonare e regalando ai Lakers il quinto successo senza il n°23. Alla sirena sono 18 punti, dieci assist e sei rimbalzi per Ball, a cui si aggiungono i 32 messi a segno da Kyle Kuzma – per la 13^ volta in stagione il miglior realizzatore in casa Lakers: 11/20 dal campo, 7/12 dall’arco, otto rimbalzi, quattro assist e tre recuperi in una gara in cui è mancato l’apporto offensivo alal voce "canestri" di Brandon Ingram (nonostante gli 11 assist, nuovo massimo in carriera per lui). Il terzo gioiello della squadra di Los Angeles non segna mai dal campo, tira 0/8 per poi firmare in maniera impropria il punto esclamativo della partita e concedersi così la schiacciata che chiude definitivamente i conti. Da sottolineare invece l’impatto in uscita dalla panchina di Ivica Zubac (con i pantaloncini giusti addosso, non come Michael Beasley), il giocatore che ha cambiato la partita in favore dei Lakers (scivolati ben oltre la doppia cifra già nel primo quarto), di enorme impatto su entrambi i lati del campo: per il lungo croato sono 26 punti in 28 minuti, raccolti grazie a un semi-perfetto 12/14 al tiro, condito con 12 rimbalzi e un eloquente +35 di plus/minus che spiega un bel po’ di cose su quanto sia stato determinante il suo ingresso in campo. Lonzo, Kuzma, Ingram, Zubac: quattro in totale, abili e arruolabili (e ogni tanto anche vincenti), in attesa del ritorno del Re.

Westbrook fa e disfa, ma alla fine non basta

Dall’altra parte invece i Thunder devono fare i conti con la quinta sconfitta nelle ultime sei gare, oltre che con il solito interrogativo che tiene in ostaggio OKC ormai da anni: si può vincere in maniera continuativa con un Russell Westbrook così padrone del gioco, anche in serate da 7/30 al tiro? Ci vogliono infatti ben 30 tentativi per mettere insieme 26 punti (nelle due sfide in combinata con i Lakers viaggia a 10/50), servendo 13 assist e raccogliendo nove rimbalzi. Le triple doppie ormai non fanno notizia, figurarsi quelle sfiorate in una sfida in cui il suo controllo delle operazioni nel finale spesso è sfociato in azioni in solitaria, che hanno messo fuori ritmo e fuori gioco anche Paul George, che di punti ne segna uno in più e di tiri ne tenta 11 in meno. Ottima resa per uno dei migliori difensori NBA, che a tempo perso sta giocando la miglior pallacanestro offensiva della sua carriera, alla guida di un quintetto che chiude tutto in doppia cifra: 14 punti di Grant, 17 con 15 rimbalzi per Adams e ben 21 per Ferguson, che manda a segno sei delle 22 triple totali realizzate dai Thunder – nuovo record di stagione. Un sforzo non da poco, che toglie fiato ed energie ai padroni di casa, che arrivano stanchi e sulle gambe agli ultimi cinque minuti di gara - come raccontato dal parziale di 16-6 Lakers nell'overtime. Avere tanti giovani in campo serve anche a questo, conviene prendere nota.