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Mercato NBA, Carmelo Anthony ceduto a Chicago, ma non ci giocherà. Ipotesi Lakers?

NBA

Gli Houston Rockets hanno ceduto il contratto di Carmelo Anthony insieme a 900.000 dollari ai Chicago Bulls, liberando così un posto a roster pur dovendo tagliare James Nunnally per motivi tecnici. Anthony comunque non giocherà con i Bulls, potendosi scegliere la prossima destinazione: ipotesi Lakers più vicina?

I NUMERI DELLA PAZZESCA STAGIONE DI JAMES HARDEN

Se nelle ultime settimane vi siete chiesti "ma dove è finito Carmelo Anthony?", finalmente è arrivata una – parziale – risposta. Gli Houston Rockets infatti hanno spedito Anthony insieme a una compensazione monetaria (circa 900.000 dollari) ai Chicago Bulls, che assorbe il suo contratto nello spazio salariale a disposizione senza cedere nulla in cambio. Anthony però non giocherà neanche un minuto per i Bulls: secondo quanto scritto da ESPN, la franchigia scambierà o taglierà il suo contratto prima della deadline del 7 febbraio, permettendo al veterano di scegliersi la sua prossima destinazione e facilitando la sua decisione. Per le regole del contratto collettivo, Chicago non può aggregare il contratto di Anthony a quello di nessun altro giocatore, potendolo scambiare quindi uno-per-uno con un’altra squadra. È probabile però che nessuna squadra voglia cedere qualcosa anche di scarso valore per Anthony, quindi è più che possibile che Melo verrà tagliato e poi, dopo la deadline, possa unirsi a qualche squadra alla quale possa dare il suo contributo.

L’opzione Lakers e il "like" rivelatorio di LeBron

Tra tutte quelle interessate – nei giorni scorsi era stato scritto che Anthony aveva diverse opzioni a sua disposizione –, pare che i favoriti siano i Los Angeles Lakers. Secondo quanto riportato da ESPN, però, i gialloviola non hanno intenzione di tagliare un giocatore attualmente a roster per fare spazio a Melo, perciò un suo approdo a L.A. è possibile solo sene verrà creato uno dopo un movimento di mercato. Nei giorni scorsi ha fatto rumore un "like" di LeBron James alla foto di un suo amico trainer che mostrava lui e Anthony con la maglia dei Lakers, accompagnati dalla scritta “Ricordo quando i Bad Boys presero Mark Aguirre e la gente diceva che non avrebbe funzionato”. Per la verità James non ha mai fatto mistero di vedere di buon occhio l’arrivo di uno dei suoi migliori amici in tutta la NBA, pur lasciando spazio alla dirigenza dei Lakers di prendere le proprie decisioni.

I Rockets liberano un posto, ma è polemica con la NBA

Per i Rockets la mossa è puramente legata alle necessità del roster, martoriato dagli infortuni nell'ultimo periodo. Idealmente il General Manager Daryl Morey avrebbe voluto chiudere lo scambio nel pomeriggio di lunedì, liberando così uno spazio per firmare Kenneth Faried e schierarlo immediatamente in campo contro Philadelphia senza dover sacrificare nessun altro del suo roster già pieno. Lunedì però era il Martin Luther King Day negli Stati Uniti, quindi giorno di festa nazionale, e gli uffici della NBA erano chiusi. Perciò i Rockets non hanno potuto completare lo scambio in tempo e, al posto di Anthony, hanno dovuto tagliare James Nunnally, appena firmato con un decadale e subito utilizzato da coach Mike D'Antoni. Costretti a liberarsi di un giocatore per loro utile, D'Antoni era visibilmente contrariato di come erano andate le cose, dicendo alla stampa che era giusto e che in qualche modo la NBA avrebbe dovuto facilitare lo scambio. Lo statuto della lega, però, dice che gli uffici possono essere tenuti aperti durante le feste e i weekend, ma bisogna notificare la possibilità di uno scambio entro le 18 dell'ultimo giorno feriale disponibile prima della festività in questione (quindi per i Rockets venerdì scorso). I Rockets potranno allora completare lo scambio di Anthony martedì mattina, quando riapriranno gli uffici della lega, ma dovranno proseguire senza Nunnally.