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NBA, cambiano le regole del Draft: limite abbassato a 18 anni dal 2021?

NBA
Zion Williamson, futura prima scelta al Draft 2019 (foto Getty)
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La NBA ha proposto all'associazione giocatori di abbassare il limite di età dagli attuali 19 anni ai 18 dell'era precedente agli "One and Done". Una decisione di cui si parlava già da tempo ma tornata di stretta attualità dopo l'infortunio di Zion Williamson

ESPLODE UNA SCARPA: L'INCREDIBILE INFORTUNIO DI WILLIAMSON

La notizia era attesa ormai da tempo, ma è tornata ad essere di particolare attualità proprio in questi giorni. Come riportato da USA Today, la NBA ha ufficialmente inoltrato una proposta all’associazione giocatori per abbassare l’età di entrata al Draft da 19 a 18 anni. La direttrice esecutiva della NBPA Michele Roberts dovrebbe aver già discusso la proposta con i nuovi membri del board direttivo in un incontro di lunedì dopo l’All-Star Game, ma dovrebbe essere d’accordo con quanto proposto dalla lega, visto che quello dell’abbassamento dell’età "eleggibile" era uno dei punti forti dell’ultima negoziazione per il rinnovo del contratto collettivo. Le parti si erano accordate per discutere della situazione in un secondo momento, e ora quel momento è arrivato: secondo quanto trapelato, il primo Draft con il ritorno dei liceali dovrebbe essere quello del 2022, dando alle franchigie il tempo necessario per organizzarsi di conseguenza. "La mia opinione personale è che siamo pronti a cambiare" aveva detto il commissioner Adam Silver lo scorso luglio. "Abbiamo considerato i pro e i contro, dato che anche Condoleezza Rice [presidentessa della commissione sul college basket, ndr] aveva raccomandato alla NBA di fare in modo che gli ‘one-and-done’ passassero direttamente in NBA. Di fatto, la comunità della NCAA ci ha detto di non volere più quei giocatori. Quel tipo di suggerimento ci ha portato a considerare seriamente di abbassare l’età a 18 anni".

L’ostacolo all’accordo: le informazioni mediche dagli agenti

Uno degli ostacoli per il quale la proposta non è ancora stata ratificata è un intoppo legato agli agenti dei giocatori. La NBA vuole che gli agenti forniscano i referti medici dei propri giocatori liceali alle squadre e che siano obbligati a presentarsi alla Draft Combine, l’evento in cui tradizionalmente vengono prese le misure ai giocatori che si sono dichiarati. Il tutto per dare alle squadre il maggior numero di informazioni possibili per poter fare le proprie scelte, mentre al momento sono gli agenti a decidere a chi dare le informazioni – indirizzando in questo modo le scelte delle squadre verso quelle che sono le volontà dei loro giocatori. Le parti però sono convinte che si troverà una quadra per fare in modo che dal 2021 gli high schooler tornino a giocare in NBA.

Come funzionava prima dell’era "One-and-Done"

Per la lega si tratta di un ritorno al passato, visto che fino al 2005 i liceali potevano presentarsi direttamente alle porte della NBA senza dover prima passare da un anno di "purgatorio" al college o oltre oceano. Il commissioner David Stern però volle cambiare le regole per evitare che in NBA entrassero giocatori troppo giovani e troppo immaturi, oltre a togliere gli scout dalle palestre dei licei di mezza America. La realtà dei fatti ha mostrato però un sistema altrettanto fallace, con i migliori talenti degli Stati Uniti che prendevano l’anno del college come un mero "pit stop" in vista della NBA e dei suoi contratti multi-milionari, dando vita a situazioni scomode per tutte le parti in causa.

Le parole di Cousins: "La NCAA è corrotta, a Zion non serve"

Una circostanza tornata di stretta attualità con l’infortunio di Zion Williamson nella sfida tra Duke e North Carolina: in tantissimi all’interno della NBA hanno consigliato alla futura prima scelta assoluta di non rischiare la propria salute e il proprio futuro per una associazione che è comunque destinato a lasciare tra pochi mesi, che oltretutto non gli procura alcun guadagno economico (mentre ne genera sfruttando il suo nome e il suo talento. "Sapendo quello che so ora, il college è una stron…a" ha detto senza mezzi termini DeMarcus Cousins. "La pallacanestro universitaria e la NCAA sono stron…e. In questo momento non gli serve a niente. Ha già dimostrato di essere la prima scelta assoluta. Deve prepararsi a salire al piano superiore. Il mio consiglio per lui è: fai ciò che è meglio per te e la tua famiglia". Cousins ha anche spiegato la sua situazione: "Quando avevo la sua età mi sono goduto il momento perché l’esperienza è divertente. Ma ci sono troppi rischi che possono compromettere l’obiettivo finale, che è arrivare qui". Il lungo dei Golden State Warriors ha avuto parole al veleno soprattutto per la NCAA: "Ho amato la mia esperienza a Kentucky, ma il business della NCAA è corrotto. L’altro giorno vedevo che i biglietti per la partita venivano venduti per 2.500-3.000 dollari. E quanti di quelli andavano a Zion Williamson, che era il motivo per cui loro andavano lì? Eppure se chiedono 20 dollari e un pasto gratis, sono degli ingrati, inallenabili, o dei teppisti. È una stron…a".