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NBA, Mike Conley (ri)supera Marc Gasol: è lui il n°1 all-time dei Memphis Grizzlies

NBA

Mandando a segno il settimo dei suoi 22 punti contro Golden State, la point guard di Memphis è ritornato a essere il miglior marcatore di sempre nella storia della franchigia, di cui detiene i record anche per partite giocate, assist, recuperi e tiri da tre segnati

GLI WARRIORS ROVINANO LA FESTA DI CONLEY

Mike Conley era già arrivato a essere il miglior marcatore nella storia dei Memphis Grizzlies, ma la rottura del tendine d’Achille che lo ha costretto ai box per 70 delle 82 partite della scorsa stagione aveva permesso al suo ex compagno (e grande amico) Marc Gasol di superarlo e mettere il suo nome in cima alla lista. Una lista in cui da stanotte torna a dominare Mike Conley, che con una tripla a 2 minuti e 50 secondi dalla fine del secondo quarto è ritornato a essere il n°1 tra i marcatori all-time dei Memphis Grizzlies – e con Gasol scambiato a Toronto la sua posizione non dovrebbe più essere in pericolo per un bel po’ di tempo (“Con Marc si sentiamo in continuazione: non mi ha ancora scritto o chiamato, ma lo farà di sicuro”). Superati gli 11.684 punti di Gasol, a fine gara è arrivato il momento di fermarsi un attimo e celebrare la carriera di un giocatore da sempre fedele a un’unica franchigia e che a 31 anni può sfoggiare con orgoglio non solo questo record ma anche la prestigiosa distinzione di essere solo il terzo giocatore di sempre nella NBA – insieme a LeBron James (ai Cavaliers) e Reggie Miller (ai Pacers) – a detenere il primo posto all-time in partite giocate, punti, assist, recuperi e canestri da tre punti realizzati. Più di un decennio dopo essere entrato nella lega, con la quarta scelta assoluta da Ohio State al Draft del 2007, lo stesso che ha visto Kevin Durant scelto alla n°2, Conley si è ritrovato ancora una volta proprio KD sulla sua strada in un momento fondamentale della sua carriera. “Non mi ricordo come, non credo un tiro da fuori, più probabile un lay-up – ha raccontato Conley – ma mi ricordo perfettamente che il mio primo canestro NBA è arrivato dopo un canestro di Kevin Durant, esattamente come la tripla di stasera è arrivata dopo un altro suo canestro”. Era un Memphis-Seattle del 2007 – “Sembra un secolo fa”, dice la point guard di Memphis – Conley al tempo aveva 20 anni (e chiuse la gara con 1/5 al tiro), Durant addirittura 19 (e fece anche peggio: 3/17 per lui quella sera). Decisamente meglio nella notte – con il n°35 degli Warriors autore di un incredibile 12/13 al tiro per 28 punti – ma la coincidenza non è passata inosservata a entrambi i protagonisti. “Se avete un playmaker mancino la cosa migliore è fargli vedere video e video di Mike Conley: è una point guard purissima”, le parole di ammirazione di Durant, seguite a ruota da quelle di Steve Kerr: “È sempre stato uno dei miei giocatori preferiti: è un duro, ama la competizione, ha talento, si vede che gioca da vero leader. I suoi compagni lo rispettano e lo ammirano, così come è amato anche nella comunità di Memphis. Eccellente giocatore”. 

(Ri)superato Gasol, il compagno di sempre

Lo sta dimostrando anche quest’anno, al ritorno in campo full-time dopo il brutto infortunio della passata stagione: i 20.9 punti di media con cui sta viaggiando sono il suo massimo in carriera, con anche 6.4 assist a sera e oltre il 36% da tre punti. “Non importa chi c’è e cosa succede attorno a lui in campo, Mike Conley è una certezza: sai sempre che lui farà la cosa giusta. È una sicurezza per tutti, in campo e fuori, compagni e dirigenti: tutti sanno di poter contare su di lui”. Fedele al suo personaggio – uno non certo alla continua ricerca di riflettori e attenzioni – anche dopo aver centrato l’ennesimo grande traguardo della sua carriera non ha detto molto, lasciando parlare i fatti: nelle ultime 10 gare Conley sta viaggiando a 25.5 punti a sera, con il 47.7% dal campo e addirittura il 44.4% dall’arco, sfiorando i 7 assist di media a fronte di pochissime palle perse (16 totali). Che la partita contro gli Warriors, pur persa dai suoi Grizzlies, rimarrà comunque tra quelle speciali della sua vita Conley lo ha fatto però capire quando è stato visto lasciare il FedEx Forum con il pallone della partita sottobraccio. Perché due punti a volte sono diversi da tutti gli altri.