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NBA, Golden State saluta (in anticipo) la Oracle Arena con le maglie del "We Believe"

NBA

L'ultima gara di regular season giocata con le maglie del "We Believe" del 2007, il banner in ricordo delle 47 stagioni a Oakland da portare al Chase Center, l'emozione anche prima dell'addio definitivo all'arena che potrebbe arrivare dopo un altro titolo NBA

GLI WARRIORS BATTONO I CLIPPERS E SI PRENDONO IL 1° POSTO

GLI SCATTI MIGLIORI DELLA SERATA

Steve Kerr, che non ha mai avuto grossi problemi a dire le cose come stanno, durante la cerimonia in mezzo al campo organizzata per salutare - almeno in regular season - la Oracle Arena, ha spiegato le sue sensazioni: “A essere onesti, visto che non è propriamente la nostra ultima gara in questa arena, non ero molto emozionato per questo cerimoniale. Sono convinto che nei prossimi mesi torneremo spesso su questo parquet, con la speranza di regalare ai nostri tifosi altre gare memorabili prima di lasciarci alle spalle la Oracle. Probabilmente rimanderò le mia emozioni fino a quando non accadrà per davvero”. A cambiare la temperatura della serata, della percezione dei tifosi e dell’euforia sul parquet però ci hanno pensato le maglie celebrative del “We Believe”; un tuffo nel passato - richiamando la squadra del 2007 che riuscì a battere Dallas al primo turno contro ogni pronostico - che ha accesso il pubblico sugli spalti, dando carica anche ai giocatori nello spogliatoio. Uno su tutti, Jordan Bell: dal video pubblicato dagli Warriors sui social, si vede la sua reazione quando si avvicina alla sua numero 2 bianca, bordata di arancione. Il simbolo di una squadra diversa, a suo modo la più iconica degli ultimi anni – nonostante Curry e compagni abbiano vinto tre titoli negli ultimi quattro anni e puntino con forza a prendersene un altro tra due mesi. Un ritorno al passato dal sapore particolare soprattutto per il n°30 degli Warriors, che nel 2009 al suo primo anno nella Lega quella maglia l'aveva indossata. “Questa sera la mia è stata di gran lunga l’esperienza più particolare tra tutti i miei compagni: io l’avevo già usata in passato. È stata una cosa molto suggestiva, davvero”. Il risultato mai come questa volta passa in secondo piano, nonostante i Clippers non oppongano alcun tipo di resistenza, regalando agli Warriors un successo con 27 punti di margine. Dopo le parole di Kerr è stato mostrato al pubblico il banner con la scritta “Oakland, California 47 Seasons”, che verrà portato al Chase Center in memoria delle storie e delle gare legate a un’arena che, come dice l’allenatore Warriors, ha ancora tante emozioni, storie (e magari titoli) da regalare.