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NBA, Brooklyn Nets, il tweet costa caro: 35mila dollari di multa a uno dei proprietari

NBA

Dopo la sospensione e la multa per Sean Marks, la NBA ha deciso di punire anche le parole di supporto affidate ai social da Joe Tsai - socio di minoranza dei Nets e schiarato come tutta la squadra e la dirigenza dalla parte del suo GM

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Resta alta la tensione tra Brooklyn e Philadelphia, la più scoppiettante e incandescente tra le serie di questo primo turno playoff. E a seguito della rissa e delle polemiche di gara-4 – vinta dai 76ers sempre più vicini al passaggio del turno – la battaglia è proseguita anche fuori dal parquet. La scelta di non sanzionare Joel Embiid con un flagrant-2 (e la conseguente espulsione) pochi istanti prima che Jared Dudley desse vita al parapiglia di metà terzo quarto aggredendo buona parte del roster di Philadelphia, non è stata digerita dalla dirigenza dei Nets. Sean Marks, il GM di Brooklyn, è entrato nello spogliatoio degli arbitri a fine partita chiedendo spiegazioni e lamentando una pessima gestione di gara, facendo riferimento alla mancata espulsione del n°21 di Philadelphia già in gara-2 – quando con una gomitata aveva messo di nuovo al tappetto il povero Jarrett Allen. Un gesto subito condannato dalla NBA, che ha deciso di sospendere Marks per una partita (per la quale non verrà retribuito dai Nets) e multandolo per altri 25mila dollari. Una sanzione annunciata da Byron Spruell, a cui hanno fatto seguito le parole di Joe Tsai – proprietario di minoranza della franchigia newyorchese – che ha manifestato via Twitter il suo supporto al GM: “Io e i miei partner ne abbiamo discusso e tutto gruppo di proprietari dei Nets vuole manifestare vicinanza a Sean Marks per avere protestato a seguito delle chiamate sbagliate e delle scelte errate fatte dagli arbitri. La NBA ha le sue regole e noi le rispettiamo, ma i nostri giocatori e tifosi si aspettano che le cose siano fatte nel modo giusto”. Implicitamente quindi, un altro attacco alla NBA, che ha definito le sue parole attraverso un comunicato ufficiale di Adam Silver “dannose per tutta la Lega”. Il risultato quindi è un’altra multa, questa volta da 35mila dollari, rincarando la dose nella speranza che qualcuno impari la lezione, smettendo di mettere in discussione l’integrità delle decisioni arbitrali.

Brooklyn sempre più squadra: “Questo dimostra che siamo un’organizzazione unita”

Soldi spesi da Brooklyn con il chiaro intento di cementare e unire ancora di più un gruppo andato ben oltre le aspettative e più volte lodato dalla dirigenza. L’avere un nemico comune spesso rende ancora più competitivi i giocatori anche quando c’è da affrontare un avversario fuori portata. “Questo dimostra il fatto che siamo un’unica organizzazione – sottolinea Allen, la “vittima” dei due colpi proibiti di Embiid – non siamo divisi in settori diversi. Ragioniamo e ci muoviamo tutti nella stessa direzione”. Un messaggio forte e chiaro dunque, arrivato dalla dirigenza al parquet e anche in senso contrario: “Le cose giuste e quelle sbagliate restano tali – aggiunge D’Angelo Russell - se in una situazione di questo tipo Sean Marks ha sentito la necessità di fare un passo avanti, così come coach Atkinson ha deciso di parlare e discutere di decisioni controverse, è facile capire da che parte sia il giusto e da quale siano gli errori. Tutto molto semplice. Si può giudicare in tanti modi, valutando la necessità o meno di alcune esternazioni, ma io penso che la franchigia abbia gestito la questione nel migliore dei modi”. A buttare ulteriore benzina sul fuoco infatti ci ha pensato il “Last Two Minute Report” di gara-4, in cui è stato sottolineato come fosse stato commesso fallo da Tobias Harris su Allen (sì, sempre lui), fermato nel momento di realizzare il canestro del pareggio nel finale di gara. Due punti decisivi per le sorti del match, cha lasciano ancora di più l’amaro in bocca, ma non serviranno come scusante, dice coach Atkinson: “I Nets hanno perso perché non sono stati bravi a sufficienza, parlando con onestà. Non abbiamo eseguito bene, costruito i nostri tiri come si deve. Ci sono stati tantissimi errori e non guardiamo di certo a quello degli arbitri per motivare il nostro ko”. Di soldi in fondo ne sono già stati spesi a sufficienza.