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NBA Draft, allarme New Orleans: e se Zion Williamson restasse un altro anno a Duke?

NBA

Le voci delle ultime ore preoccupano i Pelicans, visto che la prima scelta assoluta più scontata degli ultimi anni non ha ancora messo sotto contratto un agente e trovato un accordo con gli sponsor. Dopo la delusione per non poter andare ai Knicks, Zion potrebbe rimandare di una stagione il suo ingresso nella Lega

AGGIORNAMENTO: ALLARME RIENTRATO, ZION ANDRA' IN NBA

L'ORDINE DELLE SCELTE DEL DRAFT 2019

A New Orleans non è ancora passata la sbornia dopo il successo nella Lottery e la conquista di una prima scelta assoluta tanto benedetta quanto inattesa. Un colpo che potrebbe accelerare la rinascita di una franchigia alle corde dopo il lungo tira e molla con Anthony Davis che ancora non ha trovato soluzione. Nelle ultime ore però lo scenario è parzialmente cambiato, dopo che le palline fortunate hanno fatto sorridere la franchigia della Louisiana e molto meno il n°1 di Duke, che sognava un futuro sotto i riflettori a New York e potrebbe ritrovarsi invece in uno dei mercati più piccoli dell’intera NBA. A quel punto viene spontaneo chiedersi (e sembra che Zion lo stia facendo): ma davvero conviene lasciare adesso il college, oppure è meglio aspettare un altro anno, ritornare a Duke dove lo aspettano a braccia aperte e valutare lo scenario tra 12 mesi? Brian Windhorst, giornalista ESPN da sempre molto informato riguardo queste dinamiche, ha confermato questo possibile scenario: “Zion al momento ha diverse opzioni da poter prendere in considerazione: non sto dicendo che nelle prossime settimane sceglierà in questo modo, ma non ha ancora firmato nessun accordo per la sponsorizzazione delle sue scarpe [dopo che il mese scorso sembrava ormai imminente quell’opportunità, da cogliere al volo prima che il suo destino venisse delineato dalla Lottery, ndr], né tantomeno messo sotto contratto un agente. Potrebbe dunque minacciare di tornare a Duke il prossimo anno”. Voci non ascrivibili soltanto al giornalista di ESPN, ma che “circolano in maniera insistente nella NBA nelle ultime ore”. In ballo infatti potrebbero esserci anche un bel po’ di quattrini: essere la prima scelta assoluta dei New York Knicks è un conto, l’astro nascente della città più famosa e osservata al mondo. Ben altro invece l’impatto del ritrovarsi relegato in una realtà come New Orleans, come insegna il caso Davis: potrebbe essere solo pretattica, strategia per mettere in difficoltà i Pelicans. Ma l’opzione al momento resta sul tavolo.

Il ritorno in campo dopo l’infortunio con Duke è un altro segnale

Una delusione manifestata in maniera evidente durante la cerimonia su ESPN, tanto da aver costretto Williamson a uscire di corsa dalla stanza in cui era assieme agli altri prospetti del Draft non appena è stata annunciato che la prima scelta assoluta era finita ai Pelicans. Diverse persone vicine al giocatore avevano sottolineato come la speranza di Zion fosse quella di andare a New York, chiaramente stizzito da come sono andate le cose. I dubbi quindi, se possibile, aumentano anche considerando quanto accaduto in questa stagione. Dopo il clamoroso infortunio post-esplosione della scarpa contro North Carolina, in molti avevano immaginato che la stagione di Williamson fosse ai titoli di coda: troppo pericoloso ritornare sul parquet a poche settimane dal Draft che può cambiarli la vita. Un riacutizzarsi dell’infortunio infatti avrebbe potuto metterne in discussione la chiamata NBA. Una preoccupazione che non lo ha in realtà mai sfiorato, dimostrando come per lui non fosse un problema continuare a giocare al college. “Non ho mai pensato di fermarmi: diverse persone me lo hanno consigliato, ma a me viene da ridere”, aveva raccontato a suo tempo. In fondo, giocare una stagione in più al college potrebbe non essere un’ipotesi da scartare. New Orleans lo sa bene e dovrà probabilmente trattare con lui per scongiurare che questa ipotesi diventi realtà.