
La NBA ha annunciato i finalisti – tre giocatori per ognuna delle sei categorie – dei premi stagionali che saranno assegnati a Los Angeles il prossimo 24 giugno, in uno show presentato da Shaquille O’Neal. MVP, miglior rookie, difensore, allenatore, sesto uomo e giocatore più migliorato: ecco i candidati

La NBA ha annunciato i finalisti – tre giocatori per ognuna delle sei categorie – dei premi stagionali che saranno assegnati a Los Angeles il prossimo 24 giugno, in uno show presentato da Shaquille O’Neal. MVP, miglior rookie, difensore, allenatore, sesto uomo e giocatore più migliorato: ecco i candidati
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ROOKIE DELL'ANNO | Ecco i tre finalisti candidati a iscrivere il proprio nome sull'albo d'oro dopo Ben Simmons, vincitore nel 2018

ROOKIE | DEANDRE AYTON (PHOENIX SUNS) | Doppia doppia di media (ne ha collezionate 39 in stagione) per la primissima scelta al Draft 2018, più di 16 punti (quarto tra i rookie) e 10 rimbalzi a sera (primo), con oltre il 58% di realizzazione dal campo. Ma i suoi Suns hanno fatto fatica.

ROOKIE | TRAE YOUNG (ATLANTA HAWKS) | Secondo tra le matricole per punti a partita, sopra i 19 a sera, Trae Young è andato 9 volte sopra i 30 punti e una sopra i 40, collezionando anche una tripla doppia nella sua prima stagione NBA. Con più di 8 assist a sera, è stato il passatore migliore tra tutti i rookie

ROOKIE | LUKA DONCIC (DALLAS MAVERICKS) | La meraviglia slovena ha vinto il premio di matricola del mese in tutte le cinque occasioni possibili, grazie a medie di 21.2 punti (primo tra le matricole), 7.8 rimbalzi (secondo) e 6 assist (secondo). Il suo apporto in ogni categoria statistica è sintetizzato al meglio dalle 8 triple doppie stagionali, in un anno che lo ha visto realizzare almeno 20 punti 35 volte e almeno 30 altre 8

GIOCATORE PIÙ MIGLIORATO | DE'AARON FOX (SACRAMENTO KINGS) | Da meno di 12 punti a sera col 41% al tiro a oltre 17 sfiorando il 46% e migliorando sensibilmente anche le proprie percentuali dall’arco (oggi tira oltre il 37%, l’anno scorso non raggiungeva il 31%). Mantenendo quasi invariate le palle perse, è cresciuto nei recuperi (1.6 a sera) e soprattutto negli assist (7.3, nono in tutta la lega)

GIOCATORE PIÙ MIGLIORATO | PASCAL SIAKAM (TORONTO RAPTORS) | Giocava meno di 18 minuti a sera, con 6.6 punti di media, si è guadagnato di restare in campo in una squadra da vertice per oltre 35 minuti a sera. Le cifre sono esplose: 19.4 punti di media con oltre il 46% al tiro e quasi 7 rimbalzi di media. Il suo atletismo poi ne fa una forza in campo aperto e anche un buon difensore

GIOCATORE PIÙ MIGLIORATO | D'ANGELO RUSSELL (BROOKLYN NETS) | Il leader dei Nets tornati ai playoff dopo tre anni di assenza ha confezionato una stagione sopra i 21 punti di media con 7 assist e quasi 4 rimbalzi e sera, tirando anche il 37% dall’arco. Per 14 volte ha segnato almeno 30 punti, siglando anche tre quarantelli: lontano da L.A. il ragazzo di Ohio State è definitivamente esploso

SESTO UOMO | Il vincitore per la stagione 2017-18 è stato Lou Williams, uno dei tre finalisti anche quest'anno, alla caccia del bis dopo la sua splendida stagione in maglia Clippers. Ecco gli altri due candidati

SESTO UOMO | MONTREZL HARRELL (L.A. CLIPPERS) | Quarto tra i “panchinari” NBA sia per media punti (quasi 17 a sera) che per media rimbalzi (6.7), la dinamo di energia dei Clippers (in coppia con Lou Williams) ha tirato quasi con il 62% dal campo, contribuendo a far vincere a L.A. tante partite nel finale

SESTO UOMO | DOMANTAS SABONIS (INDIANA PACERS) | Per il cambio di coach McMillan quasi 14 punti a sera con il 59% dal campo e soprattutto 9.2 rimbalzi di media, il miglior dato NBA tra i giocatori in uscita dalla panchina. Numeri da titolare, in una squadra che ha Myles Turner a centro area a chiudergli spazi che forse meriterebbe maggiori

SESTO UOMO | LOU WILLIAMS (L.A. CLIPPERS) | Ha già vinto il premio due volte, nel 2015 e poi l’anno scorso: potrebbe rivincerlo quest’anno alla luce di una stagione oltre i 20 di media (con il 36% da tre punti) in uscita dalla panchina per coach Rivers, che non ha esitato a fare di lui il go-to-guy dei Clippers nei quarti quarti e nei finali di partita. Otto volte oltre i 30 punti e due quarantelli raccontano le sue doti (conosciute) di grande realizzatore, ma con 5.3 assist a sera è il miglior passatore tra le riserve NBA, stabilendo il suo record personale alla 13^ stagione in carriera. Per lui 7 doppie doppie e anche una tripla doppia

ALLENATORE | Curioso caso quello del 2018, con coach Dwane Casey licenziato a Toronto (e assunto a Detroit) e premiato come allenatore dell'anno. Ecco le tre candidature per la stagione 2018-19

ALLENATORE | MIKE BUDENHOLZER (MILWAUKEE BUCKS) | Ha guidato i Bucks al miglior record di lega, riuscendo a far sbocciare completamente il talento di Giannis Antetokounmpo, valorizzato al massimo in un sistema di gioco (offensivo) che gli apre il campo e gli permette di attaccare (spesso in transizione) le difese avversarie. Miglior difesa NBA (104.9 il dato di defensive rating), i Bucks sono stati al primo posto anche per net rating (+8.6). Per Milwaukee la prima stagione da 60 vittorie dal 1981

ALLENATORE | MICHAEL MALONE (DENVER NUGGETS) | Dopo aver fallito i playoff per un soffio nelle ultime due stagioni, coach Malone guida i suoi Nuggets a 54 vittorie (8 in più rispetto allo scorso anno) e all’approdo in postseason. Lo fa migliorando innanzitutto la difesa (da 23^ a un posto in top 10) e poi sfruttando al massimo le caratteristiche uniche di Nikola Jokic, esploso a livelli di MVP

ALLENATORE | DOC RIVERS (L.A. CLIPPERS) | Snobbati a inizio stagione, dati per “morti” dopo la cessione di Tobias Harris a Philadelphia, i Clippers di Doc Rivers centrano lo stesso i playoff e danno battaglia per 6 gare ai Golden State Warriors, Merito della miglior stagione in carriera di Danilo Gallinari, ma anche alla trovata di Rivers di affidarsi a una second unit esplosiva capitanata da Williams e Harrell (la n°1 NBA per produzione offensiva, con oltre 53 punti a sera)

DIFENSORE | GIANNIS ANTETOKOUNMPO (MILWAUKEE BUCKS) | Il giocatore simbolo, il perno, la chiave della miglior difesa NBA: lungo, atletico, con braccia infinite e grande mobilità sia laterale che verticale, con Antetokounmpo in campo i Bucks concedono solo 100.5 punti per 100 possessi agli avversari, il dato migliore della NBA tra i giocatori in campo più di 25 minuti a sera. Al secondo posto nella lega per differenziale nella percentuale al tiro dei suoi avversari, che cala in media del 6.5% davanti a The Greek Freak

DIFENSORE | PAUL GEORGE (OKLAHOMA CITY THUNDER) | Terzo nella lega per “defensive win-share”, l’indice del suo impatto difensivo sulle vittorie di squadra, George ha chiuso al primo posto nella lega per media recuperi (2.1 a sera) e per palle sporcate (deflection, quasi 4 a sera). Un incubo per il proprio avversario, e un giocatore capace di fare la differenza su entrambi i lati del campo

DIFENSORE | RUDY GOBERT (UTAH JAZZ) | Forte del premio incassato lo scorso anno, il centro francese dei Jazz cerca il bis in virtù della solita presenza intimidatrice al ferro (2.31 stoppate a sera, terzo dato NBA) e nella difesa al ferro (le percentuali dei suoi avversari calano in media dell’11%). Quasi 13 rimbalzi a sera per Gobert, dato che lo rende il quarto miglior rimbalzista della lega

MVP | Il premio più ambito l'anno scorso è finito nelle mani di James Harden e la superstar dei Rockets è nella rosa dei tre finalisti anche quest'anno. Ecco le altre due candidature

MVP | GIANNIS ANTETOKOUNMPO (MILWAUKEE BUCKS) | Sul suo impatto in difesa, leggere sopra. Per quello offensivo basta contare le sue 25 escursioni a 30 o più punti, che comprendono anche 5 quarantelli e una gara da 52 punti contro Philadelphia. Per lui in stagione anche 5 triple doppie, a testimoniare la completezza del suo gioco, messa al servizio della miglior squadra NBA

MVP | JAMES HARDEN (HOUSTON ROCKETS) | L’anno scorso ha vinto il premio di MVP, quest’anno ha messo assieme statistiche ancora migliori: oltre 36 punti a sera (quasi 6 in più rispetto a dodici mesi fa), stesse percentuali al tiro, più rimbalzi (ma un assist in meno) ma soprattutto un’esplosione offensiva difficilmente contenibile: 9 volte ad almeno 50 punti, 28 a 40 o più, 57 trentelli e anche 7 triple doppie. Mike D’Antoni lo ha definito “l’attaccante più forte di sempre”

MVP | PAUL GEORGE (OKLAHOMA CITY THUNDER) | Con Antetokounmpo, il simbolo della superstar capace di eccellere tanto in attacco (quarto miglior marcatore) che in difesa (primo per recuperi). Per 32 volte ha segnato 30 o più punti, mandando a referto anche 7 quarantelli nella squadra di un certo Russell Westbrook, che “comanda” tiri e possessi. Anche una tripla doppia nella sua stagione, da grandissimo protagonista