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NBA, Serge Ibaka torna nel suo Congo e va a pranzo con il Larry O’Brien Trophy

NBA

L'ala dei Raptors torna per la prima volta da campione NBA nel suo paese natale e ne approfitta per stimolare e incoraggiare le nuove generazioni di giocatori e ragazzi congolesi: "Tutto è possibile"

BUON COMPLEANNO MAGIC JOHNSON

Il ritorno a casa di Serge Ibaka, nella sua Brazzaville, in Congo, per la prima volta da campione NBA — titolo conquistato da protagonista al fianco di Kawhi Leonard, Kyle Lowry e di un altro africano come Pascal Siakam — è diventata l’occasione per l’ala di nazionalità (adottiva) spagnola per lanciare un messaggio alla sua gente. Lo ha fatto negli ultimi giorni prima con un video e poi con un paio di tweet che raccontano di tutto l’orgoglio del giocatore di coach Nick Nurse di tornare da vincitore nel suo Paese natìo, da dove è partita una scalata al successo davvero degna di un film. A destare interesse, in un primo momento, è stato il video di un Serge Ibaka impegnato a consumare un buon pranzo al tavolo con… il Larry O’Brien Trophy, ovvero il trofeo di campioni NBA che evidentemente ha fatto il viaggio con lui fino in Congo. “Sono passato dall’implorare di poter avere gli avanzi dai tavoli degli altri 15 anni fa a gustarmi un pasto completo da campione NBA proprio nello stesso ristorante in Congo. A volte la vita è davvero un film e questa sceneggiatura può averla scritta soltanto Dio…”, il messaggio postato sui social dal n°9 dei Raptors, seguito dall’hashtag #anythingispossible. E che tutto sia possibile lo ribadisce a commento di una seconda immagine, che stavolta lo vede ritratto sempre con il Larry O’Brien in mano ma tra la sua gente: “Dimostrare a una nuova generazione di congolesi il successo ottenuto nel vincere un titolo NBA non significherebbe nulla se non riuscissi a ispirare questi stessi ragazzi a sognare in grande e capire che tutto è davvero possibile”. Un bel messaggio, da vero leader non solo in campo ma soprattutto fuori, che ha trovato l’approvazione social anche di avversari ed ex avversari come James Harden e Kendrick Perkins, pronti a sostenere l’ala di Toronto e ad applaudirne l’impresa.