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NBA, Marco Belinelli a Sky: "Kobe era il mio eroe, pensavo fosse indistruttibile"

ESCLUSIVA
©Getty

Grande emozione da parte di Marco Belinelli a margine della gara persa dai suoi Spurs contro i Clippers, con San Antonio impegnata in un back-to-back a Los Angeles che ha permesso al n°18 azzurro di andare come tutti i tifosi di Bryant fuori dallo Staples Center: "Era il mio idolo, ho avuto la fortuna di conoscerlo. Pensavo fosse indistruttibile e invece siamo stati travolti da questa tragedia che ce lo ha portato via" [intervista Zeno Pisani, video Sheyla Ornelas]

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Una partita combattuta, persa dagli Spurs in volata contro i Clippers e con Marco Belinelli rimasto seduto in panchina per tutti e 48 i minuti. Il viaggio a Los Angeles però ha un significato molto particolare per il n°18 azzurro, da sempre grande tifoso di Kobe Bryant e subito corso in giro per la città a caccia di ogni angolo dedicato al Black Mamba. “Siamo arrivati domenica e dopo un paio d’ore sono subito uscito e andato in giro a vedere il memoriale, i ricordi lasciati davanti allo Staples”, racconta emozionato Belinelli. “Kobe per me era tutto. È stata una tragedia, ho avuto la fortuna di conoscerlo, di parlare e di fare alcune iniziative con lui. Per me era un idolo, un eroe e pensavo fosse indistruttibile”. L’emozione più grande adesso sarà scendere sul parquet contro i Lakers, in quella che per due decadi è stata una delle sfide di cartello contro un campione come Bryant: “Ricordo la prima partita contro di lui: ero nervoso, mi ricordo le prime parole che mi rivolse. Per me ricevere un saluto minimo da parte sua era incredibile. “Ciao Marco, come va?”, in italiano: è indimenticabile. Quella volta gli chiesi anche la maglia e la tengo a casa, conservata come un cimelio unico che terrò per sempre con me”. 

 

[intervista Zeno Pisani, video Sheyla Ornelas]