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NBA, playoff a Ovest, è caccia all'8° posto di Memphis: l'importanza del calendario

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Si chiama "strenght of schedule", misura la difficoltà del calendario rimanente da qui a fine stagione di ogni squadra NBA. E potrebbe fare la differenza nell'assegnare l'ultimo posto dei playoff a Ovest: in corsa ci sono Memphis, Sacramento, New Orleans, Portland e (forse) San Antonio

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La SOS, strenght of schedule – liberamente traducibile con la perifrasi “indice di misurazione della forza degli avversari da affrontare” – è in grado di dirci che tipo di cammino attende ogni squadra da qui al termine della stagione. Il tutto basandosi sul rapporto tra vittorie e sconfitte che ognuna delle 30 squadre della NBA ha totalizzato fino a questo momento. In teoria, indica il grado di difficoltà del calendario. In pratica, è uno sguardo nel futuro. Numeri certi – il record di ogni squadra e le avversarie da affrontare – che si trasformano in possibilità. O probabilità, in caso di calendario particolarmente benevolo. Il calcolo della “strenght of schedule” diviene particolarmente utile nel momento in cui comincia ad avvicinarsi la fine della regular season. Grazie alla SOS possiamo infatti provare a ipotizzare quale tra le 5 squadre attualmente in lotta riuscirà a chiudere all’ottavo posto a ovest e a staccare così l’ultimo biglietto utile per i playoff. In questo momento la poltrona è occupata da Memphis. I Grizzlies hanno 3 vittorie e mezzo di vantaggio su Portland, New Orleans e Sacramento e 4 su San Antonio. Questione risolta? Mancano meno di 20 gare al termine della stagione, quindi il margine – se non totalmente rassicurante – è comunque di tutto rispetto. Invece non è proprio così, soprattutto grazie a Terrence Ross. Che non solo ha regalato la vittoria ai suoi Magic proprio contro Memphis segnando due tiri da tre negli ultimi 79 secondi della partita, ma ha anche - di fatto - riaperto i giochi, perché il margine di vantaggio di Memphis ora si è ridotto. Non è tutto: la “strenght of schedule” dei Grizzlies è una delle peggiori in assoluto. Solo Wizards e Bulls hanno un calendario peggiore. Memphis affronterà Milwaukee, Toronto (2 volte), Denver, Boston e Utah e in più dovrà fronteggiare una quantità inimmaginabile di scontri diretti contro le squadre che le contendono quel famoso ottavo posto. Memphis si giocherà la postseason scendendo in campo contro San Antonio, Portland (2 volte) e New Orleans (altre 2 volte, il 21 e il 24 marzo).

I Kings i più in forma, i Pelicans favoriti dal calendario

Sacramento è quella più in forma (ha vinto 7 delle ultime 10 gare), ma la squadra che può riempire di ottimismo quel famoso “sguardo nel futuro” è New Orleans. Il calendario dei Pelicans – che hanno cambiato marcia da quando è rientrato Zion Williamson – è il più facile in assoluto. Ecco perché quelle 3 vittorie e mezzo che al momento sembrano sbarrare la strada alla squadra di Nicolò Melli potrebbero rappresentare un ostacolo non insormontabile. E anche i Pelicans saranno in larga misura artefici del proprio destino. Due gare contro Memphis, come detto, altrettante contro Sacramento, addirittura tre con gli Spurs. E il gioco degli scontri diretti permette anche ai Blazers (che affronteranno i Grizzlies nella notte tra giovedì e venerdì), ai Kings e ai texani di continuare a sperare. Sì, è possibile che le squadre più forti possano concedere qualcosa, nel finale di stagione. Le posizioni in classifica potrebbero già essere consolidate, cosa che rischierebbe di incidere in negativo sulle motivazioni. Inoltre, alcune squadre potrebbero anche permettere ai giocatori più importanti di saltare qua e là qualche gara. Tutto questo – ovviamente – finirebbe per minare pesantemente l’affidabilità della SOS, trasformando tutti questi dati in un castello di carte. In fondo, di pallacanestro si tratta, non di scienza esatta. Non del tutto, perlomeno. Fortunatamente.