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Playoff NBA: Jayson Tatum fa la fortuna dei Celtics, anche grazie al consiglio di Brown

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©Getty

La terza scelta assoluta al Draft 2017 è diventata nel giro di un triennio il leader di Boston - autore di 34 punti in gara-2 contro Toronto, ennesima prestazione di assoluto livello. Una chiamata rimasta in dubbio fino all’ultimo e sbloccata soltanto dopo una telefonata tra Danny Ainge e Jaylen Brown: “Avrebbero preferito Josh Jackson a lui, è andata molto meglio così”

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I 34 punti da protagonista contro Toronto in gara-2 sono soltanto l’ultimo acuto di un giocatore che dopo tre anni di NBA ha già dimostrato di essere un All-Star. Un talento attorno al quale costruire una squadra vincente, uno diverso dagli altri. Difficile però fare queste considerazioni prima del Draft, quando la distanza tra una chiamata storica e un errore madornale si riduce in maniera infinitesimale. La differenza che passa tra una consiglio o meno azzeccato via telefono, come nel caso del GM dei Celtics Danny Ainge - consapevole della forza di Tatum, ma allo stesso tempo perplesso per la convivenza sul parquet con Jaylen Brown scelto l’anno prima: “Ho detto a Danny - spiega Brown - Jayson “Tatum è il nostro uomo”. Avrà sicuramente ascoltato il parere di tante altre persone, ma ha voluto sapere cosa ne pensassi. Non mi diede nessuna conferma, ma sono felice di avergli detto ciò che pensavo”. Una convivenza che ha subito funzionato, come confermato anche da Tatum: “Non c’era nulla di strano, non è mai stata una sfida: siamo giovani entrambi e siamo in grado di spingere il nostro livello più in alto - motivandoci l’uno con l’altro”. La notizia più importante di tutte però è l’essere riusciti a evitare un vero e proprio buco nell’acqua: Ainge infatti era indeciso tra lui e Josh Jackson, scivolato in pochi anni ai margini della lega. Una chiamata che avrebbe garantito un futuro ben diverso ai Celtics, a due vittorie di distanza dalla seconda finale di Conference degli ultimi tre anni. In fondo basta poco: una telefonata e il consiglio giusto.