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NBA, Michael Porter Jr. sfida i Clippers: “I loro dottori dicevano non avrei giocato”

NBA
©Getty

Una delle storie della serie al via questa notte tra Clippers e Nuggets è quella del giovane talento di Denver: scelto alla n°14 dalla squadra del Colorado nel 2018 e “passato” per ben due volte da L.A. a causa dei suoi problemi fisici. Ora però è pronto a prendersi la rivincita sul parquet: “Sarà divertente sfidarli”

La rivincita personale se l’è già presa in questa stagione, dimostrando di poter fare la differenza sul parquet e soprattutto di dare garanzie di affidabilità e tenuta fisica: Michael Porter Jr. è un giocatore NBA a tutti gli effetti e Denver si gode il suo talento in erba nella speranza di dare maggiore slancio a una squadra già di primissimo livello. Dall’altra parte però da questa notte ci saranno i Clippers - un avversario ostico, profondo, pieno di alternative. Una squadra che due anni fa rinunciò non una, ma ben due volte a Porter Jr. al Draft - convinta del fatto che la sua schiena non avrebbe retto. Per quello la squadra di Los Angeles con le scelte n°12 e 13 preferì puntare su Shai Gilgeous-Alexander (una grande chiamata) e Jerome Robinson. Al giocatore di Missouri a quel punto non restarono che i Nuggets, pronti ad accoglierlo a braccia aperte e ad aspettare la sua ripresa fisica. Adesso che deve sfidare i Clippers, confessa di non aver mai immaginato il suo futuro alla corte di Doc Rivers: “No, il loro medico fece un report su di me in cui sottolineò che non sarei mai stato in grado di tornare a giocare a pallacanestro. Non avrei mai pensato che mi avrebbero scelto. Ora però sarà divertente sfidarli sul parquet”. La vendetta è un piatto che va servito freddo.

I Clippers in fondo preferirono puntare su giocatori già pronti, che non andavano aspettati in alcun modo: “Fu una scelta brutale, ma al Draft funziona così. Avevamo sulla nostra lavagna il suo nome, con sotto il report medico: l’allarme era troppo grande per essere ignorato”, racconta Doc Rivers. “A quel punto abbiamo puntato su un ragazzo che ci aveva colpito parecchio - Shai Gilgeous-Alexander - e con la seconda scelta abbiamo dovuto fare un sacrifico enorme, rinunciando a un talento come lui. Nessuno ne ha mai messo in dubbio le doti”. I 22 punti, gli 8.6 rimbalzi di media e il 55% abbondante dal campo gli hanno permesso di conquistare un posto nel secondo quintetto votato dalla NBA al termine dei Seeding Games di Orlando - le tre settimane che lo hanno definitivamente messo sulla mappa, decisivo e pronto nel momento del bisogno per i Nuggets. Contro i Clippers invece sarà il primo banco di prova: riuscirà a far pentire ancora di più la squadra di Los Angeles per la mancata scelta?

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