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Mercato NBA: gli Houston Rockets ora vanno a caccia di uno (o più) lunghi

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©Getty
INDIANAPOLIS, IN - NOVEMBER 12: Nerlens Noel #9 of the Oklahoma City Thunder looks on against the Indiana Pacers during a game at Bankers Life Fieldhouse on November 12, 2019 in Indianapolis, Indiana. The Pacers defeated the Thunder 111-85. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Joe Robbins/Getty Images)

Dopo gli esperimenti “estremi” e, purtroppo per i texani, non riusciti da parte dei Rockets, a Houston dopo aver scelto Stephen Silas come nuovo allenatore, è tempo di rimettere centimetri sotto canestro. Il nome fatto da molti è quello di Nerlens Noel; free agent a basso costo, a cui poi dover affiancare anche un altro centro

Un quintetto con tutti i giocatori alti meno di due metri in NBA non si vedeva da decenni, ma con Mike D’Antoni la passata stagione è diventato una vera e propria consuetudine - oltre che una condanna a livello difensivo per PJ Tucker, costretto a vedersela contro avversari che disponevano in media tra i 10 e i 20 centimetri più di lui per battagliare sotto canestro. Un esperimento che non ha portato i frutti sperati, ma soltanto cocenti sconfitte playoff. Adesso a Houston è tempo di ripartire, di lasciarsi alla spalle un lungo periodo in cui i Rockets hanno capito di non poter incidere cavalcando quel tipo di pallacanestro, costretti a tornare indietro e ricostruire nel vero senso della parola parte del roster. Servono materialmente giocatori in grado di incidere sotto canestro, consapevoli del fatto che lo spazio salariale sia ridotto ai minimi termini. Per quello il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Nerlens Noel, in uscita da OKC dopo un paio di stagioni in ombra - soprattutto a livello di minutaggio - la scelta dei Sixers è ottimo per capacità di corsa e mobilità; doti ideali per lavorare al ferro sulle imbeccate di James Harden e Russell Westbrook. Le cifre nel suo caso lasciano poco spazio alle interpretazioni: troppo poco il tempo trascorso sul parquet per pensare di ricavarne qualcosa di indicativo. A Houston però le cose potrebbero cambiare: lo spera lui e se lo augurano anche i Rockets, che dovranno costruire una nuova struttura e una nuova identità.