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NBA, Paul George contro tutti: la risposta di Doc Rivers e il commento di Damian Lillard

la polemica

Prima le parole contro il suo ex allenatore, poi quelle d’amore verso i Clippers: Paul George è riuscito in poche ore a scatenare una doppia discussione, infastidendo non poco Doc Rivers e scatenando la reazione via social del suo rivale dei Blazers

In questa lunga media week che ha accompagnato un anomalo avvio di stagione e preceduto gli allenamenti di squadra previsti per le prossime due settimane, Paul George ha fatto discutere - più volte - a causa delle sue dichiarazioni, ricevendo in risposta messaggi sia dal suo ex allenatore Doc Rivers che da un avversario in campo e fuori come Damian Lillard. L’attuale coach dei Philadelphia 76ers è finito nell’occhio del ciclone dopo che l’ex All-Star dei Thunder aveva sottolineato che le difficoltà dei mesi scorsi nascevano dall’utilizzo anomalo che veniva fatto di lui sul parquet: “È stato il modo e le richieste che mi venivano fatte in campo che non mi convincevano. Avevo l’impressione che per Doc Rivers fossi soltanto un altro Ray Allen o un JJ Redick, solo uscite dai blocchi. Posso farlo, certo, ma non è il mio stile di gioco. Ho bisogno di mettermi in ritmo in altro modo, di giocare qualche pick&roll, di fare delle azione in post, di toccare il pallone in posizione differenti del campo. Lo scorso anno invece è stata davvero dura anche per questo”. Un attacco frontale, rimasto in sospeso per un paio di giorni prima che coach Rivers avesse l’occasione di replicare, rispondendo in maniera piccata alla più prevedibile delle domande: “Sono stato felice di aver allenato George. Ty Lue [attuale allenatore dei Clippers, ndr] è stato seduto al mio fianco per tutta la stagione, quindi immagino che le cose per lui non andranno in maniera molto diversa quest’anno. Abbiamo perso una partita e penso che c’è bisogno da parte di tutti di assumersi la responsabilità di quella sconfitta. È ovvio, si può sempre fare di meglio. Anche i giocatori possono fare di più…”. Difficile aggiungere altro nei confronti - tra l’altro - dell’ex fidanzato della figlia di Doc, ora sposata con Seth Curry che proprio come il suo allenatore a Philadelphia non vede l’ora di sfidare i Clippers sul parquet.

“Io, ai Clippers per sempre”, e Lillard risponde su Instagram

Chi invece ha già spedito una volta a casa Paul George, incassando poi le prese in giro via social nei mesi scorsi a cui ha risposto a tono dopo l’eliminazione della squadra di Los Angeles, è Damian Lillard - ormai acerrimo nemico sul parquet e sui social di PG. A scatenare la reazione via Instagram del n°0 dei Blazers è stata la dichiarazione rilasciata da George che più ha fatto notizia nelle ultime ore: “Voglio ritirarmi vestendo ancora la maglia dei Clippers”. Una promessa d’amore eterno che poco di addice a un personaggio che in passato ha voltato le spalle sia agli Indiana Pacers - accusati di non riuscire a costruire attorno a lui una squadra competitiva - che soprattutto agli Oklahoma City Thunder; con cui aveva firmato un contratto di quattro anni, ma abbandonati dopo sole due stagioni terminate sempre al primo turno playoff (anche per mano del già citato Lillard). Per quello l’All-Star di Portland ha deciso di commentare un post con le parole di George definendolo come “Al Capone”. Una similitudine in cui ognuno ha voluto leggere una sfaccettatura, ma che indica in maniera la tensione e il fastidio che c’è tra i due All-Star.