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NBA, Chris Paul tra le prime finali della carriera e un futuro da scrivere: a New York?

NBA
©Getty

I Knicks non nascondono l'intenzione di corteggiare la point guard dei Suns disposti a offrire il triennale da 100 milioni di dollari che si dice sia la richiesta di Paul a fine stagione. Phoenix però può sfruttare una clausola del contratto collettivo per tenerlo in Arizona, e allora New York si è già mossa per tentare l'assalto a un'alternativa di gran lusso: Damian Lillard

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Le prime finali NBA in carriera, dopo un inseguimento durato 16 anni. Ma nella lega di basket più bella (e ricca) del mondo, non c'è mai tregua, e spesso diventa difficile anche solo fermarsi un momento e gustarsi un traguardo voluto così a lungo. È il caso di Chris Paul, che a 48 ore dalla palla a due della sua prima partita di finale NBA si ritrova già al centro di mille voci di mercato. Titolare di una ricchissima player option da 44.2 milioni di dollari, il suo straordinario rendimento stagionale e la leadership dimostrata nel guidare una squadra giovane e inesperta come i Suns fino alla serie finale per l'anello hanno reso sempre più probabile la scelta di Paul di non esercitare tale opzione e cercare invece sul mercato un contratto più a lungo termine (si parla di una richiesta triennale per una cifra attorno ai 100 milioni di dollari). E tra le squadre che sembrerebbe interessate a un investimento del genere ci sono i New York Knicks di Leon Rose (ex agente proprio di Paul), tornati ambiziosi dopo la prima apparizione ai playoff in otto anni. Un colpo che Rose aveva già provato a mettere a segno appena insediatosi ai Knicks, nel marzo 2020: Paul però allora aveva notificato ai Thunder la sua preferenza a restere a Ovest, più vicino al figlio, che vive a Los Angeles. Da qui (anche) la scelta caduta su Phoenix che oggi si gode la sua "Point God" ma allo stesso tempo inizia anche a temere di poterla perdere, pur potendo contare su un asso nella manica. Per via di quella clausola del contratto collettivo conosciuta come "over-38", le squadre perdono ogni beneficio nel mettere sotto contratto per 4 o 5 anni giocatori che hanno già raggiunto il 38° anno di età - sarebbe il caso di Paul - al via della quarta (o quinta) annata del contratto. Per questo i Knicks possono al massimo pareggiare l'offerta triennale a 100 milioni di dollari che i Suns potrebbero proporre a Paul, ma se questo dovesse accadere Phoenix (in quanto squadra di appartenenza attuale di CP3) potrebbe convincere il giocatore aggiungendo un quarto anno all'accordo fuori invece dalla portata dei Knicks. 

New York ha un'alternativa per Paul: si chiama Lillard

Consci di questo limite nella libertà di movimento sul mercato, Leon Rose e il front office bluarancio si sono già mossi per rendere possibile un'alternativa forse ancora più clamorosa all'approdo di Chris Paul al Madison Square Garden. E quell'alternativa si chiama Damian Lillard. Se la superstar dei Blazers dovesse chiedere di essere ceduto, New York - tramite l'intermediazione di William Wesley - ha già messo sotto contratto Johnnie Bryant come assistente allenatore di coach Thibodeau per la prossima stagione, ben sapendo che Bryant è - fin dai tempi di Oakland - uno dei mentori di Lillard, di cui ha seguito lo sviluppo passo per passo lungo tutto l'arco della sua carriera. Una mossa che a New York si augurino possa risultare vincente.

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