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Mercato NBA, Kyrie Irving ai Lakers? La replica di LeBron James: "Duh"

NBA
©Getty

Il numero 6 dei Lakers alla domanda specifica sulla possibilità che Kyrie Irving passi alla squadra di Los Angeles ha replicato con lo stesso termine usato più di quattro anni fa quando l'oggetto delle domande era Anthony Davis: un "ovviamente" gergale che fa ben sperare i tifosi gialloviola, che auspicano la possibile conclusione delle trattative nelle prossime ore e comunque prima della deadline del prossimo 9 febbraio

Tutti aspettavano questo momento: non tanto e non solo per il record di punti di cui LeBron James va a caccia e con Kareem Abdul-Jabbar ormai a un passo, a soli 36 punti di distanza prima di conquistare un record all-time clamoroso, ma anche per chiedere al n°6 dei Lakers la sua opinione su quanto sta accadendo a Brooklyn - con Kyrie Irving ormai ai titoli di coda con i Nets e le voci insistenti che parlano di un suo possibile passaggio a Los Angeles. “Questa è una domanda che dovete fare a Rob [Pelinka, ndr] e non a me: lo vedrete alle nostre partite non appena torneremo in campo a L.A. nei prossimi giorni. Non sono un portavoce del nostro front office, io penso solo ed esclusivamente a cercare di raggiungere il successo a prescindere dal gruppo. In questo caso poi, com’è quella parola che si usa, è una domanda a cui rispondere soltantoDuh” quando si pensa a un giocatore del genere”.

Un termine gergale della lingua inglese per sottintendere il piacere, una sorta di “ovviamente” - ben consapevole LeBron di non poter far finta di non essere interessato all’arrivo di un campione e di un amico in squadra come Kyrie Irving. Una parola, quel “Duh”, che ha riportato alla mente di cronisti e tifosi Lakers quanto disse poco più di quattro anni fa quando quelle domande erano relative alla situazione contrattuale di Anthony Davis e anche in quel caso la replica di James fu un “ovviamente”, condito di grandi complimenti nei confronti del potenziale nuovo compagno di squadra (che in quell’occasione arrivò però con sei mesi di ritardo, soltanto in estate). La speranza malcelata stavolta è che la trattativa porti a rapida conclusione nel giro di qualche giorno, prima della deadline del prossimo 9 febbraio.

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