NBA, la "maledizione" del premio di allenatore dell'anno: 4 degli ultimi 6 licenziati
Con il licenziamento di Monty Williams da parte dei Phoenix Suns, ben quattro degli ultimi sei coach capaci di vincere il premio di Allenatore dell’Anno sono stati licenziati poco dopo aver conquistato il riconoscimento. Una sorta di "maledizione" che insegue gli allenatori NBA, sempre più spesso i primi a pagare per i mancati successi delle proprie squadre
- Neanche il tempo di ricevere il premio di allenatore dell’anno per la stagione 2017-18 che i Toronto Raptors, freschi dell’ennesima cocente eliminazione per mano dei Cleveland Cavaliers di LeBron James, decisero di licenziare l’allenatore che li aveva portati a 59 vittorie in regular season, il loro record di franchigia
- Più recente è invece l’addio di Mike Budenholzer, che dopo aver vinto il premio quattro anni fa e aver conquistato il titolo NBA nel 2021, non è più riuscito a confermarsi alla guida della squadra di Giannis Antetokounmpo. Fatale l’eliminazione al primo turno di questi playoff per mano dei Miami Heat, testa di serie numero 8 al contrario dei Bucks con il miglior record della lega
- Dopo aver vinto il titolo NBA nel 2019 da debuttante in panchina, Nurse ricevette il riconoscimento forte di una stagione da 53 vittorie nonostante la perdita di Kawhi Leonard in estate. L’ultima stagione invece è andata talmente male, venendo eliminato al torneo play-in da Chicago in casa, da convincere la dirigenza dei Raptors a separarsi dall’unico coach capace di portarla all’anello
- La storia è recentissima, visto che pochi minuti dopo l’eliminazione per mano dei Denver Nuggets il proprietario dei Suns Mat Ishbia aveva già deciso di licenziare Monty Williams. Il coach lascia Phoenix dopo quattro stagioni nelle quali li ha portati in Finale NBA (nel 2021) e al miglior record della lega nonché della storia della franchigia (64 successi nel 2022), pagando però le ultime due pesanti eliminazioni ai playoff contro Dallas e Denver
- Non che non ci siano stati momenti in cui la sua panchina non abbia traballato, ma Thibodeau è ancora alla guida dei New York Knicks, che dopo una stagione interlocutoria lo scorso anno in questa hanno vissuto una delle loro migliori annate da un decennio a questa parte, superando anche il primo turno dei playoff come non capitava loro dal 2013
- Il credito che si è guadagnato Brown riportando i Kings ai playoff dopo 17 anni di assenza dovrebbe valergli un contratto a tempo indeterminato, ma sappiamo bene che la NBA e lo sport professionistico non funzionano così. Nonostante l’eliminazione in gara-7 contro Golden State, la sua prima stagione rimane un enorme successo. Detto questo: anche lui, quando vinse il premio nel 2009 alla guida dei Cleveland Cavaliers, venne poi licenziato appena un anno dopo
- Più particolare è il caso di D’Antoni, capace di vincere il premio nel 2017 alla guida degli Houston Rockets e di salutarli dopo relativamente poco tempo nell’estate del 2020. Per lui però non si può parlare di licenziamento, visto che fu anche una sua decisione quella di non rinnovare il contratto in scadenza nel 2020 dopo che le trattative con i texani non avevano portato da nessuna parte