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NBA, l'autocritica di coach Mazzulla: "Colpa mia, non eravamo pronti"

NBA
©Getty

Non esita ad assumersi tutte le responsabilità per la debacle di gara-3 il giovane allenatore dei Celtics, che nel dopo-gara di espone in prima persona: "Fa parte del mio lavoro preparare al meglio i ragazzi, far sì che in campo siano connessi, e stasera non l'ho fatto"

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"Colpa mia". "Colpa mia". "Colpa mia". La conferenza stampa di Joe Mazzulla dopo il sonoro ko di gara-3 è un loop di due sole parole: "Colpa mia". L'esordiente allenatore dei Celtics non si fa problemi ad addossarsi tutte le responsabilità per quella che va a libri come la peggior sconfitta ai playoff nella storia della franchigia. "Che si parli di aggiustamenti da fare o del quintetto messo in campo, evidentemente non sono riuscito a preparare nel modo giusto i ragazzi. E questa è una mia responsabilità". In gara-3 Mazzulla ha insistito con il quintetto senza il doppio lungo (Al Horford-Robert Williams) a cui aveva già rinunciato nel secondo tempo di gara-2, preferendo confermare nei primi cinque Derrick White. Ma la mossa non ha portato nessun beneficio, e l'autocritica dell'allenatore di Boston è andata avanti impietosa: "Penso che abbiamo perso la nostra identità difensiva", dice commentando il calo di un reparto che era terzo per efficienza in regular season e ora è solo decimo in questi playoff. "Non sono riuscito a fare in modo che potessero scendere in campo con la giusta mentalità, eseguendo il giusto piano partita: fa parte del mio lavoro preparare al meglio i ragazzi, far sì che in campo siano connessi, e stasera non l'ho fatto. Colpa mia". 

I giocatori lo difendono, ma la situazione è disperata

Se Jaylen Brown pensa abbia poco senso "puntare il dito contro qualcuno" ("La colpa è di tutti: è stato imbarazzante", le parole del n°7 biancoverde, che nella serie sta tirando 2/20 da tre punti), anche un veterano come Al Horford prova a distribuire le responsabilità della sconfitta di Boston su ognuno: "Ogni giocatore è responsabile. Sappiamo quello che dobbiamo fare. Conoscevamo l'importanza di questa partita". Jayson Tatum prova a guadare avanti, ma le sue parole sembrano poco convinte: "Per quanto sia difficile, dobbiamo provare ad andare avanti: prepararci nel migliore dei modi per gara-4, riguardare il video della partita e allenarci al meglio. Siamo in una posizione pessima, ma dobbiamo avere un po' di orgoglio". Lo stesso che prova a evocare Horford: "Siamo ancora vivi. Siamo ancora una delle quattro squadre in corsa". Chissà ancora per quanto, però. 

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