I nuovi Houston Rockets sono ancora un'enigma difficile da decifrare: sconfitte in serie, poi sei vittorie consecutive, poi ora di nuovo una striscia negativa. Ma una certezza già c'è: Alperen Sengun, a soli 21 anni, si propone come uno dei giovani più interessanti della lega
Chi sono gli Houston Rockets, in questo pazzo inizio di stagione, difficile dirlo. Il record dice 6-6, perfetto equilibrio tra vittorie e sconfitte, ma l'andamento è stato - fin qui - tutt'altro che equilibrato: 3 sconfitte per iniziare la stagione, poi 6 vittorie in fila, ora altri 3 ko consecutivi. In attesa di capire qualcosa di più della squadra di Ime Udoka, una certezza però nel Texas c'è: la crescita impressionante di Alperen Sengun. Il turco non è solo il miglior realizzatore dei suoi (vicino ai 21 punti a sera) e ai massimi di carriera in quasi ogni categoria statistica (punti, percentuale dal campo, percentuale da tre, assist): quello che sta entusiasmando i tifosi dei Rockets è l'impatto di Sengun sulla squadra. Qualche numero? Con lui in campo i Rockets fin qui hanno segnato 67 punti in più degli avversari, con lui fuori il dato precipita a -32. E anche le statistiche avanzate confermano l'importanza del n°28 di Houston: +9.1 il Net Rating di squadra (differenza tra l'efficienza offensiva e quella difensiva) con lui in campo, -8.3 con lui fuori. Non c'è un giocatore che influisce così tanto nel bene, ma neppure uno la cui assenza pesa così tanto sui destini di squadra.
Detti dei quasi 21 punti a sera, Sengun ci aggiunge anche quasi 9 rimbalzi (è il migliore dei Rockets) e quasi 6 assist - con i passaggi (spesso no-look, super spettacolari) che sono diventati un tratto distintivo del suo gioco. E la dimensione di Sengun-passatore non è da sottovalutare, nel suo impatto sulle fortune dei Rockets: dai suoi assist Houston ricava oltre 14 punti a partita, e tra i centri NBA solo Jokic, Sabonis ed Embidd generano una maggior produzione offensiva con i propri passaggi. Perfino in difesa, a lungo considerata l'area del suo gioco più lacunosa, oggi Sengun riesce a ottenere la sufficienza: l'efficienza difensiva dei Rockets è migliore con il turco in campo che con lui fuori, dato che permette a coach Udoka di tenerlo in campo a lungo (solo uno stakanovista come VanVleet gioca più minuti di lui a Houston). E a soli 21 anni il futuro che gli si presenta davanti è davvero dei più incoraggianti.