Potrebbero presto esordire assieme, con la maglia dei Lakers: padre e figlio, LeBron e Bronny James. Uno scenario sognato da tempo dalla superstar gialloviola, ma che potrebbe comportare qualche piccolo imbarazzo per entrambi: "Pensate se stiamo correndo in contropiede e mi sento dire: 'Papà, sono libero: passami il pallone'. Non può accadere", scherza (ma neppure troppo) LeBron
Mettere subito in chiaro le regole. LeBron James non ha dubbi, e quando alla superstar dei Lakers viene chiesto se il figlio Bronny - scelto dai Lakers con la chiamata n°55 all'ultimo Draft - potrà chiamarlo "papà" in campo quasi salta sulla sedia: "No, che non potrà! Assolutamente! E lo abbiamo già chiarito tra noi: sul posto di lavoro la parola 'papà' non può essere pronunciata. Posso tornare a essere 'papà' appena usciamo dal campo di allenamento, quando siamo in auto assieme, a casa. Ma in campo no", ha detto tra una risata e l'altra il leader gialloviola. Che ha anche consigliato al figlio alcuni nomi "alternativi": "Può chiamarmi 2-3, può chiamarmi 'Bron, anche GOAT [acronimo per Greatest Of All Time, ndr] se vorrà: ma papà no". Per poi chiudere dicendo: "Potrebbe avere bisogno di un periodo di aggiustamento, perché ovviamente è abituato a chiamarmi papà. Ma in campo non potrà succedere - ribadisce - perché immaginate se stiamo correndo in contropiede e sento 'Papà, sono libero! Passami il pallone!'. Non può accadere", conclude un divertito LeBron, dimostrando una volta di più - di fronte al pubblico parigino di una puntata speciale del suo show "TheShopUN" registrata durante le ultime Olimpiadi - la sua vena da showman. Che, all'accorrenza, sa anche essere genitore inflessibile...