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NBA, a Miami la passione per gli Heat è anche sui muri. FOTO

NBA
Massimo Marianella

Massimo Marianella

La squadra "galleggia" attorno al 50% di vittorie dopo il primo mese di stagione, che a Est però è sufficiente per assicurarsi un posto diretto ai playoff. E con Spoelstra alla guida e il trio Butler-Herro-Adebayo i tifosi degli Heat possono comunque sognare. Perché da queste parti il titolo NBA lo si è vinto in tempi neppure troppo lontani (nel 2006 prima, nel 2012 e 2013 poi) e da allora la passione dei tifosi non ha mai smesso di manifestarsi. Anche per strada

Una macchia di colore. Che in una città come Miami poi ci sta anche bene, ma pure il primo grande senso di legame, di appartenenza tra una città sportivamente tra le meno passionali e la sua franchigia. Un murale oggi, oltre che espressione artistica, è anche un messaggio, un patto. Questo è stato, negli anni e nelle sue trasformazioni. Sì perché è stato aggiornato più volte. NW 36th Street, lontano dal glamour, dalla spiaggia e dall’arena. Persino ai margini di Wynwood, il museo a cielo aperto d’arte moderna, il quartiere di tendenza nel sud della Florida. La 36esima la prendi, se non si vuole utilizzare la I95, per andare in aeroporto venendo dalla US1. All’improvviso, inatteso, all’angolo con la NW 5th Avenue compare questo gigantesco murale a tema Heat. Un capitolo che cambia, che si riscrive e si aggiorna come la storia. È stato dipinto nel 2020, in tempo di pandemia, con tutti i giocatori con la mascherina per incoraggiare i cittadini a indossarla attraverso una passione comune. “We are all in this together”, era il messaggio. La lotta al Covid e la passione per gli Heat. Come le nostre vite il murale negli anni si è però evoluto, seguendo l’attualità, con i personaggi principali dettati dai cambiamenti del roster più un saluto alla storia della franchigia. Chris Bosh, Dwyane Wade, Zo Mourning, Shaq O’Neal, Tim Hardaway, Glen Rice, Udonis Haslem e persino gli ex commentatori tecnici della tv Tony Fiorentino e Jack Ramsey sono sempre lì, al loro posto. A tutti l’autore ha tolto la mascherina (tranne al proprietario Micky Arison) e forse a sorpresa LeBron James è comparso solo un anno, e da avversario. Altro messaggio. Quello più duro, quello che resta. LeBron, che pur ha vinto due anelli con gli Heat, non è rimasto né nel cuore dei tifosi né in quello dell’artista, Kyle Holbrook. Che di murale a tema NBA ne aveva già dipinto un altro a Miami, a Overtown, accanto alla vecchia arena, in onore di Kobe Bryant e di sua figlia Gigi, dopo la disgrazia del gennaio 2020. In quello dedicato agli Heat, invece, ha cambiato giocatori a seconda del mercato, aggiornato le divise seguendo l’avvento dei nuovi colori imposti dal marketing, adattandosi addirittura alle pettinature di Butler - ma per “King” James non ha trovato un posto. 

Il nostro Massimo Marianella davanti all'opera di Kyle Holbrook, a Miami

Probabilmente come murale è più affascinante (e anche disegnato meglio) quello di Philadelphia con l’omaggio ai 76ers, tra Broad e Federal Street, a South Philly, realizzato da Ernel Martinez, perché ritrae eroi che non tramonteranno mai; quello degli Heat però ha un fascino diverso, il fascino del mutamento, dei capitoli che si aggiornano con tanti personaggi e mille colori. Prima di andare a prendere il volo di rientro o anche sulla strada di un caffè a Wynwood vale comunque una foto. 

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