Con ogni probabilità coach Will Hardy si rammaricherà a lungo di aver voluto chiamare time-out nei secondi conclusivi della sfida punto a punto contro i Lakers. Collin Sexton si è visto vanificare i due punti segnati in entrata a due secondi dalla fine (che avrebbero dato il vantaggio ai Jazz, 106-105) da un sorprendente fischio arbitrale, nato dalla scelta del suo allenatore di fermare la gara, per disegnare a tavolino l'ultima giocata. Fallita poi malamente dopo il break voluto dall'allenatore di Utah
Ultimi secondi della partita, Lakers sopra di uno sul 105-104, LeBron sbaglia una tripla, i Jazz hanno l’ultimo possesso il pallone va nelle mani di Collin Sexton, che sfrutta il cambio di marcatura di Rui Hachimura, lo attacca e sta per concludere a canestro in sottomano quando si sente un fischio che arriva a fermare tutto. È coach Will Hardy, in mezzo al campo con la lavagnetta in mano, che ha deciso di chiamare time-out, fermare la partita e disegnare uno schema per mettere i suoi nella miglior posizione possibile per vincere la partita invece che affidarsi a una situazione di flusso. Solo che il fischio che ferma la gara arriva (a poco più di due secondi dalla fine) quando Sexton ha già battuto Hachimura, ha la strada spalancata verso il canestro e difatti il suo sottomano trova il fondo della retina per i punti 105 e 106 che avrebbero dato il vantaggio ai padroni di casa. Invece niente: tutto da rifare. E dopo il timeout il pallone torna, stavolta su volontà di Hardy, proprio nelle mani di Sexton, ma due secondi sono pochi, il giocatore dei Jazz pasticcia, perde il controllo della palla e un buon tiro è impossibile da prendere (arriva infatti la stoppata di Anthony Davis). Utah perde, i Lakers si salvano, e coach Will Hardy, forse, dovrà recriminare un time-out che forse non avrebbe mai dovuto chiamare.