Nikola Jokic ha ritoccato a quota 56 punti il suo nuovo massimo in carriera, ma i suoi Denver Nuggets hanno perso malamente sul campo degli Washington Wizards, che non vincevano da 16 partite consecutive. Dopo il match il centro serbo ha espresso tutta la sua frustrazione: "Le ultime partite sono state pessime, stiamo andando nella direzione sbagliata. Dalle mie parti ci farebbero arrivare meno soldi in busta paga: forse questo ci motiverebbe"
Se neanche una prestazione da 56 punti da parte di Nikola Jokic basta ai Denver Nuggets per battere gli Washington Wizards, allora c’è davvero qualcosa che non funziona. Questa notte i campioni NBA del 2023 hanno toccato il punto più basso della loro stagione, perdendo sul campo di una squadra che non vinceva dallo scorso 30 ottobre, inanellando ben 16 sconfitte consecutive. Il problema è che non è stato un risultato casuale: gli Wizards guidati dai 39 punti di Jordan Poole sono sempre rimasti avanti nel punteggio, rispondendo colpo su colpo ai tentativi di uno Jokic che ha provato a caricarsi la squadra sulle spalle, ma senza successo. Senza Jamal Murray e Aaron Gordon fermati dagli infortuni e con i compagni di squadra in serata no (tolto Julian Strawther, autore di 18 punti), Jokic ha dovuto fare tutto da solo tentando la bellezza di 38 tiri, mettendone a segno 22 per ritoccare a quota 56 il suo massimo in carriera. Il tre volte MVP ha aggiunto anche 16 rimbalzi e 8 assist al suo tabellino, cifre che insieme alle tre triple realizzate non si erano mai viste nella storia della NBA, ma non sono bastate per avere ragione della peggior squadra della NBA — e nel post-partita il serbo non ha nascosto la sua frustrazione.
Jokic: "Forse non essere pagati ci motiverebbe"
"Le ultime due partite sono state pessime per noi, stiamo davvero andando nella direzione sbagliata. E penso che sia colpa di tutti" ha detto Jokic dopo la sconfitta, decisamente poco contento per il suo nuovo career high superando i 50 che aveva realizzato nel 2021 contro Sacramento — sempre in una sconfitta. I Nuggets non vincono due partite in fila da quasi un mese, e se il ko sul campo di Cleveland era tutto sommato da mettere in conto, quello di stanotte a Washington è definitivamente un campanello d’allarme. "Nel mio paese, da dove vengo io, dopo una serie di partite come queste il tuo prossimo stipendio è un po’ più basso rispetto a quanto spereresti" ha detto Jokic, facendo uscire tutta la sua anima balcanica. "Forse è quello che dobbiamo fare per trovare qualche motivazione in più”. Coach Michael Malone si è preso la responsabilità per il record di 11-10, che vede i Nuggets ora invischiati nella lotta per un posto al play-in: "Abbiamo tanti problemi, specialmente in difesa. Sto facendo un brutto lavoro con questa squadra: abbiamo perso contro una squadra che nelle ultime cinque partite viaggiava a 100 punti segnati di media e ce ne ha messi 122. È una cosa che mi mette in imbarazzo". I Nuggets avranno l’opportunità di rifarsi già stanotte sul campo di Atlanta, prima di cinque giorni di riposo complice l’eliminazione dalla NBA Cup.