Il racconto delle possibili strategie di mercato di ogni franchigia NBA, da chi dà la caccia a Paul George e Gordon Hayward a chi invece è alle prese con rinnovi multimilionari. Il tutto con un occhio speciale per i destini dei nostri due giocatori, Danilo Gallinari e Marco Belinelli
ATLANTA HAWKS | In Georgia tutto ruota attorno a Paul Millsap , l’ultimo reduce della cavalcata che nel 2014 portò gli Hawks a disputare una delle migliori stagioni nella storia della franchigia, battuti però malamente dai Cavaliers in finale di Conference. Il numero 4 ha già rifiutato la player option che gli avrebbe garantito 21 milioni di dollari e (almeno sulla carta) può puntare a un contratto da 200 milioni. Atlanta difficilmente arriverà a quelle cifre, ma dovrà comunque mettere in conto un esborso esoso per garantirsi la possibilità di tenerlo in squadra, visto che per lui le offerte nei prossimi giorni non mancheranno. La partenza di Dwight Howard ha segnato già il fallimento di un esperimento che evidentemente non è andato per il meglio, ma rinunciare anche a Millsap significherebbe ricominciare davvero da zero. Bisognerà poi pensare anche a Tim Hardaway Jr., free agent a cui sarà impossibile offrire un contratto à-la Bazemore (54 milioni nei prossimi tre anni per lui, un peso enorme sul cap degli Hawks), ma che andrà rinnovato ben oltre i 10 all’anno. In tutto questo si inserisce poi Marco Belinelli , finito un po’ per sbaglio ad Atlanta e non per questo destinato a restare lì molto a lungo. Il suo contratto da 6 milioni è appetibile per chiunque, oltre che una potenziale pedina di scambio invitante in mano agli Hawks.
BOSTON CELTICS | Le intenzioni, neanche tanto velate, sono quelle di portare a casa non uno, ma ben due free agent di primissimo livello per provare a dare l’assalto al titolo NBA. Gordon Hayward e Paul George sono i maggiori indiziati, ma entrambi gli scambi per motivi diversi potrebbero non andare in porto. I Celtics restano però nell’invidiabile situazione di poter disporre comunque l’anno prossimo sia della scelta dei Nets che di quella dei Lakers (da poter sommare a Jaylen Brown e Jayson Tatum). Il rinnovo il prossimo anno di Isaiah Thomas pone però degli interrogativi da risolvere in breve tempo, visto che il contratto della point guard numero 4 porterà via buona parte dello spazio salariale a disposizione. La domanda è: conviene puntare da subito al titolo oppure aspettare che tutti i giovani prospetti crescano con calma (e nel frattempo LeBron James diventi meno dominante)? Questa free agency ci fornirà la risposta
BROOKLYN NETS | La trade che ha portato D’Angelo Russell a Brooklyn sembra essere la prima buona mossa di una dirigenza che negli ultimi anni non ne è ha davvero azzeccata neanche una. Con il contratto di Brook Lopez in scadenza, riuscire a incassare una seconda scelta assoluta a patto di sobbarcarsi il contrattone di Timofey Mozgov (48 milioni nei prossimi tre anni) è una scelta funzionale al progetto di rebuilding di una squadra che, privata delle sue chiamate al Draft a causa della folle trade con i Celtics di qualche anno fa, è costretta a continuare a navigare a vista. Lo spazio salariale non manca in un roster in cui tutti sono dei possibili partenti; riuscire a convincere un free agent ad andare a giocare al Barclays Center potrebbe essere un primo passo. La chiave sarà quella di sborsare davvero un sacco di soldi…
CHARLOTTE HORNETS | Dopo lo scambio che ha portato Dwight Howard in North Carolina, la situazione per la dirigenza degli Hornets è diventata ancora più complessa. Charlotte infatti ha sostanzialmente le mani legate, visto che ha già sottoscritto oltre 117 milioni di dollari di contratti garantiti, ritrovandosi così a ridosso della soglia di luxury tax. Gli strumenti rimasti per agire sul mercato sono Mid-level e Bi-Annual exception (accordi rispettivamente da 8.4 e 3.3 milioni di dollari all’anno), ma in entrambi i casi si supererebbe la soglia, entrando così in zona tassa di lusso. Il tutto poi nonostante Kemba Walker abbia un contratto da soli 12 milioni di dollari. Difficile dunque muoversi più di tanto: Kemba, Nicolas e Dwight, tocca a voi provare a conquistare una qualificazione ai playoff!
CHICAGO BULLS | Nonostante sia passata una settimana, la decisione di scambiare Jimmy Butler con Minnesota resta ancora un mistero per molti, visto che il numero 21 era di fatto uno degli asset più ambiti sul mercato e per lui tante squadre avrebbero offerto molto più di Zach LaVine, Kris Dunn e Lauri Markkanen (settima scelta all’ultimo Draft). Una decisione che lascia ai Bulls enorme spazio salariale nonostante la conferma di Dwyane Wade a 24 milioni, ma la squadra è letteralmente da inventare. Garantire il contratto di Rajon Rondo o lasciare intatti i quasi 40 milioni di dollari a disposizione potrebbe poi non fare più di tanto la differenza: oggi quale free agent sarebbe disposto ad andare a giocare a Chicago? Derrick Rose magari…
CLEVELAND CAVALIERS | I Cavaliers sono ormai da qualche anno la squadra che spende di più in tutta la NBA e non sembrano intenzionati a ridurre il proprio monte salari (come da richiesta di LeBron James), anche se la dipartita del GM David Griffin è un segnale tutt’altro che incoraggiante. In molti hanno paventato l’ipotesi di un tentativo per Paul George , la pedina che potrebbe permettere di colmare il gap con gli Warriors. Accaparrarsi il talento dei Pacers è tutt’altro che scontato, e richiederebbe il sacrificio di Kevin Love: un prezzo che a Cleveland sarebbero disposti a pagare, ma il problema al momento resta la potenziale controparte
DALLAS MAVERICKS | Dirk Nowitzki ha rifiutato l’opzione del suo contratto che gli avrebbe garantito 25 milioni di dollari, intenzionato secondo alcuni a portarsi a casa un biennale che gli allungherebbe ancora di più la carriera. I Mavericks hanno spazio salariale a disposizione, che i contratti del tedesco e di Nerlens Noel potrebbero però riempire senza dare la possibilità di acquisire nuovi giocatori. L’ex lungo dei Sixers dunque, assieme a Harrison Barnes, la piacevole scoperta Yogi Farrell e il neo arrivato via Draft Dennis Smith Jr. sono la base da cui ripartire. Poco? Forse sì a Ovest, ma coach Carlisle ha più volte dimostrato di saper mettere in piedi delle squadre competitive anche con poco materiale a disposizione
DENVER NUGGETS | I Nuggets hanno trovato la loro stella e possono tenersela ben stretta in questa stagione spendendo soltanto 1 milione e 471 mila dollari; queste le cifre del contratto di Nikola Jokic, irrisorie rispetto al talento e alla qualità espressa sul parquet. Un giocatore a cui magari voler affiancare il nostro Danilo Gallinari , intenzionato ad andare a caccia del contratto più redditizio della sua carriera. Le cifre teoricamente raggiungibili fanno venire le vertigini (ben oltre i 100 milioni di dollari), ma difficilmente i Nuggets o altri saranno disposti a offrirgli il massimo. Il numero 8 azzurro dovrà decidere quindi che tipo di svolta dare alla sua carriera: puntare a vincere, accontentandosi di incassare meno e puntando a squadre di prima fascia, oppure monetizzare il più possibile anche a costo di trovare un accordo con una squadra di livello inferiore. Non è poi da escludere l’ipotesi Denver, dove Danilo ha sempre detto di trovarsi bene e che potrebbe garantirgli cifre di tutto di rispetto.
DETROIT PISTONS | Il fallimento in questa stagione è stato roboante, con una squadra che ha palesemente alzato il piede dall’acceleratore tirandosi fuori dalla corsa playoff a Est quando ancora sembrava esserci possibilità di arrivare quantomeno ottavi. Andre Drummond è il simbolo di una squadra che unisce alle proprie potenzialità dei limiti evidenti di struttura che non le permettono di diventare la versione 2.0 degli Orlando Magic del 2009. Spazio salariale per firmare qualche free agent non sembra davvero essercene e una possibile rivoluzione potrebbe arrivare soltanto via trade, scambiando pezzi pregiati come Reggie Jackson con la speranza di pescare in cambio qualcosa di decente. Tutti palliativi però, che non sembrano poter guarire la febbre di una squadra sempre più malata in maniera cronica
GOLDEN STATE WARRIORS | L’estate degli Warriors è iniziata nel migliore dei modi, portando in dote un prospetto interessante come Jordan Bell , scelto dai Chicago Bulls e a tutti gli effetti comprato da Bob Myers. Il GM adesso dovrà dedicarsi a rinnovi tutt’altro che semplici, a partire da quelli di Kevin Durant e Steph Curry, entrambi intenzionati a non scendere sotto i 30 milioni annui (per il numero 30 è già pronto il quinquennale da 205 milioni). Garantiti loro, resta poi l’incognita Andre Iguodala e Shaun Livingston , i due pezzi pregiati che in uscita dalla panchina che spesso e volentieri si sono rivelati molto utili alla causa. Per trattenerli toccherà andare ben oltre la soglia della tassa di lusso: per un roster con questo concentrato di talento sembra essere un sacrificio “accettabile”…
HOUSTON ROCKETS | I Rockets al momento sono i vincitori del mercato già prima di iniziare la contesa: essere riusciti ad accaparrarsi Chris Paul è già il colpo più importante dell’estate, al termine di una trattativa che rende Houston la contender più credibile a Ovest degli Warriors. Il bello è che Daryl Morey non sembra avere intenzioni di fermarsi qui, lanciato a caccia di un altro free agent, da portare a casa scambiando magari il contrattone da quasi 20 milioni all’anno di Ryan Anderson . Paul George sarebbe la ciliegina sulla torta, ma attenzione perché poi si rischia di fare indigestione…
INDIANA PACERS | Nonostante la condivisione nell’ultima conferenza stampa del suo numero di telefono per chiunque voglia lamentarsi della sua scelta di andare ai T’wolves, il telefono di Jimmy Butler starà squillando certamente di meno rispetto a quello dei dirigenti dei Pacers, contattati letteralmente da qualsiasi squadra NBA per Paul George che dopo aver fatto presente di non voler rinnovare il suo contratto il prossimo anno, è diventato il giocatore più ricercato dell’intera lega. Tenerlo ormai sembra un miraggio e riuscire a portare a casa il maggior numero di asset possibile sarà il compito delle prossime settimane: le scelte di Boston fanno gola e garantirebbero tempi più corti per portare avanti un inevitabile processo di rebuilding, in cui Myles Turner e pochi altri restano fondamentali. Il pericolo infatti è quello di perdere anche Jeff Teague ad esempio; partenze che avvicinerebbero così Indiana molto di più a Brooklyn che a Cleveland…
L.A. CLIPPERS | Lob City ormai è soltanto un ricordo dopo la partenza di Chris Paul, che a questo punto potrebbe essere soltanto il primo a fare le valigie. Blake Griffin infatti sta seriamente prendendo in considerazione altre offerte, così come J.J. Redick , uno dei tanti free agent interessanti su cui si avventeranno un bel po’ di squadre nelle prossime ore. Il liberi tutti che si prospetta all’orizzonte potrebbe lasciare da solo con il cerino in mano DeAndre Jordan, convinto in tutti i modi a restare soltanto due anni proprio da quelli che adesso stanno per abbandonarlo. Assieme a lui dovrebbe restare Austin Rivers (con i suoi 12 milioni di dollari di contratto): il “cuore di papà”, che a detta di alcune indiscrezioni ha compromesso il rapporto tra Doc Rivers e CP3. “Tra padre e figlio non mettere il dito”, verrebbe da dire…
LOS ANGELES LAKERS | La strategia dei Lakers è chiara e questo è già un bel passo avanti dopo le stagioni complesse che i gialloviola si sono faticosamente lasciati alle spalle. Magic Johnson infatti ha deciso di puntare su Lonzo Ball , sacrificando D’Angelo Russell sull’altare del cap, pur di liberarsi del contrattone di Timofey Mozgov. In cambio è arrivato Brook Lopez , in scadenza la prossima estate, altra pedina funzionale nel perseguire il vero obiettivo che i Lakers si sono prefissati: la free agency 2018. Paul George ha già fatto sapere di voler tornare a casa la prossima estate e l’idea (neanche troppo nascosta) è quella di arrivare anche a LeBron James . Nel frattempo bisognerà accontentarsi di Lonzo e soprattutto di LaVar. Rispetto alla noia e all’anonimato degli ultimi anni, è già un notevole passo avanti
MEMPHIS GRIZZLIES | Il contratto di Chandler Parsons (72 milioni garantiti nei prossimi tre anni) pesa come un macigno sulle ambizioni di aggiungere un altro componente di livello all’ossatura già solida che negli ultimi anni ha sempre garantito l’accesso ai playoff alla squadra del Tennessee. Il roster però diventa sempre più vecchio e senza coinvolgere un pezzo importante della squadra in qualche trade, sembra complesso poter ipotizzare una rivoluzione sostanziale ai casa Grizzlies. Ma davvero conviene pensare di cedere un All-Star come Marc Gasol ? L’ipotesi sembra davvero molto remota
MIAMI HEAT | Coach Spoelstra avrebbe meritato il premio di miglior allenatore dell’anno dopo l’impresa sfiorata della passata stagione, capace di dare vita a una squadra già condannata al giro di boa della regular season, ritrovatasi poi a un passo dai playoff. Una cavalcata che costringerà gli Heat a dover sborsare un bel po’ di soldi per trattenere i vari James Johnson e Dion Waiters , da confermare al fianco dei già assoldati Hassan Whiteside, Goran Dragic e Tyler Johnson (all’ultimo anno con contratto da 5 milioni. Nelle prossime ore ci sarà l’incontro previsto con Gordon Hayward , uno dei free agent più ambiti su cui Pat Riley vorrebbe mettere le mani. In caso di mancato arrivo, il piano B prevede l’assalto a Blake Griffin , un altro nome che scuoterebbe i cuori dei tifosi della Florida. E magari un po’ anche la classifica
MILWAUKEE BUCKS | Dopo la decisione di Greg Monroe di rinnovare a 17 milioni per il prossimo anno, i Bucks hanno esaurito il loro spazio salariale, costretti eventualmente a muovere qualcosa soltanto via trade. La crescita esponenziale di Giannis Antetokoumpo però lascia ben sperare: assieme a Malcolm Brogdon neo Rookie of the Year, il rientro di Jabari Parker dall’ennesimo infortunio e un Khris Middleton arruolabile sin da ottobre, compongono un quintetto davvero di tutto rispetto. Utilizzare le eccezioni previste dal salary cap per puntellare la panchina potrebbe bastare per fare corsa di testa quantomeno a Est; dopo Cleveland infatti, in pochi possono vantare un potenziale del genere
MINNESOTA TIMBERWOLVES | Minnesota è già da oggi la squadra più intrigante da seguire nella prossima regular season. Dopo l’arrivo di Jimmy Butler infatti, coach Thibodeau si ritrova ad avere a disposizione una squadra di primissimo livello (almeno sulla carta). Da settimane ormai sono noti i tentativi da parte della dirigenza dei T’wolves di scambiare Ricky Rubio , ritenuto da molti il giocatore non ideale per completare il roster di Minnesota. L’aver scambiato Kris Dunn però, costringe i T’wolves a dare la caccia comunque a un playmaker, limitando così le possibilità di disfarsi della point guard spagnola, che sia a livello difensivo che di spaziature non rientra negli standard a cui Minenesota sta dando la caccia. Di spazio salariale in teoria ancora ce n’è, soprattutto per provare a prendere un George Hill o Jeff Teague a cui affidare le chiavi della squadra. In quel caso diventerebbe difficile non iniziare a utilizzare il termine “contender”
NEW ORLEANS PELICANS | La direzione è già stata data nel mercato dello scorso febbraio, affiancando a Anthony Davis un talento come DeMarcus Cousins (che il prossimo anno batterà cassa pretendendo un rinnovo al massimo salariale). Da lì in poi la squadra è letteralmente tutta da inventare, a partire da Jrue Holiday che ha già fatto sapere che sarà i Pelicans saranno la prima squadra che incontrerà nel suo tour da free agent (anche perché sono quelli che possono garantirgli più soldi di chiunque altro). Solomon Hill e i suoi 36 milioni di dollari nel prossimo triennio difficilmente si muoveranno, mentre per il resto c’è un intero supporting cast da inventare. La base certamente è interessante, ma trovare dei partner quantomeno credibili non sarà impresa facile
NEW YORK KNICKS | Nella didascalia di una gallery diventa difficile far entrare quello che a fatica si riuscirebbe a contenere in un libro, anche perché come dimostra il licenziamento di Phil Jackson , l’attualità dei fatti supera di continuo le possibili speculazioni e scenari futuri. Kristaps Porzingis e Carmelo Anthony (entrambi inseriti in decine di possibili trade), possono stare tranquilli adesso: il loro futuro ai Knicks è ritornato nelle loro mani, ma voci insistenti sottolineano come il numero 7 blu-arancio stia seriamente pensando all’ipotesi di andare via. Tutti teorici partenti, a fronte di nessuna trattativa in entrata in una free agency che si annuncia complessa (e senza una figura di riferimento). Per avere a disposizione un minimo di margine toccherà dunque non rifirmare Derrick Rose , ma voci nelle ultime ore sembrano andare in un’altra direzione. In fondo restano sempre i soliti Knicks…
OKLAHOMA CITY THUNDER | Westbrook, Kanter, Oladipo e Adams portano via quasi 90 milioni di dollari; una spesa che non permetterà quindi di inventarsi poi molto quando toccherà puntare a pescare qualche free agent. Restano le eccezioni da 8 e 3 milioni, ma con quelle diventa complesso affiancare a Westbrook una stella, a meno che non si decida di scambiare uno degli altri tre. Nei giorni scorsi i Thunder si sono detti interessati a Blake Griffin che difficilmente però deciderà di trasferirsi a Oklahoma City. Il futuro sembra dunque un’altra stagione di “palla a Westbrook e pedalare”
ORLANDO MAGIC | I Magic sono nel pieno di una fase di rifondazione che stenta a decollare e costringe Orlando a restare in una zona di mediocrità che neanche l’arrivo di Frank Vogel la passata stagione è riuscito a cambiare. La cessione di Serge Ibaka sei mesi dopo il suo arrivo è la perfetta semplificazione di come la squadra della Florida viva letteralmente alla giornata, incapace di pianificare con un po’ di prospettiva. Convincere un free agent sembra davvero una missione impossibile in queste condizioni (anche perché di spazio non è che ce ne sia poi molto)
PHILADEPHIA 76ERS | The Process è pronto a partire e questa è già una super notizia dopo gli anni pieni di sconfitte. Joel Embiid, Ben Simmons e Markelle Fultz (oltre a Saric e Covington) rappresentano il futuro della squadra e dell’intera lega e soprattutto occupano pochissimo spazio salariale. I Sixers infatti possono mettere sul piatto più di 50 milioni di dollari per accaparrarsi qualsiasi free agent sia interessato a fare da chioccia a un gruppo che ha soltanto bisogno di tempo (e di un po’ di salute); al resto penserà il trio delle meraviglie
PHOENIX SUNS | L’arrivo di Josh Jackson è una gran bella notizia a cui potrebbero fare seguito anche altre, visto che Blake Griffin ha fatto sapere che i Suns saranno la prima squadra con cui parlerà nelle prossime ore. Il tutto con un Devin Booker sempre più in rampa di lancio in un roster pieno zeppo di giovani di talento: con l’ingaggio di un free agent di livello, le cose iniziano a farsi davvero serie anche per la squadra dell’Arizona
PORTLAND TRAIL BLAZERS | I Blazers dopo le “spese folli” della passata stagione si ritrovano a dover sborsare ben 23 milioni di dollari oltre la luxury tax, che porterà Portland a versare un bel po’ di verdoni per garantirsi un roster tutt’altro che competitivo. Oltre Lillard e McCollum infatti ben pochi sono i giocatori che meritano tutti quei milioni; una condizione che paralizza il raggio di manovra della dirigenza dell’Oregon, che dovrà provare a liberarsi almeno di uno tra Evan Turner (55 milioni nei prossimi tre anni), Maurice Harkless (triennale da 31 milioni) e Allen Crabbe (56 milioni anche per lui fino al 2020): auguri.
SACRAMENTO KINGS | La partenza a febbraio di DeMarcus Cousins ha delineato con chiarezza il momento in cui la squadra della California ha deciso di rifondare in maniera evidente e i quattro giocatori selezionati all’ultimo Draft vanno in quella direzione. De’Aaron Fox è un talento tutto da costruire, ma promette in futuro di diventare qualcosa di più di un role player, così come i tanti prospetti raccolti nell’ultimo biennio. Da qui a diventare una squadra appetibile per un free agent ancora ne passa, anche se a leggere degli oltre 55 milioni di cap a disposizione, qualcuno magari un pensierino potrebbe farcelo. In fondo, pur di firmare al massimo salariale, cosa sarà mai essere costretti a dire: “Ho sempre sognato di giocare a Sacramento…”
SAN ANTONIO SPURS | La scelta di Pau Gasol di rinunciare alla milionaria player option ha permesso ai texani di liberare lo spazio necessario per arrivare a Chris Paul, che però poi ha deciso di prendere un'altra direzione, lasciando gli Spurs con il cerino in mano, ritrovatisi adesso a dover dare la caccia a un’altra point guard dopo aver risolto i nodi contrattuali di Dwayne Dedmon e Patty Mills , due dei più positivi della passata stagione a San Antonio. L’idea è quella di far ritornare all’ovile George Hill dopo la dolorosa dipartita che ha permesso ai nero-argento di accaparrarsi Kawhi Leonard. Un playmaker in più in una squadra che per motivi diversi potrebbe dover rinunciare sia di Manu Ginobili (indeciso ancora se ritirarsi o meno) e Tony Parker (falcidiato dagli infortuni e sempre più claudicante). Voci insistenti prima del Draft hanno raccontato come gli Spurs abbiano provato a liberarsi di LaMarcus Aldridge , oltre che a prendere in seria considerazione l’interesse da parte dei Cavaliers nei confronti di Danny Gree : che sia davvero arrivato il momento a San Antonio della rifondazione generale?
TORONTO RAPTORS | Tutto ruota attorno al rinnovo milionario che Kyle Lowry attende di incassare nei prossimi giorni, dopo essere stato in questi anni l’anima tecnica e emozionale di una squadra che sembra essere arrivata al proprio limite, già incapace lo scorso anno di rinnovarsi dopo aver raggiunto la finale di Conference. Come la logica NBA insegna, nessuno può offrire più dei Raptors i quali però non sanno quanto convenga realmente sborsare 200 milioni per il numero 7, vincolando così il proprio raggio d’azione nei prossimi anni. A questo poi si aggiunge lo spinoso caso di Patrick Patterson, un altro giocatore a cui sarebbe difficile eventualmente dire addio e soltanto la prima delle tante rinunce a cui costringerebbe la firma di Lowry: sicuri che convenga?
UTAH JAZZ | Una squadra in continua crescita, ritrovatasi questa estate di fronte a due nodi cruciali: Gordon Hayward e George Hill infatti sono in scadenza e per i mormoni sarà fondamentale (soprattutto nel primo caso) riuscire a strappare un rinnovo, per dare continuità a una squadra che ha nel prodotto di Butler il suo miglior realizzatore e giocatore di maggior talento. Il quinquennale da 177 milioni è già stato preparato dalla dirigenza dello Utah; toccherà a Hayward decidere se firmarlo o meno
WASHINGTON WIZARDS | Gli Wizards hanno un ottimo quintetto, nessun giocatore decente in uscita dalla panchina e purtroppo per loro pochissimo spazio salariale per provare a prendere qualche innesto. A tutto ciò si aggiunge poi il rinnovo di Otto Porter, che dopo la stagione di altissimo livello è a tutti gli effetti un perno imprescindibile nelle logiche di squadra dettate da coach Scott Brooks. Firmare lui dunque e poi sperare di trovare grazie alla Middle Level Exception (biennale da poco più di 4 milioni) un rincalzo valido per un quintetto che ha già dimostrato di essere da vertice. John Wall e Bradley Beal non aspettano altro!