Londra, Fabrizio Macchi escluso dalle Paralimpiadi

Olimpiadi
Fabrizio Macchi ha partecipato a tre edizioni dei Giochi Paralimpici, da Sydney a Pechino, vincendo un bronzo ad Atene 2004
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Il paraciclista varesino dice addio al sogno olimpico: accusato della frequentazione del medico inibito dal Coni, Michele Ferrari, l'azzurro è stato deferito dalla Procura antidoping e ufficialmente escluso dalla squadra azzurra impegnata a Londra

Addio alle ambizioni paralimpiche per Fabrizio Macchi. Il ciclista azzurro, medaglia di bronzo ad Atene 2008 nell'inseguimento Lc3, è stato escluso dai Giochi dal Comitato Italiano Paralimpico. La decisione arriva dopo il deferimento dalla Procura antidoping del Coni che ha chiesto per Macchi 8 mesi di squalifica "per essersi avvalso della consulenza e della prestazione di un soggetto inibito - il medico Michele Ferrari - durante il periodo 2007-2010, quindi in modo continuo e reiterato". Macchi aveva partecipato a tre edizioni dei Giochi Paralimpici, da Sydney a Pechino, vincendo un bronzo dell'inseguimento ad Atene 2004. 

A chiamare in causa Macchi è stato un reportage di "Panorama". Il settimanale ha svelato che sarebbero 70 gli indagati dalla procura di Padova per la frequentazione di Ferrari, accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico e all'utilizzo di sostanze dopanti, riciclaggio, evasione fiscale e contrabbando. Ferrari è entrato nella cronaca recente per la squalifica di Filippo Pozzato e per quella di Alex Schwazer. Tra i "pazienti del Mito" ci sarebbe appunto anche Fabrizio Macchi, che a Sky Sport 24 ha spiegato invece di conoscere Ferrari solo per aver aiutato la figlia a scrivere una tesi sulla sua carriera.

Il Cip: "Stiamo seguendo, con estrema attenzione e la dovuta cautela, il caso legato alla pubblicazione, da parte del settimanale Panorama, del possibile coinvolgimento del nostro atleta paralimpico, Fabrizio Macchi, nell'indagine della Procura di Padova sul dott. Ferrari". Lo ha detto, in una nota, il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli. "Se dovessero emergere elementi che possano minare, in qualsiasi modo, l'integrità e l'etica del movimento paralimpico italiano, saremo pronti, seguendo la linea già tracciata dal CONI, ad assumere i necessari ed idonei provvedimenti".