Doping, Russia pronta a collaborare: Cio fiducioso per Rio

Olimpiadi
Ricercatore al lavoro in un laboratorio antidoping (Getty)

Il ministro russo dello Sport annuncia di aver proposto alla Wada una "road map" per uscire fuori da questa situazione: "Se la rispettiamo, stringiamoci la mano". Il presidente del Comitato olimpico russo promette sanzioni esemplari. Salta l'incontro tra Putin e i capi dello sport nazionale

La Russia tende la mano e il Cio è ottimista per Rio. Il ministro russo dello Sport, Vitaly Mutko annuncia di aver proposto alla Wada una "road map" per uscire fuori da questa situazione: "Se la rispettiamo, stringiamoci la mano", l'auspicio del ministro russo che si è detto disponibile a sostituire Grigory Rodchenkov (direttore del laboratorio antidoping di Mosca) con "uno specialista straniero, previa consultazione con la Wada. È ingenuo e ridicolo pensare che investiamo miliardi di rubli nella lotta contro il doping per poi coprire un atleta che ci porta una medaglia in più. Abbiamo bisogno di uno sport pulito e non di una vittoria a tutti i costi".

Pugno duro - Punizioni severe se le accuse rivolte alla federatletica russa da parte della commissione dell'agenzia mondiale antidoping Wada saranno provate: lo ha promesso il presidente del Comitato olimpico russo, Aleksandr Zhukov, precisando che Mosca sostiene il Comitato olimpico internazionale e la Wada nella politica antidoping.

Slitta l'incontro con Putin - Dopo la denuncia dell’agenzia mondiale sul doping diffuso nello sport russo, il presidente Vladimir Putin avrebbe dovuto incontrare oggi a Sochi i capi delle Federazioni sportive russe per discutere della preparazione degli atleti alle Olimpiadi di Rio 2016. Ma l'incontro è stato cancellato per maltempo. Secondo il portavoce del Cremlino, Peskov, per forti piogge l'aereo con i dirigenti sportivi ha infatti dovuto atterrare a Mineralnie Vodi. La convocazione del leader del Cremlino arrivava dopo che la Wada ha chiesto alla Iaaf (federatletica mondiale) di sospendere per due anni la Russia da ogni competizione, Olimpiadi concluse.

Il direttore del laboratorio di Mosca si è dimesso -
Il ministro dello Sport russo Vitali Mutko, intanto, ha accettato le dimissioni di Grigori Rodchenkov, il direttore del laboratorio antidoping di Mosca che ieri ha sospeso la sua attività dopo che l'agenzia mondiale antidoping ha deciso di revocargli l'accredito.

"Vogliono escluderci da Rio" -
Lo stesso ministro dello sport, ha parlato al portale Rsport.ru, della possibile esclusione della Russia dalle Olimpiadi di Rio 2016: “E’ una possibilità perché a qualcuno conviene togliere di mezzo un concorrente diretto e ad altri conviene danneggiare l’immagine di un Paese”. Mutko ha però detto di escludere un provvedimento del genere "se nelle organizzazioni internazionali c'è almeno una certa percentuale di impegno nell'interesse dello sport e degli atleti".

Salta anche Diack -
L'ex presidente della federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf), Lamine Diack, si è dimesso dal ruolo di membro onorario del Comitato olimpico internazionale (Cio). Ieri il Comitato esecutivo aveva sospeso Diack, sotto inchiesta con l'accusa di aver intascato soldi per insabbiare i casi di doping di atleti russi. Il senegalese Diack è succeduto nel 2009 all'italiano Primo Nebiolo alla guida della Iaaf e per 16 anni ha tenuto le redini della federazione, che nell'agosto scorso ha eletto come proprio nuovo presidente l'ex campione britannico Sebastian Coe. Una settimana fa, la magistratura francese ha fatto sapere di aver messo sotto inchiesta Diack per corruzione e riciclaggio. Con Diack sono indagati in Francia anche l'avvocato dell'ex dirigente, Habib Cisse, e l'ex direttore del programma antidoping della Iaaf, Gabriel Dolle.