Olimpiadi invernali, Ester Ledecka sorprende tutti: vince l'oro in superG per un centesimo

Olimpiadi

Danilo Freri

Ester Ledecka, oro a sorpresa nel superG alle Olimpiadi invernali, mentre era impegnata in una gara di snow

La straordinaria storia di Ester Ledecka, campionessa di due sport diversi: dopo la tavola ora trionfa anche con gli sci. La sua sfida per un doppio oro olimpico è nata anche allo Stelvio. Olimpiadi invernali: tutti gli aggiornamenti LIVE su Sky Sport 24, ogni giorno, dalle 8

LA CRONACA DELLA 16^ GIORNATA DI GARE

FOTO: LEDECKA SORPRESA D'ORO

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Un centesimo che fa la storia. Ester Ledecka realizza una delle più grandi sorprese di tutti i tempi ai Giochi Invernali. E' medaglia d'oro nel superG femminile, le batte tutte quando la gara sembrava conclusa e quando nessuno pensava che una ragazza dello snowboard potesse fare risultato con gli sci ai piedi. Figurarsi vincere. Cancella per un centesimo una bella storia da raccontare, quella di Anna Veith, rediviva dopo un infortunio devastante e un matrimonio che sembrava averle tolto lo smalto dei giorni migliori. La storia di Ester Ledecka è più forte ed è d'oro. E' una super campionessa della tavola, due titoli mondiali in slalom e gigante parallelo, nettamente in testa alla Coppa del Mondo di snowboard con 5 vittorie su sette gare di gigante parallelo. Logica favorita di questa gara anche all’Olimpiade, dove sabato 24 febbraio tenterà una clamorosa doppietta in due specialità diverse a PyeongChang 2018. Ma prima potrebbe essere capace di piazzare un'altra sorpresa nella discesa libera con gli sci.

In Coppa del Mondo di sci alpino Ester Ledecka c'è arrivata due anni fa. Gli sci ai piedi li ha sempre avuti fin da bambina, rapita poi dalla tavola, ma non al punto di abbandonarli. I risultati nello snowboard potevano costringerla a scegliere. Le si è sempre rifiutata di farlo. Perche no? Perché non è possibile gareggiare, anzi vincere, in due specialità di scorrimento così diverse? Solo perché non lo aveva mai fatto nessuno prima? Non una motivazione sufficiente per Ester. Che ha provato a fare la squadra di sci della Repubblica Ceca anche a Sochi 2014 ma è rimasta fuori di un soffio. Non ha mai mollato. In discesa aveva fatto già parlare di se con il settimo posto in questa stagione a Lake Louise. Miglioramenti evidenti, ma le gare a cui può partecipare sono ovviamente poche dovendo seguire anche la stagione di snowboard. Gare in cui non è stato possibile capire fino in fondo i suoi margini di miglioramento. Che sono esplosi a PyeongChang con una vittoria che l'ha lasciata senza parole dopo il traguardo per secondi che sembravano infiniti. Guardava il cronometro e la mamma tra il pubblico. Si è chiesta continuamente: dove sta l'errore? Nessun errore Ester. Sei la campionessa olimpica di superG femminile. La polivalenza per lei non è una cosa eccezionale, ma un'abitudine imparata in famiglia. Con un nonno campione di hockey e vincitore di due medaglie olimpiche, una mamma pattinatrice. Anche lei aveva iniziato con i pattini ma li ha subito mollati per gli sci e poi poco dopo per la tavola. Ed ha continuato a scivolare con entrambi gli attrezzi. In estate poi ci mette anche il beach volley e il windsurf. Mai stare fermi, per carità. Il papà invece fa il cantante e anche di successo in Repubblica Ceca, ha passato alla figlia un po' della sua arte ed Ester tra le altre cose canta e suona, due strumenti diversi ovviamente.

La gestione di due stagioni differenti non è semplice, è solo facilitata da un numero ridotto di appuntamenti nel gigante parallelo di snowboard che lascia spazio a qualche gara di sci alpino. Ma il passaggio dall'uno all'altro rimane un fatto eccezionale, mai visto. Un'impresa quasi a prescindere dai risultati. Ed ora i risultati ci sono. A 22 anni Ester può ancora esplorare confini nelle due specialità che non sono conosciuti. Viviamo nell'era degli integralismi sportivi, della specializzazione esasperata. Ester sta sgretolando con il suo esempio, convinzioni e anche strategie di preparazione tecnica e fisica consolidate. Si può fare. Si inizia con il volerlo fare. Poi viene tutto il resto, allenamenti compresi.

C'è un po' di Italia nella sua storia. Ogni mese di settembre viene allo Stelvio per allenarsi con i riders azzurri, seguita da Erich Pramsohler, lo stesso allenatore che ha portato al successo il nostro Roland Fischnaller.

Ma per rimanere competitiva la Ledecka fa il giro del mondo, partendo dal Sud America e inserendo anche allenamenti in Colorado con le americane. Una doppia vita. Che continua a PyeongChang. Dopo la vittoria in superG si è scusata perchè era senza trucco: non pensava dovesse fare la premiazione e posare per i fotografi. Poi ha salutato tutti in fretta. Deve allenarsi per lo snowboard. Non è tempo di festeggiare. Non è finita qui. Ha scelto una doppia vita, una doppia fatica. Ma vuoi mettere cosa può essere una doppia felicità? E' l'unica al mondo che può provare una gioia del genere. Doppia.