SuperRugby, 4 arbitri ex giocatori. E nel calcio?

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Nel calcio così come in tanti altri sport probabilmente non sarebbe possibile: un ex giocatore di Serie A arbitro professionista. Nel rugby invece accade spesso, anche se ancora non in tutti i campionati. Merito soprattutto di una diversa cultura sportiva nel mondo della palla ovale

Nel rugby fa poco notizia ma nel calcio sarebbe una super notizia. Un ex giocatore di serie A che diventa arbitro. Un calciatore che decide dopo una buona carriera in una grande squadra, tipo Milan o Juventus, di continuare a stare nel suo mondo facendo altro, ma non l’allenatore, tantomeno il direttore sportivo o il commentato. Sarebbe bellissimo, il superamento culturale della malafede che investe immediatamente l’arbitro: “ecco ha giocato in quella squadra e ha fischiato un fuorigioco inesistente…”. Ma dovremo aspettare, e il problema non è solo italiano, visto che pure nella più evoluta Inghilterra della Premiership non si ha notizia di un ex campione dalla seconda vita arbitrale.

4 fischietti ex giocatori - Il SuperRugby, torneo fra le grandi squadre dell’emisfero sud, neozelandesi, australiane, sudafricane e da due stagioni giapponesi e argentine, avrà nel 2017 4 arbitri su 19 che hanno giocato ad alto livello proprio in quella competizione. I neozelandesi Glen Jackson, apertura nei Chiefs e in Europa nei Saracens, e Jamie Nutbrown, mediano di mischia coi Crusaders, coi Chiefs e in Galles con gli Ospreys, l’australiano Nic Berry, un passato nei Reds e in Europa con Racing e Wasps, e il sudafricano Egon Seconds, ala con Western Province e Stormers. Si dice che il SuperRugby sia la NBA ovale, e non a caso, visto che proprio l’NBA ha un paio di arbitri che sono ex giocatori della lega, Leon Wood, oro olimpico a Los Angeles, passato anche da Varese e Caserta, e Haywoode Workman, ex Pesaro. Comunque non basta per essere i più bravi, e nessuno di loro lo è, almeno al momento, anche se uno “come loro”, Alain Rolland, nel recente passato, ha arbitrato la finale mondiale del 2007 dopo essere stato un mediano di mischia irlandese nel Sei Nazioni. Il miglior risultato sarebbe non doverne parlare più, perché non ci facciamo più caso…quindi una non notizia, anche per gli altri sport