Italrugby in Scozia: evitare il cucchiaio di legno

Rugby

Moreno Molla

Sergio Parisse, capitano dell'Italia del rugby (Foto Getty)
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Quinto e ultimo impegno degli azzurri nel Sei Nazioni 2017. Finora sempre sconfitti, a Parisse e compagni rimangono 80 minuti per evitare così un secondo cucchiaio di legno dopo quello dello scorso anno. A Murrayfield abbiamo già vinto 2 volte, nel 2007 e nel 2015 

Alla vigilia di questo 6 Nazioni, il suo primo come head coach dell'Italia, Conor O'Shea aveva chiesto 400 minuti di grandi prestazioni. Gli Azzurri gliene hanno regalati 150. Il primo tempo contro il Galles, chiuso in vantaggio, i primi 40 minuti contro la Francia e 70 minuti contro l'Inghilterra, quelli della difesa che aveva complicato la vita alla squadra che cerca adesso il secondo Grande Slam consecutivo e il record mondiale in solitario di 19 vittorie consecutive.

A Parisse e compagni rimangono 80 minuti. Gli ultimi. Per cercare la prima vittoria nel 6 Nazioni 2017 ed evitare così un secondo cucchiaio di legno dopo quello dello scorso anno. A Murrayfield abbiamo già vinto 2 volte, nel 2007 e nel 2015, ma questa Scozia è diversa da quella degli ultimi anni quando rappresentava la più realistica chance di vittoria per la nostra nazionale.

Per la prima volta dal 1999 la Scozia può chiudere il 6 Nazioni al secondo posto. Segno di quanto, ad Edinburgo, abbiano lavorato bene, pur in grosse difficoltà sportive, economiche, ambientali, in questi ultimi anni. Dimostrando che nulla è impossibile. Proprio quanto gli azzurri dovranno fare in campo. Altra partita complicata. Come tutte, ripetiamo tutte, quelle che l'Italia deve giocare. Sempre e comunque contro squadre più in alto nel ranking mondiale. Non è una scusa. Solo una constatazione. Certo, vincere di tanto in tanto aiuterebbe a spegnere critiche e voci fastidiose da zittire ogni volta con constatazioni che non contemplano il risultato finale di una partita. Forza ragazzi!