Baseball, Judge è una sentenza: suo l'Home Run Derby

Sport USA

Massimo Marianella

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L'esterno destro degli Yankees ha deliziato il pubblico del Marlins Park mettendo a segno 47 fuoricampo di cui il più lungo con la palla scagliata a 513 piedi di distanza. E stanotte a Miami per l'All Star Game del baseball lo spettacolo è assicurato

Più che un "Giudice" una macchina. Quella dell’Home Run Derby 2017 poteva essere la notte del primo trofeo della carriera di Aaron Judge, è stata quella che lo ha consacrato il miglior giocatore offensivo delle Majors. Se la vittoria era in un certo senso pronosticabile, i numeri con cui "Il Giudice" ha trionfato ne ingrandiscono la portata. In uno stadio considerato favorevole ai lanciatori, Aaron ha deliziato il pubblico con 47 fuoricampo e ne avrebbe certamente totalizzati di più, ma sia in semifinale che in finale non ne ha avuto bisogno perché ha superato il suo avversario diretto prima della fine dei 4 minuti a disposizione. La regola della competizione prevedeva un bonus di 30 secondi a coloro che riuscivano a realizzare due fuoricampo pari o superiori alla distanza di 440 piedi considerata molto difficile da raggiungere.

Ecco, per dare la dimensione della potenza in battuta di Judge, l’esterno destro degli Yankees ne ha totalizzati 23 (dei suoi 47) nei 3 turni di battuta ed il più lungo di 513 piedi. Uno show impressionante. La potenza unita ad una musicale naturalezza di uno swing morbidissimo. Considerando anche i numeri della prima parte della stagione regolare dove nessuno ha raggiunto 30 home run come lui, viene davvero da pensare che gli Yankees con Judge abbiano scoperto un giacimento di diamanti in California (è nato a Linden) e che lui, se riesce a non farsi travolgere dalla fama, dal peso delle aspettative e soprattutto da una città "invadente" come New York, possa davvero avere una carriera meravigliosa davanti a se.

Al Marlins Park Judge non aveva mai giocato prima e oggi ci tornerà per disputare anche il suo primo All Star Game. Sarà l’88esimo della storia dopo il primo disputato a Chicago nel 1933. La regola rispetto agli ultimi anni è cambiata e non si mette più in palio tra le 2 Leghe in questa partita il fattore campo delle World Series, ma questo non cambierà il coinvolgimento delle squadre. L’American League ha vinto gli ultimi 4 confronti e 16 degli ultimi 20, ma negli 87 giocati nella storia è la National League che vanta più vittorie; 43 contro le 42 dei rivali con 2 pareggi (nel 1961 e nel 2002).

Vero che tutti i giocatori chiamati vengono fatti giocare, che ogni franchigia deve obbligatoriamente avere un rappresentante e che i pitchers hanno un numero di lanci molto limitati, ma resta comunque una partita vera. Si gioca per vincere prima che pensare allo spettacolo. Degli sport professionistici americani quello del baseball è certamente l’All Star Game più bello e anche quello più vero e, cosa più importante, le selezioni sono vissute dai giocatori ancora come un onore. Stanotte a Miami lo dimostreranno ancora una volta.