Ad otto anni dalla sua ultima vittoria, il team USA si presenta sul percorso di casa capitanata da Davis Love III, già alla guida della compagine americana nella rocambolesca Ryder Cup del 2012.
Il metodo di selezione dei primi otto giocatori è il medesimo della precedente Ryder Cup. Pertanto, ad ogni giocatore è stato assegnato un punto ogni 1000 dollari vinti nei Majors e nel World Golf Championship del 2015 e due punti ogni 1000 dollari conquistati nei Majors del 2016.
Davis Love III ha poi sorpreso tutti nella selezione delle sue quattro scelte personali. Inaspettata esclusione per Bubba Watson, che occupava la nona piazza nella suddetta classifica, in favore di Ryan Moore, alla sua prima apparizione in Ryder Cup. Le altre tre scelte di Love III sono ricadute su J.B. Holmes, Rickie Fowler e Matt Kuchar, che affiancheranno i “sophomore” Jimmy Walker, Jordan Spieth, Patrick Reed e Brandt Snedeker, oltre al veterano Phil Mickelson (undicesima Ryder Cup), al leader Dustin Jonhson, alla new entry Brooks Koepka ed al sempre-presente Zach Johnson.
Dopo tre edizioni vinte dall’Europa, gli Stati Uniti giocheranno sui campi di casa con i favori del pronostico. Sarà sufficiente per gli americani giocare sugli livelli mostrati negli ultimi due anni per tornare ad agguantare quella coppa che manca dal 2008?
Il metodo di selezione del team europeo, molto più cervellotico rispetto a quello degli Stati Uniti, ma di certo più efficace visti i risultati degli ultimi anni, ha portato alla Ryder Cup l’ex n.1 al mondo (ora n.5) Rory McIlroy, il solido svedese Henrik Stenson, le nuove promesse d’oltremanica Danny Willett e Chris Wood, il veterano Sergio Garcia (ottava apparizione), l’inglese Justin Rose ed i “rookies” Rafael Cabrera-Bello, Andy Sullivan e Matthew Fitzpatrick.
Darren Clarke, capitano-non giocatore, ha poi optato per due golfisti d’esperienza, quali Martin Kaymer e Lee Westwood (decima Ryder Cup), ai quali si aggiunge il belga Thomas Pieters, preferito allo scozzese Russell Knox.
La composizione del team Europa conferma l’ottimo momento del golf inglese, che ha ben sette rappresentanti tra i dodici componenti della squadra europea.
Gli europei partono sicuramente sfavoriti, non solo perché la Ryder Cup si svolgerà in casa dei rivali, ma anche per l’elevata presenza di esordienti all’interno del team (ben sei). Tuttavia, la Ryder Cup ci ha sempre abituato a grandi sorprese. Riusciranno gli europei a ribaltare i pronostici ed a conquistare così una storica quarta vittoria consecutiva?