1^ giornata: INTER-MONZA 2-0
8’ e 76’ Lautaro Martinez
Alle porte della sua terza stagione nerazzurra, il confermatissimo Inzaghi non ha dubbi: “Abbiamo il dovere di vincere la seconda stella, sarà il nostro grande obiettivo”. L’Inter riparte dal 3° posto e dal doppio trionfo in Coppa Italia e Supercoppa, e anche dalla finale di Istanbul, persa ma giocando alla pari con il City. È una rivoluzione quella dell’estate di mercato: salutano fedelissimi come Handanovic, Brozovic, Skriniar e D’Ambrosio, ma anche Dzeko e soprattutto Lukaku dalla discussa telenovela col club. A sostituirli colpi a parametro zero (Thuram su tutti), investimenti onerosi (Pavard, Frattesi, Carlos Augusto, Bisseck e Sommer che sostituisce Onana) e grandi ritorni (Arnautovic e Sanchez). Ma all’esordio il protagonista è sempre Lautaro, nominato nuovo capitano, che stende il tabù Monza mai battuto nella stagione precedente. Doppietta del ‘Toro’ su assist di Dumfries e Arnautovic, subito spazio a 7 esordienti. Il motore è già acceso per Inzaghi: “Ho visto tanto entusiasmo”.
2^ giornata: CAGLIARI-INTER 0-2
21’ Dumfries, 30’ Lautaro Martinez
La nuova Inter convince anche in trasferta, dove nel 2023 aveva mostrato più di un’incertezza. Non è così alla Unipol Domus, casa dei neopromossi rossoblù regolati nella prima mezz’ora: apre Dumfries su assist di Thuram, si ripete il ‘Toro’ (che colpisce anche un palo come Calhanoglu) servito da Dimarco. Inzaghi benedice la nuova coppia d’attacco: “Lautaro si cala alla perfezione nel nostro calcio. E Thuram meritava il gol per il lavoro che ha fatto”. E sull’ex Lukaku destinato alla Roma: “Hanno fatto un ottimo acquisto, è un bene per il calcio italiano”. Nerazzurri a punteggio pieno come Milan, Napoli e il sorprendente Verona.
3^ giornata: INTER-FIORENTINA 4-0
23’ Thuram, 53’ e 73’ Lautaro Martinez, 58’ rig. Calhanoglu
Intanto il sorteggio dei gironi di Champions riserva Benfica, Salisburgo e Real Sociedad, ma la musica in campionato non cambia: terza vittoria su tre con tris di clean sheet (non accadeva dal 1966), Lautaro segna un’altra doppietta nel suo migliore avvio italiano (cinque gol nei primi 270 minuti). La novità è la prima firma interista di Thuram, che di testa punisce i viola stanchi dopo le fatiche di Conference. Lo stesso Marcus regala il raddoppio al capitano e si procura il rigore trasformato da Calhanoglu, che sarà una sentenza dal dischetto. Inzaghi applaude Thuram (“Volevo trovasse il gol, sono contento”) e rinnova fino al 2025 con l’Inter. In testa la coppia è tutta milanese: indovinate che partita ci aspetta dopo la sosta?
4^ giornata: INTER-MILAN 5-1
5’ e 69’ Mkhitaryan (I), 38’ Thuram (I), 57’ Leao (M), 79’ rig. Calhanoglu (I), 93’ Frattesi (I)
Il quinto derby del 2023 parla ancora nerazzurro come non era mai successo. Cinque vittorie nell’anno sui ‘cugini’ con altrettanti gol rifilati, pokerissimo che non si registrava da quasi 50 anni. Acerbi è l’unica novità rispetto alle prime tre giornate, Mkhitaryan (preferito a Frattesi super in Nazionale) colpisce due volte. E il gol-capolavoro di Thuram? Una prodezza all’incrocio che fa impazzire il popolo interista. Sommer incassa da
Leao la sua prima rete italiana, ma l’ex Calhanoglu e il subentrato Frattesi arrotondano il passivo. Inzaghi: “Thuram meglio di Lukaku? Lo dirà il tempo”. Certo è che l’Inter si prende la vetta solitaria a +2 sulla Juve.
5^ giornata: EMPOLI-INTER 0-1
51’ Dimarco
Meno convincente l’esordio in Champions a San Sebastian, 1-1 agguantato dal solito Lautaro nel finale dopo diverse novità di formazione. Pavard viene confermato con i big al Castellani, un difensore come Dimarco che si rivela decisivo con uno splendido gol dalla distanza. Risultato di misura contro i toscani mai a segno e sempre sconfitti in campionato, Inzaghi è però soddisfatto: “Dovevamo essere più cattivi, questo è un buon inizio ma guardiamo avanti”. Arnautovic si fa male e tornerà a novembre, intanto i nerazzurri allungano a +3 sul Milan dopo il ko della Juve col Sassuolo. Proprio l’avversaria nel turno infrasettimanale…
6^ giornata: INTER-SASSUOLO 1-2
46’ Dumfries (I), 54’ Bajrami (S), 63’ Berardi (S)
Una delle pochissime cadute interiste in stagione, sconfitta in rimonta causata da un… interista. La rete di Berardi, che aveva già dichiarato la sua fede nerazzurra, macchia un cammino di cinque vittorie su cinque, costa l’aggancio in vetta del Milan (che passa a Cagliari) e il ritorno a -2 della Juventus. Eppure il vantaggio di Dumfries aveva illuso San Siro, colpito a inizio ripresa da Bajrami (incertezza di Sommer) e dall’attaccante del Sassuolo all’ottavo gol in carriera contro l’Inter. I cambi non ribaltano una partita analizzata da Inzaghi: “Sconfitta che fa male. Dopo il pareggio non siamo stati lucidi”. E in quattro giorni il Sassuolo batte due big.
7^ giornata: SALERNITANA-INTER 0-4
62’, 77’, 85’ rig. e 89’ Lautaro Martinez
Benvenuti al Lautaro-show, destinato in panchina verso il Benfica ma devastante da subentrato in 27 minuti. Quattro gol segnati all’Arechi tra il minuto 62 e l’89, poker da subentrato mai visto nella storia della Serie A. Ci pensa lui ad abbattere il muro granata (suggerito dalla coreografia di casa in omaggio a “The Wall” dei Pink Floyd), capitano già in doppia cifra stagionale con un avvio monstre: “Ho avuto la fortuna di farne quattro, ma l'importante è che l'Inter abbia vinto. Sto crescendo grazie alla mia famiglia e lo trasmetto in campo”. Anche Inzaghi lo applaude: “È un leader, deve continuare così e non fermarsi”.
8^ giornata: INTER-BOLOGNA 2-2
11’ Acerbi (I), 13’ Lautaro Martinez (I), 19’ rig. Orsolini (B), 52’ Zirkzee (B)
Tre punti d’oro col Benfica stavolta nel segno di Thuram ma, ancora a San Siro, arriva un altro passo falso dopo il Sassuolo. La rimonta è dei rossoblù dell’ex Thiago Motta, rivelazione in grande ascesa che reagisce dopo un avvio choc: testa di Acerbi e perla di Lautaro al decimo gol in campionato (in otto turni come non accadeva da Angelillo nel 1958), ma il penalty di Orsolini e un’altra magia di Zirkzee fissano il pareggio. “Difficile accettarlo, due disattenzioni gravi”, dice Inzaghi che in serata incassa il sorpasso del Milan a +2. Da qui inizierà una striscia casalinga da applausi per l’Inter, ma il Bologna riserverà un altro dispiacere…
9^ giornata: TORINO-INTER 0-3
59’ Thuram, 67’ Lautaro Martinez, 95’ rig. Calhanoglu
La vetta torna immediatamente nerazzurra: tre gol sul campo dei granata e difesa ancora imbattuta in trasferta, vittoria seguita dal colpo della Juve contro il Milan. Ventiquattro ore prima l’Inter impiega un tempo per sbloccarsi non senza brividi: ci pensano i cambi e la ‘ThuLa’, servita rispettivamente dal neoentrato Dumfries e da Acerbi sugli sviluppi di corner. La chiude Calhanoglu dal dischetto in un successo fondamentale per Inzaghi: “Temevo molto questa partita, le sostituzioni vanno sfruttate e le decido giornalmente”. All’orizzonte c’è il Salisburgo in Champions prima del ritorno a San Siro di un grande ex…
10^ giornata: INTER-ROMA 1-0
81’ Thuram
Sanchez e ancora Calhanoglu piegano 2-1 il Salisburgo a San Siro, dove si rivede Romelu Lukaku contestato sonoramente dal primo all’ultimo minuto. Colpa della rottura in estate, chiusura definitiva da parte dell’Inter infastidita dai suoi comportamenti. ‘Sliding doors’ che premiano i nerazzurri trascinati dall’erede di ‘Big Rom’ e nuovo partner di Lautaro: la risolve proprio Thuram nel finale su assist di Dimarco. “Lavoro duro per la squadra e non mi interessano i paragoni con Lukaku”, dice il francese. Anche Inzaghi chiude all’ex: “Me ne sono fatto una ragione”. E in vetta l’Inter va a +2 sulla Juve e a +3 sul Milan, frenato a Napoli.
11^ giornata: ATALANTA-INTER 1-2
40’ rig. Calhanoglu (I), 57’ Lautaro Martinez (I), 61’ Scamacca (A)
Il Milan cade contro l’Udinese e apre la corsa a due tra i nerazzurri e la Juve. L’ennesima prova di forza arriva a Bergamo, dove la Dea non aveva mai perso né concesso reti: quinta vittoria su cinque in trasferta con un altro rigore dell’infallibile Calhanoglu e il 12° centro in Serie A del ‘Toro’ (gran destro a giro). Conteso proprio all’Atalanta in estate come erede di Lukaku, Scamacca accorcia ma non basta. Pavard si fa male e tornerà a fine dicembre, ma esulta insieme ai compagni. Inzaghi spiega: “Abbiamo dato un bel segnale al campionato”. E rispetto a un anno prima l’Inter è risalita dal 7° posto con altrettanti punti in più.
12^ giornata: INTER-FROSINONE 2-0
43’ Dimarco, 48’ rig. Calhanoglu
Inzaghi apre al turnover a Salisburgo, dove decide il subentrato Lautaro che regala gli ottavi di Champions con due turni d’anticipo (non riusciva dal 2004). Una festa che si sposta a San Siro, merito del capolavoro di Dimarco che segna da 56 metri: “Ci ho provato, meno male che è entrata altrimenti avrei preso tanti di quegli insulti…”. Thuram si procura il raddoppio targato Calhanoglu, successo che ritocca i numeri della squadra di Inzaghi che aveva puntato dall’inizio sui titolari: miglior attacco (29 gol) e miglior difesa (6 reti) dopo l’ennesimo clean sheet di Sommer (l’ottavo). La Juve resta a -2: dopo la sosta c’è proprio il derby d’Italia che vale la vetta. “Noi favoriti per lo scudetto? Forse per come stiamo giocando, ma di sicuro non siamo i più ricchi…”, spiega Inzaghi.
13^ giornata: JUVENTUS-INTER 1-1
27’ Vlahovic (J), 33’ Lautaro Martinez (I)
“Giochiamo contro i favoriti, l’hanno detto loro stessi”, anticipa Allegri in conferenza. “Me li aspettavo così vicini, sono avvantaggiati senza le coppe”, replica Inzaghi che aggiunge: “Non firmo per il pari”. Sarà proprio un pareggio allo Stadium contro i bianconeri, che restano a -2 con una sola discriminante nel cammino (il pareggio con l’Atalanta). Il discorso tra bomber è aperto da Vlahovic che beffa Dumfries, rimedia il solito Lautaro innescato dall’amico Thuram. Fischi all’ex Cuadrado e partita tattica che rinnova il duello scudetto tra imbattute da due mesi. Bicchiere mezzo pieno per Simone: “Giocando così abbiamo perso l’anno scorso, ma si è verificato quello che abbiamo prospettato. E siamo in emergenza verso il Benfica e il Napoli”.
14^ giornata: NAPOLI-INTER 0-3
44’ Calhanoglu, 61’ Barella, 85’ Thuram
Ampio turnover a Lisbona in Champions, dove l’ex Joao Mario ne segna tre prima dei gol delle seconde linee (Arnautovic, Frattesi e Sanchez). Per vincere il girone servirà battere la Real Sociedad, intanto Marotta viene annunciato come amministratore delegato fino al 2027 dal presidente Zhang. Al ‘Maradona’ tornano i titolarissimi che stendono il Napoli appena affidato a Mazzarri: non incidono due nuovi infortuni (De Vrij e Dumfries), merito della qualità dei centrocampisti con la botta di Calhanoglu e lo slalom speciale di Barella che finalmente si sblocca. La chiude Thuram servito da Cuadrado. E pensare che l’Inter aveva vinto solo una volta nelle ultime 17 in casa dei campioni d’Italia in carica: sarà un passaggio di consegne? Certo è che Inzaghi si riprende la vetta: “È stata una prova di forza, di insieme. Ho abbracciato i ragazzi uno ad uno”.
15^ giornata: INTER-UDINESE 4-0
37’ rig. Calhanoglu, 42’ Dimarco, 44’ Thuram, 84’ Lautaro Martinez
Il Napoli verrà battuto anche dalla Juve, ma i nerazzurri restano a +2 con un’altra goleada e clean sheet annesso (il decimo in campionato). Partita chiusa in 7 minuti prima dell’intervallo: Calhanoglu fa 12 su 12 dal dischetto da quando è all’Inter, Dimarco incrocia il raddoppio mentre Thuram ringrazia Mkhitaryan. Non
poteva mancare la firma di Lautaro (14 reti in 15 giornate) che torna a segnare a San Siro dopo due mesi. Proprio il suo rinnovo, in scadenza nel 2026, rappresenta solo una formalità per giocatore e società: nessuna volontà di accelerare dettagli e firma. E intanto Inzaghi diventa il “demone di Piacenza”, nomignolo nato sui social dopo le sue intuizioni nella scorsa stagione (“Lasciatelo cucinare”, facendo riferimento a soluzioni e strategie diverse) ma reso ancora più virale dalla sua espressione in una rimessa contesa a Chiesa nell’ultimo Juve-Inter. “Fa piacere”, sorride Simone del suo soprannome sempre più popolare.
16^ giornata: LAZIO-INTER 0-2
40’ Lautaro Martinez, 66’ Thuram
Diventa una notizia lo 0-0 con Real Sociedad, pareggio che chiude da imbattuti il girone (ultima volta 19 anni prima) ma vale il 2° posto per la differenza reti. Il sorteggio riserva un’altra spagnola agli ottavi di Champions: l’Atletico Madrid dell’ex Simeone. Il presidente Zhang rinnova l’obiettivo della seconda stella, l’Inter macina successi con la porta inviolata in campionato nel segno dalla ‘ThuLa’: Il ‘Toro’ punisce Marusic, omaggia la sua Bahia Blanca (colpita da una tragedia con 13 morti) e raggiunge quota 29 gol nel 2023. Solo Meazza, Nyers e Angelillo avevano fatto meglio in un anno solare. Significativo a suo modo anche il raddoppio di Thuram, che si sblocca col piede sinistro. La Juve impatta 1-1 a Genova e scivola a -4 dai nerazzurri: “Non è questo il momento in cui si vince il campionato - avverte Inzaghi, vittorioso per la prima volta da ex all’Olimpico -, ma queste partite sono quelle che fanno felici noi allenatori”. Ufficiale la qualificazione dell’Inter al Mondiale per Club del 2025, prima edizione della nuova competizione Fifa negli Stati Uniti, raggiunta grazie al ranking Uefa.
17^ giornata: INTER-LECCE 2-0
43’ Bisseck, 78’ Barella
Ricordate il Bologna formato San Siro? Thiago Motta ribalta 2-1 ai supplementari i nerazzurri dal robusto turnover e li elimina dalla Coppa Italia, vinta nelle due edizioni precedenti dallo specialista Inzaghi (“Meritavamo noi, ci servirà da lezione”). Sfortunato Lautaro, che sbaglia un rigore e chiude l’anno in anticipo per un risentimento muscolare. Ma anche senza il ‘Toro’ e con gli attaccanti a secco, l’Inter procede spedita in campionato tra vittorie (14) e clean sheet (12, nessuno meglio in Europa): Bisseck colpisce una traversa e poi la sblocca di testa, risultato ritoccato dall’mvp Barella su tacco di Arnautovic. A Natale il vantaggio sulla Juve è sempre a +4, soddisfatto Inzaghi che apre al mercato dopo l’infortunio di Cuadrado costretto a operarsi: “Vittoria in emergenza, stiamo parlando con la società che è al lavoro”.
18^ giornata: GENOA-INTER 1-1
42’ Arnautovic (I), 52’ Dragusin (G)
“Un anno ricco di soddisfazioni e tanta ambizione nel 2024”, riflette Inzaghi prima dell’ultima uscita nel 2023 a Marassi. Si ferma a quattro la serie di vittorie e clean sheet, macchiata da Dragusin nonostante il gol in campionato ritrovato da Arnautovic (e convalidato nonostante la spinta di Bisseck su Strootman). Genoa che in casa aveva fermato anche la Juve, vittoriosa sulla Roma e ora a -2. Rinviato il titolo anticipato di campione d’inverno, ma Inzaghi riconosce gli errori: “Le assenze non sono un alibi, dovevamo difendere meglio. E dobbiamo cercare di dare continuità”. Proprio da gennaio inizierà una striscia da applausi… Non è però l’ultimo capitolo del 2023: l’indomani rinnovano protagonisti come Dimarco, Darmian e Mkhitaryan.
19^ giornata: INTER-VERONA 2-1
13’ Lautaro Martinez (I), 74’ Henry (V), 93’ Frattesi (I)
Nerazzurri campioni d’inverno dopo due anni al termine della prima pazza uscita del 2024. Succede di tutto a San Siro con la squadra al completo e un Buchanan in più, appena arrivato dal mercato. Lautaro impiega 13 minuti per ritrovare il gol (16 in campionato, solo Icardi ha fatto meglio tra gli interisti negli ultimi vent’anni), ma il neoentrato Henry pareggia. Follia nel finale: Frattesi si conferma jolly dalla panchina nonostante le forti discussioni per il precedente contatto tra Bastoni e Duda, poi ancora Henry fallisce al 100’ il rigore del pareggio. “Proteste dell’Hellas sul 2-1? Anch’io ho perso partite così”, ammette Inzaghi che fatica ma piega la terzultima in classifica. E da qui l’Inter traccerà un percorso netto nei due mesi seguenti.
20^ giornata: MONZA-INTER 1-5
12’ rig. e 60’ Calhanoglu (I), 14’ e 84’ rig. Lautaro Martinez (I), 69’ rig. Pessina (M), 88’ Thuram (I)
In risposta alle polemiche Var post Verona, Marotta risponde con una metafora: “L'Inter è la lepre che deve schivare le fucilate dei cacciatori”. E Allegri scherza a distanza: “Come il gioco a guardie e ladri”. Semplice ironia la sua, riconosciuta anche dall’amministratore delegato nerazzurro che non distrae la squadra dalla sua marcia: lo dimostra la goleada sul campo del Monza dove si scatenano i tre migliori marcatori in stagione. Il gol più bello? Il provvisorio 3-1 in ripartenza con tacco di Thuram per la doppietta di Calhanoglu, già a 9 reti in campionato (una in più di Marcus). Lautaro sale invece a 18 centri e fa il vuoto alle sue spalle nella classifica marcatori. “È la mia Inter più forte? Le verifiche non sono finite, mancano più di 20 partite”, risponde Inzaghi che mantiene il +2 sulla Juve prima del viaggio in Arabia Saudita. Già, perché c’è una Supercoppa Italiana da vincere con la nuova formula della Final Four.
22^ giornata: FIORENTINA-INTER 0-1
14’ Lautaro Martinez
Il primo trofeo della stagione arriva a Riyad, ottavo trionfo interista in Supercoppa e terzo di fila eguagliando il primato del Milan dal 1992 al 1994. Battute prima la Lazio (3-0 con gol di Thuram, Calhanoglu e Frattesi) e in finale il Napoli, piegato al 91’ dal solito Lautaro. E a proposito di record, Inzaghi solleva la coppa per la quinta volta come nessun allenatore era mai riuscito. Dal ‘Toro’ al… ‘Toro’: il 19° centro del capitano permette di vincere al Franchi nonostante le squalifiche di Barella e Calhanoglu, tre punti che valgono il controsorpasso alla Juve con una partita in meno (contro l’Atalanta da recuperare il 28 febbraio). C’è l’immancabile zampino dell’argentino ma anche le mani di Sommer, che para un rigore a Gonzalez e timbra il suo clean sheet numero 13 in campionato. “Tappa importante per noi - ammette Inzaghi -, gara fondamentale ma non decisiva”. Effettivamente il calendario ritaglia già lo scontro diretto: a San Siro arriva la Juventus ora a -1.
23^ giornata: INTER-JUVENTUS 1-0
37’ aut. Gatti
“Il campionato non finisce domani”, ricorda Allegri alla vigilia. Importanza dello scontro diretto sottolineata anche da Inzaghi, che recupera i big e schiera l’undici titolare. Sarà una vittoria di ‘corto muso’ per usare una metafora cara all’allenatore bianconero, 1-0 mantenendo ancora la porta inviolata in un 2024 che conosce solo successi. Decide l’autorete di Gatti nel tentativo di anticipare Thuram, festa a San Siro tutto esaurito con la solita trascinante spinta del pubblico nerazzurro. Meglio l’Inter che sfiora più volte il raddoppio, superiorità riconosciuta da Max: “Dopo anni tornavamo a giocare una partita per il vertice contro una squadra costruita per vincere lo scudetto”. E Inzaghi: “Tappa bellissima, ma la corsa è ancora lunga”. Ecco lo strappo che vale il +4 (virtualmente +7), spallata dell’Inter che ha scalato marcia e inizia a prendere il largo.
24^ giornata: ROMA-INTER 2-4
17’ Acerbi (I), 28’ Mancini (R), 44’ El Shaarawy (R), 49’ Thuram (I), 56’ aut. Angelino (R), 93’ Bastoni (I)
Nemmeno la nuova Roma di De Rossi, promosso dopo l’esonero di Mourinho, frena la corsa dei nerazzurri che macinano punti senza brillare. Squalificato Inzaghi che va in tribuna, spettatore di un primo tempo sottotono e di un Lautaro per una volta non incisivo. Ma è proprio la forza di un gruppo dalle tante risorse che vale il quinto successo di fila costruito nella ripresa. Al netto del provvisorio 2-2 di Thuram, stavolta la scena se la prende la difesa formato goleador: apre Acerbi di testa, chiude Bastoni su assist di Arnautovic. E Lukaku vive un’altra negativa sfida da ex. “Sto imparando da tutti”, riconosce il suo ‘erede’ Thuram. E Bastoni spiega cosa è successo all’intervallo: “Non eravamo noi, abbiamo fatto uno switch mentale”. Un’altra buona notizia è lo stop della Juve con l’Udinese: sono 7 i punti di vantaggio con una gara in meno.
25^ giornata: INTER-SALERNITANA 4-0
17’ Thuram, 19’ Lautaro Martinez, 40’ Dumfries, 90’ Arnautovic
Si corre in stagione ma si pensa anche alla prossima: “Grande attenzione su Zielinski e Taremi”, assicura Marotta che risponde su due obiettivi per l’Inter che verrà. Intanto i nerazzurri vanno fortissimo contro l’ultima della classe: Thuram raggiunge la doppia cifra, Lautaro sfonda il tetto dei 20 gol e stacca Icardi all’ottavo posto tra i bomber nerazzurri di tutti i tempi. Terza stagione oltre 20 centri in A per il ‘Toro’ (prima di lui c’erano riusciti solo Meazza e Nyers). Due assist per Carlos Augusto, tris di Dumfries che regala il poker finale ad Arnautovic come non gli era capitato a San Siro nemmeno 14 anni prima. E i clean sheet di Sommer in campionato diventano 15. Numeri spaziali che esaltano Inzaghi: “La squadra ha acquisito tanta maturità. Era importante vincere prima della Champions”. Già, perché sta arrivando l’Atletico Madrid. E la Juventus, che rallenta 2-2 a Verona, scivola a -9.
26^ giornata: LECCE-INTER 0-4
15’ e 56’ Lautaro Martinez, 54’ Frattesi, 67’ De Vrij
Nel giorno dell’Atletico Madrid, il mondo nerazzurro piange Andy Brehme protagonista nello scudetto dei record del 1988/89. In serata l’eroe diventa Arnautovic, subentrato all’infortunato Thuram, che decide l’1-0 nell’andata degli ottavi di Champions. Ritorno al Metropolitano il 13 marzo, ma prima c’è la trasferta al Via del Mare che consegna Lautaro Martinez alla storia: gol numero 100 (e poi 101) in campionato con l’Inter, terzo straniero nerazzurro a riuscirci dopo Nyers e Icardi. A completare il secondo poker di fila provvedono Frattesi e De Vrij, undici vittorie su undici nel 2024 con un ampio turnover in tutti i reparti: “La più grande soddisfazione per un allenatore è vedere una squadra giocare in questo modo con la presenza di Audero, Bisseck e Asllani non sempre in campo”, spiega Inzaghi che specifica come il recupero contro l’Atalanta non sarà un match point. Ma cosa dice la classifica? Inter ancora a +9 sulla Juve con la possibilità di allungare.
21^ giornata (recupero): INTER-ATALANTA 4-0
26’ Darmian, 46’ Lautaro Martinez, 54’ Dimarco, 71’ Frattesi
Slancio che diventa concreto tre giorni più tardi con il terzo 4-0 di fila in campionato. Nemmeno la lanciatissima Dea guasta la marcia dei nerazzurri privi di Acerbi, Calhanoglu e Thuram. Darmian s’iscrive alla cooperativa del gol interista, Lautaro segna il 23° centro (lasciando a bocca aperta Thuram in tribuna) e sbaglia un rigore ribadito in rete da Dimarco. E Frattesi cala il poker (ancora da subentrato) prima di uscire per un fastidio muscolare. Marotta si espone sul rinnovo di Inzaghi: “Gode della nostra fiducia. Lui vuole rimanere con noi, come noi vogliamo che lui rimanga. Il contratto è un complemento”. E Simone esulta: “Sono due anni e mezzo che sto godendo, ci siamo tolti tante soddisfazioni. Cambio gli uomini ma restano sempre gli stessi principi: è difficile fare le scelte ma è un piacere vederli”. Via l’asterisco dalla classifica: ora l’Inter è a +12 sulla Juventus e a +16 sul Milan. Il countdown per lo scudetto è iniziato.
27^ giornata: INTER-GENOA 2-1
30’ Asllani (I), 38’ rig. Sanchez (I), 54’ Vasquez (G)
Il vantaggio sui bianconeri lievita a +15 dopo la dodicesima vittoria su dodici partite nell’anno solare. Juve sconfitta dal Napoli, nerazzurri che festeggiano ancora nel segno delle seconde linee: il vice Calhanoglu, Asllani, firma il suo primo gol da quando è a Milano su assist di Sanchez che si sblocca in campionato con il rigore del raddoppio (concesso da Lautaro). Vasquez non basta al Genoa che deve arrendersi. Sotto gli occhi del CT Spalletti, ex allenatore del Napoli campione d’Italia, sembra un altro passaggio di consegne a Inzaghi che centra un record: 179 successi nelle prime 300 panchine in Serie A, nessuno aveva mai fatto meglio. “Dobbiamo restare attenti e concentrati - pretende Simone -, sappiamo quali sono gli obiettivi e c’è anche una Champions difficile da affrontare al meglio”. Prima, però, c’è la bestia nera della stagione.
28^ giornata: BOLOGNA-INTER 0-1
37’ Bisseck
Al Dall’Ara, il 27 aprile 2022, i nerazzurri sbandavano nella corsa scudetto con l’errore di Radu. Meno di due anni più tardi arriva l’ennesima conferma contro la rivelazione del campionato, reduce da numeri da Champions (6 vittorie di fila e 13 gare utili in casa) ma piegata da un’Inter che sa solo vincere. Lautaro, Dimarco e Pavard rifiatano per la Champions, ma il risultato non cambia: la decide la connessione ‘da terzo a terzo’, un affare tra difensori con il cross di Bastoni per la testa di Bisseck. “Il gol è una soddisfazione per me e lo staff. Abbiamo sofferto il giusto, ho la fortuna di allenare una squadra forte e consapevole. L’Atletico? Attenzione al fattore ambientale”. Arnautovic si fa male e non ci sarà, intanto cambia la prima inseguitrice in classifica: il Milan scavalca la Juve e si prende il 2° posto, ma a -16 dalla capolista.
29^ giornata: INTER-NAPOLI 1-1
43’ Darmian (I), 81’ Juan Jesus (N)
La striscia annuale si ferma a 13 vittorie su 13 al Metropolitano. Stavolta Madrid non è sinonimo di festa per l’Inter, eliminata ai rigori agli ottavi di Champions: l’Atletico trascina in rimonta la sfida ai supplementari e la spunta dal dischetto dopo l’errore di Lautaro. “Rinnova entro fine campionato”, assicura Marotta nei confronti del capitano. Inzaghi ammette: “Abbiamo sbagliato tanto, siamo delusi ma dobbiamo essere tutti orgogliosi”. E anche in campionato il filotto di successi s’arresta a ‘10’ nonostante l’undici iniziale coi titolarissimi a San Siro. Il vantaggio è nuovamente confezionato dai difensori, Bastoni per Darmian, loro come l’ex Juan Jesus che premia l’assalto finale del Napoli. Il Milan rosicchia due punti ma resta a -14 dalla vetta: solo la pausa per le Nazionali ferma la corsa scudetto dell’Inter, ma scoppia il caso Acerbi-Juan Jesus.
30^ giornata: INTER-EMPOLI 2-0
5’ Dimarco, 81’ Sanchez
Al centro della cronaca durante la pausa del campionato, Acerbi viene assolto dal giudice sportivo dalle accuse di discriminazione razziale per mancanza di prove. “Gli crediamo, ma resta una pagina amara per il mondo del calcio da qualsiasi lato si veda”, commenta Marotta prima della sfida di San Siro dove la curva Nord si schiera accanto al proprio giocatore. Un difensore come Bastoni che, per la terza gara di fila, regala un assist a un collega di reparto a ribadire la filosofia nerazzurra con tutti gli interpreti all’attacco. Quarto gol di fila segnato proprio da un difensore (Dimarco), ma la notizia è il digiuno prolungato di Lautaro e Thuram a secco da febbraio. Chi la chiude è un altro attaccante, Sanchez, subentrato come Dumfries a confermare una volta di più il valore della panchina. Vittoria numero 100 nelle 150 panchine interiste per Inzaghi, che eguaglia il filotto di 30 giornate in gol come la Juventus 2013/14. Record nel mirino al pari della seconda stella: “Ci interessa solo vincerla, non importa quando e come”, dice Bastoni in riferimento alla possibilità della festa aritmetica nel derby del 22 aprile. Già, perché il distacco dal Milan resta di 14 punti.
31^ giornata: UDINESE-INTER 1-2
40’ Samardzic (U), 55’ rig. Calhanoglu (I), 95’ Frattesi (I)
La qualificazione aritmetica nella nuova Champions porta al riscatto di Carlos Augusto, una delle alternative di lusso dell’Inter che insegue il record storico di punti (102) della Juventus 2013/14 targata Conte. Inzaghi festeggia i suoi 48 anni e le 150 panchine nerazzurre: “Raggiungere questo traguardo nella settimana del mio compleanno è qualcosa di speciale”. Ed è già nella storia: nessun allenatore del club vanta la sua media punti (2.17). Non convocati Bastoni e De Vrij a Udine, dove Samardzic (acquisto sfumato in estate) sorprende Sommer. La rimonta è esaltante: Calhanoglu fa 14 su 14 dal dischetto, Frattesi ancora da subentrato ribadisce in rete il palo di Lautaro all’ultimo respiro. Grande festa in campo, successo vissuto come un’ipoteca sul Tricolore: “I ragazzi stanno facendo qualcosa di straordinario - dice Simone -, danno tutto e mi emozionano sempre”. E l’infallibile Calha: “Scudetto nel derby? Non ci penso, l’importante è vincerlo”. Il conto alla rovescia prosegue: Milan ancora a -14 a 7 giornate dalla fine. E arriva un altro record per i nerazzurri: 31 partite a segno di fila in Serie A, mai nessuna squadra lo aveva fatto nel torneo.
32^ giornata: INTER-CAGLIARI 2-2
12’ Thuram (I), 64’ Shomurodov (C), 74’ rig. Calhanoglu (I), 83’ Viola (C)
Il countdown per la seconda stella non conosce scaramanzia nel mondo nerazzurro: spuntano bandiere celebrative fuori da Appiano Gentile e c’è chi, come qualche tifoso vip, decide di immortalare la storia in anticipo con un tatuaggio. “Farlo anch’io per lo scudetto? Non mi piacciono, magari farò qualcos’altro…”, ammette Inzaghi dopo il pareggio casalingo con i sardi che nega il sorpasso ai 102 punti della Juve 2013/14. Assenti gli squalificati Pavard e Lautaro, sostituiti da Bisseck e Sanchez che serve il vantaggio di Thuram a segno dopo due mesi (e che esulta come il ‘Toro’). Shomurodov placa l’entusiasmo di San Siro, Calhanoglu lo riaccende con il 15° rigore trasformato da interista che lo porta a quota 11 gol in campionato (eguagliato il suo record ai tempi dell’Amburgo). È però Viola, già decisivo contro l’Atalanta, a segnare il 2-2 finale che impone la vittoria nel derby per l’aritmetico titolo: non basterà il pareggio contro il Milan, frenato dal Sassuolo e ancora a -14 con 6 turni da giocare. “Vincerlo lunedì prossimo ci farebbe piacere, altrimenti ci saranno altre occasioni”. La data da cerchiare per il primo match-point è proprio quella del 22 aprile.
33^ giornata: MILAN-INTER 1-2
18’ Acerbi (I), 49’ Thuram (I), 80’ Tomori (M)
La settimana più attesa inizia con le parole di Inzaghi, che riceve il premio “Enzo Bearzot” come allenatore italiano dell’anno: “Un orgoglio per me. Il mio futuro all’Inter? A fine anno parleremo: non ci saranno problemi per continuare questo percorso insieme”. Dello stesso avviso Marotta: “È il miglior profilo che cerchiamo nel nostro presente e futuro. E speriamo di andare avanti con la famiglia Zhang”. Lo stesso presidente nerazzurro conferma: “Le voci sul futuro non sono vere, resteremo nel club per continuare a vincere”. E la vigilia del derby diventa una festa ad Appiano, dove oltre 2mila tifosi abbracciano la squadra destinata al trionfo: “Non dev’essere un’ossessione chiuderla lunedì - assicura Simone -, ora stiamo finendo la salita e vogliamo goderci il panorama”. Vista che diventa subito più nitida con Acerbi, autore del vantaggio sull’ennesimo asse tra difensori con Pavard. Il raddoppio lo firma Thuram, che beffa Maignan e avvicina la festa prima del guizzo di Tomori e del nervosismo nel finale. Sesto successo di fila contro il Milan, un’impresa mai vista nel mondo Inter come la seconda stella che ora può cucirsi sul petto. Missione compiuta, lo scudetto è aritmetico per i nuovi campioni d’Italia.