Dal fondo, alle stelle: l'ascesa di Mischa Zverev

Tennis

Luca Boschetto

Mischa Zverev esulta dopo aver piegato il numero uno al mondo Andy Murray (Getty)
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Da Indian Wells, nel marzo 2015, quando era 1067° al mondo, alla vittoria sul numero uno del Ranking Atp Andy Murray. L'incredibile crescita del tennista tedesco, sul punto di cominciare una nuova carriera a 30 anni

Marzo 2015, Indian Wells, il primo 1000 della stagione nella assolata Coachella Valley, deserto californiano. Mischa Zverev, 28 anni, si appresta a disputare le qualificazioni; è numero 1067 del mondo, viene da una serie di infortuni in serie: frattura del polso, ernia del disco, frattura alle costole, problemi al tendine rotuleo. E' stato numero 45 della classifica mondiale e ha un fratello minore di cui si parla un gran bene: Alexander, detto Sascha, classe 1997, un predestinato. Mischa sta meditando di diventare il suo allenatore, uno sviluppo naturale che sarebbe apprezzato anche da papà Alexander senior, ex davisman sovietico, emigrato ad Amburgo nel 1991. I due figli avranno passaporto germanico e inizieranno a giocare sotto la supervisione dell’ex vincitore di Wimbledon Michael Stich. 

Torniamo al deserto californiano - Mischa supera le qualificazioni battendo due giocatori tra i primi 150, Nishioka e Ward, entra in tabellone perdendo al primo turno con onore contro il numero 38 Atp Mannarino. Sì, forse è il caso di riprovarci, con quel tennis antico e irresistibile, servizio e rete, attacco, sempre attacco, rovescio tagliato che gli permette di scendere e diritto arrangiato, stilisticamente goffo ma efficace. Gira il mondo a caccia di punti: tornei minori, i challenger, dove incontri ragazzi di 20 anni con il coltello tra i denti e tanta fame di vittorie. Mischa con umiltà accetta la sfida e a fine 2015 risale ad un dignitoso 172° posto in classifica mondiale.

Gennaio 2016 - Mischa Zverev perde all’ultimo turno delle qualificazioni a Melbourne con lo statunitense Taylor Fritz, altro predestinato. Peccato, poteva essere l’occasione tornare in un tabellone dello slam cosa che non gli capita da Parigi 2012. Lo slam, il paradiso. Niente, si torna in purgatorio

Pazienza, si riparte, obiettivo i primi 100 e tanti viaggi per raggiungerlo. Vince un challenger negli Stati Uniti, rosicchia posizioni, a ottobre è 110. In Cina a Shanghai supera la qualificazioni e si spinge fino ai quarti di finale dove rischia di battere il numero uno del mondo Novak Djokovic. E’ la svolta, capisce che può tornare competitivo ai massimi livelli. Due settimane più tardi batte il numero 3 del mondo Wawrinka centrando le semifinali a Basilea. Chiude il 2016 al numero 51.

Gennaio 2017 - Ancora Melbourne. Al secondo turno annulla un match point a Isner per poi superarlo 9-7 al quinto set. Sullo slancio scavalca anche Jaziri e firma i suoi primi ottavi di finale in un torneo del grande slam. Avversario è Andy Murray: una passerella sul campo centrale, il premio a tanta perseveranza e costanza. Non sarà così: Mischa gioca su una nuvoletta. Gli riesce tutto o quasi: scende a rete in modo seriale. Murray è costretto a giocare una partita di passanti: è teso, appena è costretto a tirare una seconda di servizio l’avversario gli prende la rete, spesso con un fastidioso slice di rovescio senza peso. Anche i grandi non sono più abituati, in giro di attaccanti puri ce ne sono pochi, pochissimi.

Murray si spazientisce, perde il primo set, vince in volata il secondo: tutto sembra rientrare nella normalità. Macché, gli attacchi si intensificano, Zverev è una piovra, agguanta ogni palla, balzi felini, volee in allungo, il set è suo, 6-2. Nel quarto subito un break: lo scozzese perde ulteriori certezze, Zverev continua a stupire e a divertire il pubblico che pensa di essere tornato negli anni 60, al tempo dei grandi giocatori di fino e di rete. 6-4 Zverev, una gioia contenuta, quasi intima, pudica. In tribuna il fratello Alexander, per un giorno non è lui lo Zverev del quale si parlerà.

E ora c'è Federer... - "Dovevo toccare il fondo come quando avevo il polso fratturato, per ricominciare da zero. In quel momento ho capito quanto il tennis significasse per me", parole di Mischa in conferenza stampa. Ora nei quarti Roger Federer, l’ultimo precedente imbarazzante, doppio 6-0 per lo svizzero sull’erba di Halle. Ma oggi è il giorno di Mischa, ha battuto il numero uno del mondo, in fondo è come se il cerchio si fosse chiuso da quel marzo 2015. Ma non diciamolo a voce troppo alta, forse a 30 anni Mischa inizia una nuova carriera.