Madrid, Djokovic supera Almagro rischiando grosso

Tennis

Stefano Olivari

Novak Djokovic impegnato contro Nicolas Almagro a Madrid 2017 (Getty)
Djokovic

Il numero 2 del mondo ha battuto 6-1 4-6 7-5 lo spagnolo, rischiando davvero tanto nel terzo set. Una prestazione modesta alla sua prima partita dopo l'addio allo storico staff Tutto il Masters 1000 di Madrid in diretta su Sky Sport HD

Novak Djokovic ha battuto Nicolas Almagro 6-1 4-6 7-5, nel secondo turno del Masters 1000 di Madrid, sua partita di entrata nel torneo e sua prima partita dopo l'addio al suo storico staff, Marian Vajda in testa. Passano agli ottavi anche Raonic e Nishikori. 

Grande per un set

Nel primo set si è visto a tratti il Djokovic dei tempi d’oro, che poi erano d’oro fino a pochi mesi fa, quello che stradominava i primi turni mettendo il pilota automatico e spendendo relativamente poco. Il gioco da fondo campo del numero 76 del mondo (ma con un passato anche da numero 9) non gli faceva male e lui sembrava anche relativamente concentrato, senza più il suo storico staff in tribuna contro cui imprecare (anche se il vero specialista in materia è Murray) e senza la ricerca di soluzioni estemporanee.

Abbandonato dai bookmaker

Nel secondo set qualcosa è cambiato, il serbo si è fatto prendere da una strana fretta di chiudere i punti e lo spagnolo ha tenuto qualche palla in più in campo, difendendo bene i suoi turni di battuta. Non è una gran lettura tattica, la nostra, ma del resto si tratta anche di giocatori dalla caratteristiche molto precise. Certo è che le differenze sembravano ancora notevoli, per questo il primo ad essersi sorpreso del risultato del parziale è sembrato Djokovic. Altra musica nel terzo, con Almagro aggressivo e in vantaggio di un break, con Djokovic alle corde. Non credevano più lui nemmeno i bookmaker, al punto che la sua quota sulla vittoria si è alzata fino a un clamoroso 3,50, che di solito è una quota da avversari di Djokovic e nemmeno dei più scarsi.

Qualcosa dentro

Lì il campione ha scoperto di avere ancora qualcosa dentro ed è questa la notizia importante, più della rimonta contro un avversario inferiore e al capolinea della carriera, che di sette scontri diretti ha vinto solo il primo, in un lontanissimo Challenger del 2004 a Manerbio, contro un Nole diciassettenne. Questo Djokovic si è tirato fuori dalla buca giocando con umiltà, tante palle a tre quarti di velocità, ma il male oscuro che poi tanto oscuro non è (si è stancato del tennis) non è certo guarito. E chissà se potrà farlo André Agassi, uno dei possibili consiglieri per il prosieguo della carriera. Per adesso si allena con chi capita e volta capita bene, visto che prima della partita con Almagro si è esercitato insieme a Stan Wawrinka. Negli ottavi di finale per Djokovic un altro spagnolo, Feliciano Lopez che ha battuto Gilles Simon 7-6 al terzo.

Nishikori e Raonic

Passa a fatica agli ottavi anche Kei Nishikori, che ha battto 1-6 6-0 6-4 l'argentino Schwartzman, numero 40 ATP (il giapponese è alla 8) e in grande forma. Negli ottavi Nishikori incrocia l'ancora vivo Ferrer, passato per il ritiro di Tsonga. Bene Raonic contro Muller, 6-4 6-4, apparso in discreta forma anche se nell'ottavo contro Goffin non partirà favorito. 

[6] K. Nishikori b. D. Schwartzman 1-6 6-0 6-4 (Giacomo Capra)

Esordisce oggi nel torneo il numero 8 del mondo Kei Nishikori. Ad affrontarlo l’argentino Diego Schwartzman, numero 40 ATP e in forte crescita in questa prima parte di stagione. Unico precedente, a Buenos Aires quest’anno, che ha visto la vittoria in rimonta del giapponese. L’equilibrio del match si spezza sul 2-1 quando Kei gioca un pessimo game e cede la battuta a 15. L’ispiratissimo Diego rintuzza ottimamente tutti i tentativi di rientro dell’avversario e va nuovamente a segno trovando il secondo break che gli vale il 5-1. Chiuderà subito dopo un primo set giocato in maniera impeccabile. A inizio secondo parziale però avviene la reazione del giocatore asiatico che sale velocemente 3-0 e poi dilaga brekkando altre due volte per chiudere con un nettissimo 6-0. Nishikori strappa il servizio nel quarto game del set decisivo ma Schwartzman reagisce trovando il controbreak e impattando sul 3 pari. Nel turno di battuta successivo il 24enne sudamericano manca due palle per il 4 pari e il giapponese alla prima occasione utile si riprende il break di vantaggio. Il nipponico va a servire per chiudere ma l’argentino non molla nemmeno stavolta e annulla ben 4 match point, di cui uno con un incredibile passante in allungo che pizzica la riga, prima di ottenere un nuovo controbreak. Non riesce però a completare la rimonta nel game successivo e alla seconda occasione utile Kei chiude la contesa con un vincente di rovescio lungolinea. Un Nishikori al rientro riesce a vincere venendo a capo di un match complicato contro un ottimo Schwartzman che conferma i grandi progressi fatti quest’anno e dà l’idea di avere ancora margini di miglioramento. Il giapponese affronterà al secondo turno David Ferrer, che ha usufruito del ritiro di Tsonga. 8-4 i precedenti a favore dell’asiatico.

[5] M. Raonic b. G. Muller 6-4 6-4 (Emmanuel Marian)

Quando due tennisti si sfidano sulla superficie che entrambi hanno in odio, è molto probabile che il più forte, maggiormente pronto a risolvere problemi complessi, faccia un sol boccone dello sfavorito. Ciò è puntualmente accaduto oggi nell’incontro vinto da Milos Raonic su Gilles Muller, che ha qualificato il quinto favorito del seeding alla sfida contro David Goffin, per l’ottavo di finale, classifiche alla mano, più aperto tra tutti quelli che si prospettano. I precedenti vedevano per la verità il buon Gilles in vantaggio, ma l’epoca degli avvenimenti (2011 e 2012) e le condizioni di gioco (erba a Wimbledon e cemento indoor a Valencia) non davano indicazioni utili a far pendere in suo favore il pronostico odierno, e infatti Raonic, parso in buona forma, ha impiegato poco più di un’ora per chiudere la questione. Le poche speranze di Muller erano indissolubilmente legate a una gran giornata della sua prima mancina, ma la discreta percentuale di realizzazione con tale fondamentale (65%, comunque inferiore allo spaventoso 90% di Milos) è stata resa vana dalla disastrosa prestazione in risposta, che gli ha consentito di vincere appena sette punti su 47 (15%). Due break, ottenuti al terzo gioco di entrambi i parziali, sono stati più che sufficienti a scavare la differenza necessaria. E a consentire a Raonic di godersi in panciolle il pomeriggio madrileno in attesa di più probanti impegni.

[16] N. Kyrgios b. R. Harrison 6-3 6-3 (Chiara Nardi)

Nick Kyrgios, testa di serie n. 16, affronta per la seconda volta in carriera l’ex promessa statunitense Ryan Harrison, n. 47 del ranking. Il body language dell’australiano non trasmette convinzione, ma nonostante l’atteggiamento insofferente domina il primo set in 23 minuti. Nick perde un solo punto al servizio e nei turni di risposta mette pressione a Harrison, che non tiene il ritmo dell’avversario e sbaglia molto. Lo statunitense non è aiutato dal servizio e Kyrgios conquista il primo break nel quinto gioco, approfittando delle difficoltà di Harrison anche sul set point, in cui va a segno con una risposta vincente. Il secondo parziale sembra più equilibrato, le percentuali al servizio di Kyrgios calano un po’ e Harrison si procura una palla break nel quinto game, che non sfrutta. Nel game successivo è l’australiano ad avere una chance per strappare il servizio all’avversario, che concretizza. Nick sale 5-2 e conquista due match point con una smorzata accompagnata da un salto, ma lo statunitense è bravo ad annullarle e a tenere la battuta dopo aver salvato un’altra palla match. Kyrgios non si deconcentra e sfrutta la prima occasione del game successivo grazie ad un rovescio in rete di Ryan. Adesso potrebbe sfidare Rafael Nadal, che dovrà prima superare Fabio Fognini.

 

[6] K. Nishikori b. D. Schwartzman 1-6 6-0 6-4 (Giacomo Capra)

Esordisce oggi nel torneo il numero 8 del mondo Kei Nishikori. Ad affrontarlo l’argentino Diego Schwartzman, numero 40 ATP e in forte crescita in questa prima parte di stagione. Unico precedente, a Buenos Aires quest’anno, che ha visto la vittoria in rimonta del giapponese. L’equilibrio del match si spezza sul 2-1 quando Kei gioca un pessimo game e cede la battuta a 15. L’ispiratissimo Diego rintuzza ottimamente tutti i tentativi di rientro dell’avversario e va nuovamente a segno trovando il secondo break che gli vale il 5-1. Chiuderà subito dopo un primo set giocato in maniera impeccabile. A inizio secondo parziale però avviene la reazione del giocatore asiatico che sale velocemente 3-0 e poi dilaga brekkando altre due volte per chiudere con un nettissimo 6-0. Nishikori strappa il servizio nel quarto game del set decisivo ma Schwartzman reagisce trovando il controbreak e impattando sul 3 pari. Nel turno di battuta successivo il 24enne sudamericano manca due palle per il 4 pari e il giapponese alla prima occasione utile si riprende il break di vantaggio. Il nipponico va a servire per chiudere ma l’argentino non molla nemmeno stavolta e annulla ben 4 match point, di cui uno con un incredibile passante in allungo che pizzica la riga, prima di ottenere un nuovo controbreak. Non riesce però a completare la rimonta nel game successivo e alla seconda occasione utile Kei chiude la contesa con un vincente di rovescio lungolinea. Un Nishikori al rientro riesce a vincere venendo a capo di un match complicato contro un ottimo Schwartzman che conferma i grandi progressi fatti quest’anno e dà l’idea di avere ancora margini di miglioramento. Il giapponese affronterà al secondo turno David Ferrer, che ha usufruito del ritiro di Tsonga. 8-4 i precedenti a favore dell’asiatico.

[5] M. Raonic b. G. Muller 6-4 6-4 (Emmanuel Marian)

Quando due tennisti si sfidano sulla superficie che entrambi hanno in odio, è molto probabile che il più forte, maggiormente pronto a risolvere problemi complessi, faccia un sol boccone dello sfavorito. Ciò è puntualmente accaduto oggi nell’incontro vinto da Milos Raonic su Gilles Muller, che ha qualificato il quinto favorito del seeding alla sfida contro David Goffin, per l’ottavo di finale, classifiche alla mano, più aperto tra tutti quelli che si prospettano. I precedenti vedevano per la verità il buon Gilles in vantaggio, ma l’epoca degli avvenimenti (2011 e 2012) e le condizioni di gioco (erba a Wimbledon e cemento indoor a Valencia) non davano indicazioni utili a far pendere in suo favore il pronostico odierno, e infatti Raonic, parso in buona forma, ha impiegato poco più di un’ora per chiudere la questione. Le poche speranze di Muller erano indissolubilmente legate a una gran giornata della sua prima mancina, ma la discreta percentuale di realizzazione con tale fondamentale (65%, comunque inferiore allo spaventoso 90% di Milos) è stata resa vana dalla disastrosa prestazione in risposta, che gli ha consentito di vincere appena sette punti su 47 (15%). Due break, ottenuti al terzo gioco di entrambi i parziali, sono stati più che sufficienti a scavare la differenza necessaria. E a consentire a Raonic di godersi in panciolle il pomeriggio madrileno in attesa di più probanti impegni.

[16] N. Kyrgios b. R. Harrison 6-3 6-3 (Chiara Nardi)

Nick Kyrgios, testa di serie n. 16, affronta per la seconda volta in carriera l’ex promessa statunitense Ryan Harrison, n. 47 del ranking. Il body language dell’australiano non trasmette convinzione, ma nonostante l’atteggiamento insofferente domina il primo set in 23 minuti. Nick perde un solo punto al servizio e nei turni di risposta mette pressione a Harrison, che non tiene il ritmo dell’avversario e sbaglia molto. Lo statunitense non è aiutato dal servizio e Kyrgios conquista il primo break nel quinto gioco, approfittando delle difficoltà di Harrison anche sul set point, in cui va a segno con una risposta vincente. Il secondo parziale sembra più equilibrato, le percentuali al servizio di Kyrgios calano un po’ e Harrison si procura una palla break nel quinto game, che non sfrutta. Nel game successivo è l’australiano ad avere una chance per strappare il servizio all’avversario, che concretizza. Nick sale 5-2 e conquista due match point con una smorzata accompagnata da un salto, ma lo statunitense è bravo ad annullarle e a tenere la battuta dopo aver salvato un’altra palla match. Kyrgios non si deconcentra e sfrutta la prima occasione del game successivo grazie ad un rovescio in rete di Ryan. Adesso potrebbe sfidare Rafael Nadal, che dovrà prima superare Fabio Fognini.